Piano & Jazz all'Isola

Pino Daniele 2

Perché in tutta Italia proliferano eventi e serate jazz? È il jazz che va di moda o sta cambiando davvero qualcosa nella cultura musicale del nostro Paese? Una cosa è certa, non si può più parlare del jazz come di una musica di “nicchia”, per pochi eletti o per esperti in materia. Improvvisazione, fraseggio, contaminazione. La diffusione di questo genere musicale tra i più densi e significativi del Novecento è sicuramente legata allo spirito che c’è dietro quest’arte.

Una libertà di espressione che stimola i nostri sensi e ci conduce verso quello che dovrebbe essere l’obiettivo più autentico della musica: emozionare. Il jazz dunque come filosofia di vita, eterna risorsa di libertà, bellezza, fiducia.
Ad Ischia l’imperdibile evento musicale dell’anno è il Festival Piano & Jazz. Giunto alla sesta edizione, voluto fortemente dalla famiglia Carriero e organizzato dalla Ischia International Jazz Academy,  si svolgerà dal 25 agosto al 1 settembre coinvolgendo alcune tra le più note location deputate all’ascolto della musica dal vivo. L’arena del Negombo, anzitutto; tempio della musica live sull’isola sin dalla fine degli anni ’70, luogo dove si sono esibiti i nomi più importanti della musica pop italiana e internazionale. E ancora “O’spasso” di Calise, il Castello Aragonese, Piazza Santa Restituta a Lacco Ameno e l’Albergo della Regina Isabella, centro propulsivo di un altro grande evento dell’estate in Campania, l’Ischia Global Fest Film & Music.
Nel segno della contaminazione e della libertà. Il cartellone dei concerti di Ischia Piano & Jazz spazia in maniera trasversale tra personalità non sempre legate al jazz in senso stretto o esclusivo, ma che nel jazz hanno trovato feconda ispirazione per arricchire la propria sensibilità e la propria arte. E’ forse questo il caso di Stefano Bollani, artista milanese (ma toscano d'adozione), pianista di grandissimo talento, con un repertorio in cui la musica si apre spesso alla performance e a un rapporto diretto con gli spettatori. Nel corso della sua carriera ha brillantemente fuso culture, contro-culture, sotto-culture, ma ciò che più colpisce chi lo segue nei suoi spettacoli dal vivo è l’equilibrio che riesce a mantenere tra il serio e il faceto, la leggerezza e la profondità, la musica “colta” e la musica “popolare”. Un musicista che è anche un istrione da palco, che non rinuncia all’ironia, e mescola a meraviglia il jazz con il canzoniere italiano e internazionale.
Roberto Gatto, tra i batteristi italiani più completi, si muove invece all’insegna della sperimentazione legata alle nuove sonorità elettroniche. Assieme al pianista e tastierista Alfonso Santimone, e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico, abbraccia la sfida di un concerto ogni volta diverso, lasciando ad improvvisazione, creatività e concentrazione la chance di guidare i musicisti (e gli ascoltatori) in un viaggio sempre affascinante e ardito.
Le collaborazioni non finiscono qui. “Due come noi che…” è lo spettacolo che Gino Paoli e Danilo Rea porteranno a Ischia Piano & Jazz. Uno dei padri nobili della canzone italiana incontra il musicista che, forse meglio di ogni altro, ha declinato in chiave jazz la grande tradizione musicale della sua terra d’origine, dai classici al pop italiano. Sono anni ormai che i due si esibiscono insieme riscuotendo successo e consensi. Solo piano e voce, solo la loro capacità di inseguirsi, smarcarsi e ritrovarsi su una strada che è quella del repertorio più bello del nostro patrimonio musicale. Dai classici di Paoli (“Il cielo in una stanza, “La gatta”, “Averti addosso”) a quelli della canzone d’autore (“Vedrai, vedrai” di Tenco, “La canzone dell’amore perduto” di De Andrè, “Albergo a ore” di Herbert Pagani).
E poi c’è Napoli. Una città che si muove da sempre al confine tra vecchio e nuovo. Un laboratorio di contaminazioni e sperimentazioni culturali, secondo quella straordinaria vocazione iniziata all’indomani della seconda guerra mondiale, quando il porto, le bettole, i vicoli, i contrabbandieri e i musicisti della città divennero la punta avanzata del contatto tra la cultura americana e quella italiana. La musica nera a Napoli è una presenza costante che ha influenzato tutti i musicisti. Un fatto abbastanza unico, soprattutto se si pensa che proprio l’assenza di contatto con chi ha inventato il blues e il jazz ha creato grossi problemi di identità a tanti nostri artisti rock. A Napoli invece da Avitabile a De Piscopo, da Senese a Bennato, dalla De Sio a De Crescenzo (anche lui a Piano & Jazz), fino alla Tribunal Mist Jazz Band, hanno tutti trovato linfa e ispirazione nel suono afro-americano, nell’anima multietnica di una città che non cessa mai di essere, dal punto di vista musicale, luogo in bilico tra canzone e blues. Punta di diamante di questi musicisti, Pino Daniele. Che torna ad esibirsi a Ischia dopo moltissimi anni di assenza (l’ultimo concerto nell’estate del 1988, dopo l’uscita di “Bonne soirée”, forse uno dei suoi primi dischi davvero internazionali).
Pino Daniele è stato l’uomo della dialettica tra due grandissime tradizioni, e la sua musica una sintesi, forse irripetibile, tra il folk napoletano (nelle armonie, nelle melodie, nell’amara ironia di certi testi) e il blues (nella struttura ritmica e nella tecnica strumentale). Una carriera lunghissima, fatta di alti e bassi com’è giusto che sia (difficile rintracciare nella produzione recente capolavori come “Nero a metà” o “Vai mò”), ma grazie alla quale la musica popolare è rimasta viva, si è evoluta, non rinunciando del tutto alle sue migliori ambizioni.

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Info su Ischia

  • Superficie: 46 Kmq
  • Altezza: 789 mt
  • Lat.: 40° 44',82 N
  • Long.: 13° 56',58 E
  • Periplo: 18 miglia
  • Coste: 51.2 Km
  • Comuni: 6
  • Abitanti: 58.029

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