Sant'Anna e l'Isola in Festa

incendio-castelloLa Festa a mare agli scogli di Sant’Anna è la più importante sagra estiva dell’isola d’Ischia. Si svolge la sera del 26 luglio a partire dalle 21 ad Ischia Ponte, che un tempo si chiamava il Borgo di Celsa, nello scenario della  baia di Cartaromana con una sfilata di barche allegoriche, l’incendio simulato del Castello Aragonese ed ancora con uno straordinario spettacolo di fuochi d’artificio che si possono vedere anche dalla vicina isola di Procida e da quella più lontana di Capri.

Vi assistono migliaia di turisti e di isolani seduti sugli scogli del pontile aragonese o nelle barche che a centinaia si posteggiano in questo meraviglioso specchio d’acqua dove la natura si confonde con la storia e non sai chi prevale.  
La festa nacque  nel 1932 per iniziativa di un gruppetto di amici. Racconta nelle sue memorie, Michelangelo Patalano, uno dei promotori che “avevamo notato negli anni precedenti che la sera del 26 luglio parecchie barche di pescatori con a bordo le famiglie si recavano a recitare il Rosario davanti alla chiesetta di S. Anna dopo di che si consumava a mare una cena a base di coniglio e di melanzane alla parmigiana e pensammo di formare un comitato per una sfilata di barche addobbate e lampade sulle colline di Campagnano e di Soronzano”. Patalano ed i suoi amici non immaginavano che stavano portando alla luce antiche tradizioni e consuetudini, memorie legate ai luoghi e alla loro storia. Nel corso degli anni sono cambiati i temi delle barche addobbate – dalla canzoni napoletane alle antiche tradizioni isolane – ma è rimasto sempre lo stesso spirito. Quest’anno la direzione artistica della festa è stata affidata dall’Amministrazione Comunale al regista teatrale Salvatore Ronga che nell’organizzazione, coordinata dall’assessore al turismo, Giosuè Mazzella con il consigliere comunale Luigi Di Vaia, sarà coadiuvato da un comitato di giovani operatori culturali locali costituito da Gianluca Castagna, Giovannangelo De Angelis, Dario Della Vecchia, Pietro Di Meglio, Cristina Mattera, Pasquale Raicaldo, Marianna Sasso, Giovangiuseppe Sorrentino, Wanda Savkina.
“La baia di Cartaromana è uno specchio d’acqua, dove nel tempo gli Ischitani hanno trasposto in segni di espressività rituale il ciclo intero della loro vita: la nascita, con la processione delle partorienti alla chiesetta di Sant’Anna, la condivisione del pasto a mare nelle sere d’estate, che è la consuetudine da cui ha avuto origine l’idea di addobbare le imbarcazioni, sviluppatasi poi negli anni fino a definirsi nella sfilata delle barche allegoriche, e ancora l’addio alla vita, con la consuetudine del funerale per mare, che aveva nel cimitero colerico di Sant’Anna il suo approdo e che ispirò ad Arnold Böcklin il suo dipinto più famoso, L’isola dei morti” mi spiega Salvatore Ronga che incontro in una calda domenica di giugno proprio nei luoghi dove si terrà la festa.  
La Festa si svolge nel “cielo” di una città sommersa, l’antico porto romano di Aenaria, già noto dalle fonti letterarie e storiche, e i cui resti archeologici sono stati scoperti grazie alle recenti campagne di scavo.
Come ogni Festa, l’evento, nel suo svolgimento, recupera ed esalta la trama di relazioni spaziali e simboliche dei luoghi: il legame tra la Torre di Sant’Anna, meglio nota come Torre di Michelangelo, e il Castello Aragonese come contrapposizione della Villa rinascimentale al contesto fortemente urbanizzato dell’insediamento sull’Insula minor, il rapporto tra la collina di Soronzano e il Castello Aragonese come tra rilievi che si fronteggiano, l’alterità fortemente simbolica della Chiesetta di Sant’Anna e del cimitero rispetto al Borgo di Celsa, la natura liminare degli scogli di Cartaromana” continua Ronga.
Da quest’anno si vuole porre particolare attenzione al rapporto tra la città sommersa di Aenaria e la baia con le sue pregevolezze storico-artistiche, sia attraverso la realizzazione di itinerari culturali che nei giorni precedenti alla celebrazione della Festa consentano di visitare i luoghi (visite guidate, sistema di pannelli informativi, incontri culturali e spettacoli), sia disegnando nella struttura narrativa stessa dell’evento un percorso che promuova la diffusione e la conoscenza del sito archeologico.
La Festa si caratterizza per la sfilata delle barche allegoriche. Sono macchine sceniche galleggianti che s’ispirano a temi legati all’isola. Artisti, scrittori, musicisti e studiosi, che hanno frequentato l’isola e l’hanno raccontata nelle loro opere sono gli autori dei temi delle barche. Grazie ai loro scritti, appositamente elaborati per le barche allegoriche, queste personalità del mondo della cultura e dell’arte diventano testimoni, ultimi viaggiatori sulle orme del Grand Tour. Sono stati scelti quattro autori che hanno scritto di Ischia Vinicio Capossela, Erri De Luca, Elio Marchegiani e Andrej Longo ai quali dovranno ispirarsi i costruttori delle 4 barche in gara mentre ci saranno altre tre barche fuori concorso.
“Le barche allegoriche sono realizzate da gruppi di artigiani, carpentieri e artisti, che rappresentano identità locali fortemente caratterizzate, “isole” riconoscibili per storia, tradizioni ed economia, lungo un percorso dal mare alla montagna carico di suggestioni storiche e letterarie, sulle tracce dei fuochi accesi anticamente in onore di Sant’Anna, dalla cima dell’Epomeo fino alla baia di Cartaromana” continua Ronga..
La sfilata delle barche allegoriche è una competizione. Una giuria, composta da esperti nel campo artistico, scenografico e architettonico, giudica e premia le barche stilando una classifica, in base alla quale i gruppi partecipanti ricevono un rimborso spese per la realizzazione della macchina scenica. La giuria è presieduta dall’architetto Bijoy Jain e costituita dal regista e scenografo Bruno Garofalo, dall’arch. Toti Semerano, dagli artisti  Daniele Papuli e Marisa Albanese.

Ad aprire la serata del 26 luglio – che sarà presentata dall’attrice di origine ischitana Lucianna De Falco – ci sarà una sfilata di tre barche allegoriche fuori concorso. Saranno tre installazioni galleggianti che illustreranno aspetti della storia della Festa, richiamando quelle tradizioni che nel corso degli anni hanno dato origine alla sfilata delle barche allegoriche. Le tre strutture, inoltre, rievocheranno anche l’evoluzione storica della barca allegorica: dal gozzo alla zattera. Le installazioni sono l’omaggio alla Festa da parte di tre esponenti di spicco dell’Arte Contemporanea: Marisa Albanese, Roberto Marchese e Daniele Papuli.
Marisa Albanese realizzerà un’opera ispirata alla processione delle partorienti, che per mare raggiungevano la chiesetta di Sant’Anna situata presso gli Scogli. L’installazione sarà realizzata su una zattera di legno, su fusti galleggianti.
Roberto Marchese realizzerà un’opera ispirata al pasto dei pescatori che, alle origini della Festa, era consumato e condiviso sui gozzi nello specchio d’acqua antistante la chiesetta di Sant’Anna. L’installazione è realizzata su un piano tavolato fissato su un gozzo, fiancheggiato da botti.
Daniele Papuli realizzerà un’opera ispirata al celebre dipinto L’isola dei morti, evocando la vecchia consuetudine del funerale per mare che suggerì ad Arnold Böcklin, durante il suo soggiorno ischitano, l’idea del dipinto. L’installazione sarà montata su un semplice gozzo.
Le tre installazioni artistiche saranno collocate nei giorni precedenti alla sfilata (a partire da mercoledì 23 luglio) a Piazzale Aragonese e a Piazzale delle Alghe, disegnando, con l’ausilio di pannelli e didascalie, un percorso che illustrerà anche l’evoluzione della barca allegorica nella sua struttura portante, dal gozzo alla zattera. L’allestimento delle installazioni, ad opera degli artisti, in un apposito spazio, sito a Piazzale delle Alghe, costituirà inoltre una performance, che sarà occasione per un incontro degli artisti con il pubblico e la stampa specializzata. Le tre installazioni saranno poi calate in mare nel pomeriggio del 26 luglio, realizzando un rituale di grande suggestione.

L’evento si conclude con lo spettacolo di fuochi che coinvolge tutta la baia. Le numerose “lampetelle” poste sugli scogli di Sant’Anna, sui bastioni del Castello aragonese, sui merli della Torre di Sant’Anna, sui balconi del Borgo, disegnano una cornice scenografica di grande suggestione. Lo spettacolo dei fuochi e l’incendio simulato del Castello aragonese recuperano la memoria del cannoneggiamento dell’antica città sullo scoglio da parte degli Inglesi sulla collina di Soronzano agli inizi dell’Ottocento. E’ questo un momento spettacolare, tradizionalmente atteso dal pubblico che si assiepa sugli scogli e sulle imbarcazioni intorno allo specchio d’acqua della baia, che trasforma l’isolotto del Castello in una macchina scenica galleggiante, la più grande e poetica delle barche allegoriche.
“Sarà una festa antica ma rinnovata e messa in scena  anche con lo sguardo di altri artisti che amano l’isola d’Ischia tesa a valorizzare l’identità locale oltre il confine dei sei Comuni ischitani e della stessa Ischia dove il grande protagonista sarà ancora una volta il mare” conclude Salvatore Ronga.

Programma della Festa

 

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Info su Ischia

  • Superficie: 46 Kmq
  • Altezza: 789 mt
  • Lat.: 40° 44',82 N
  • Long.: 13° 56',58 E
  • Periplo: 18 miglia
  • Coste: 51.2 Km
  • Comuni: 6
  • Abitanti: 58.029

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