Seguendo le case di pietra

serrara-falangaL’aria fresca e frizzintina, l’odore del mosto che si diffonde e che rimanda al passato, quando, prima di diventare isola turistica, l’economia ischitana era soprattutto legata alla coltivazione della vite ed alla produzione di vino e, salendo di quota i colori dei boschi, ci fanno capire che siamo entrati nella stagione autunnale e noi ci prepariamo ad accoglierla.

Di certo nell’immaginario del camminatore ischitano uno dei luoghi che meglio richiama il periodo autunnale è il bosco della Falanga, un bellissimo castagneto, luogo perfetto di raccolta di castagne e funghi.
Vogliamo raccontarlo attraverso un’escursione che fa parte della programmazione del festival “Il Contastorie” edizione 2014 nella sezione ”I Luoghi raccontano”, in collaborazione con la sottosezione del CAI (Club Alpino Italiano) di Ischia.
Il percorso, ha seguito una parte dell’itineraio del tufo verde, un percorso nel cuore dell’isola, dove gli aspetti geologici (geositi), vegetazionali, storici ed antropici si fondono in un paesaggio unico, colorato dalle diverse sfumature di verde ed intriso di tutte le sensazioni che si possono percepire. La natura vulcanica e sismica dell’isola d’Ischia ha condizionato nei secoli le vicende delle popolazioni locali, costringendoli a continui adattamenti al territorio. Questo ha fatto sì che si sviluppasse una straordinaria testimonianza di architettura rupestre, dovuta alla lunga opera di trasformazione dei massi di tufo verde franati dal Monte Epomeo. Tale complesso è noto con il nome di “case di pietra”.   Il complesso assetto del territorio comportò, inoltre, anche una capillare rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, ripide gradinate), spesso scavati negli strati rocciosi, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazzamenti, venivano sostenuti da una tipica muratura a secco di contenimento: le “parracine”.
Ed è da qui che cominciamo il nostro racconto. Partiamo dal comune di Serrara (all’altezza del ristorante Bracconiere) e proseguiamo per inoltrarci in un paesaggio selvaggio ed affascinante sul versante ovest dell’isola (Forio), fino ad arrivare al bosco dei Frassitielli (500 m), un terrazzo di acacie fittissime. Nel bosco le robinie fanno ombra a rocce ricoperte di muschio, licheni, e finocchi selvatici. Il sottobosco, è il regno del coniglio selvatico che ha rivestito e riveste un ruolo fondamentale nella tradizione culinaria locale. Proseguendo lungo il sentiero giungiamo al bosco della Falanga (600 m); qui la realtà incontra la fantasia. Infatti in questo bosco di castagni è possibile ritrovare le tipiche buche (le fosse della neve) ed i rifugi scavati nei massi di tufo precipitati dall’Epomeo, come conseguenza di assestamenti tettonici (le cosiddette Case di Pietra di cui prima si accenava). Scorgiamo addirittura un palmento scavato in un enorme masso, testimonianza di un passato in cui in quella zona si produceva vino. La traversata nel bosco continua fino alla località Pizzone, dove l’improvvisa mancanza di vegetazione ci annuncia la presenza di fumarole, fenomeni vulcanici secondari, rintracciabili in diverse zone dell’isola e testimonianza di una attività vulcanica ancora attiva sulla nostra isola. Una delle conseguenze più positive dell’attività vulcanica dell’isola, ancora persistente è la presenza di una gran quantità di fumarole e stufe naturali. Infatti il calore in profondità si manifesta sull’isola d’Ischia nell’attività fumarolica ed idrotermale che da molto tempo viene sfruttata a scopo terapeutico e consente una forma di turismo che si sviluppa per gran parte dell’anno.
La discesa a valle è di nuovo immersa in un bosco tipico della macchia mediterranea, con un’abbondanza di mirti, eriche, corbezzoli lecci e lentischi e ci ha condotto fino alla Tenuta Crateca, dove abbiamo respirato un’atmosfera calda ed accogliente. Crateca è un’azienda recentissima, recuperata, in maniera esemplare, dalla famiglia Castagna che ha fatto rinascere gli antichi fabbricati ai piedi dell’Epomeo e tutta l’agricoltura che li circondava. Questo momento è di certo stato il perfetto cornamento di una bella esperienza, condivisa con isolani e turisti e che non può far altro che far riflettere sulle scelte future da effettuare in chiave turistica. Giungiamo infine a Via Crateca in località Fango, detta anche via dei Carri che ha rivestito un ruolo importante nella produzione e commercio dell’allume isolano nel passato. Ma questa è un’altra storia...

SCHEDA TECNICA DELL’ESCURSIONE
Dislivello in salita: 100 m
Dislivello in discesa: 500 m
Durata: 4 ore | Difficoltà: E
Sviluppo del percorso: 7 km
Acqua: non sono presenti fontane o sorgenti lungo il percorso
Attrezzatura necessaria: scarpe da trekking e indumenti a strati tecnici
Attrezzatura consigliata: bastoncini da trekking.
Appuntamento: Ristorante Bracconiere
Percorso (traversata): Serrara (ristorante Bracconiere 420 m), Bosco dei Frassitelli (500 m), Bosco della Falanga (Case di Pietra 600 m), Pizzone (300 m), Via Crateca (200 m), Fango (150 m).

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Info su Ischia

  • Superficie: 46 Kmq
  • Altezza: 789 mt
  • Lat.: 40° 44',82 N
  • Long.: 13° 56',58 E
  • Periplo: 18 miglia
  • Coste: 51.2 Km
  • Comuni: 6
  • Abitanti: 58.029

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