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                            | Ischia e la 
                              sua Storia |   
                            | Probabilmente 
                              la chiesa cristiana, sorge su un antico tempio romano 
                              dedicato ad Ercole e lo testimonia una scritta in 
                              latino. Continuando a guardare al passato d'Ischia, 
                              riscontriamo che con la decadenza dell'Impero romano, 
                              anche l'isola subisce il passaggio devastante d'Alarico 
                              re dei Visigoti (395 d.C.) e di Genserico (456 d.C.). 
                              Dopo una tregua di 20 anni fino al 476 d.C. succede 
                              il dominio degli Eruli e la loro dominazione dura 
                              fino all'avvento di Teodorico, re degli Ostrogoti. 
                              Durante le varie invasioni barbariche, Ischia viene 
                              saccheggiata con ripetute scorrerie fino al 788 
                              d.C., quando Papa Adriano I chiama in Italia Carlo 
                              Magno, per cacciare i Longobardi.Tra l'813 e l'847 
                              il turno delle incursioni dei Saraceni, che sono 
                              poi sconfitti dalla flotta sorrentina e cosi Ischia 
                              liberata. Dal 900 al 1135, Ischia rimane sotto il 
                              dominio dei "duchi" di Napoli, ai quali 
                              succede Ruggero il Normanno e nel 1135 Ischia subisce 
                              da costui, l'ennesimo saccheggio. La dinastia normanna, 
                              ebbe fine dopo circa 64 anni. Estintasi nel 1265 
                              la dinastia degli Angiò con Carlo I; nell'anno 
                              1282 Ischia parteggia per la dinastia Sveva, imparentata 
                              con i reali d'Aragona si unisce alla rivolta capeggiata 
                              da Giovanni da Procida (I Vespri Siciliani), cacciati 
                              gli Angioini dall'isola, acclama re Pietro III d'Aragona 
                              detto "Il Grande". Alterne vicende porteranno 
                              ancora gli Angioini sull'isola e gli stessi Aragonesi 
                              che creeranno non pochi problemi ad Ischia. |  |  
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