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Itinerario artistico che parte da Piazza Santa Restituta,
proseguendo per il Corso Angelo Rizzoli, per spostarci, poi, verso la parte alta del
Paese, in Piazza Rosario, raggiungere la contrada Fundera ed infine salire sulla collina
del Fango.
All'itinerario, curato da Giovanni Castagna, segue il calendario delle feste religiose di
Lacco Ameno.

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Piazza Santa Restituta
Su questa piazza sembra abbia sempre aleggiato un'aura religiosa: pagana, con il tempio
dedicato ai Numi (I sec. a.C.); cristiana, con la basilichetta del IV secolo d.C.,
dedicata, nel V secolo, a S. Restituta, in seguito distrutta e abbandonata; l'oratorio
ricostruito dal Conte Marino, come appare da un documento del 1036; la successiva
ricostruzione del 1374 ed infine la sistemazione ad opera dei Carmelitani verso il 1590. |
Il Santuario di Santa Restituta si distingue per una
chiesa cosiddetta "grande", costruita dai Carmelitani con annesso convento
(l'attuale sede comunale e relativa Torre), distrutta dal terremoto del 28 luglio 1883 e
riedificata, come si presenta attualmente, subito dopo; la chiesetta o cappella, adesso,
rispetto al passato, dal pavimento sopraelevato; e la cripta, cioè, la basilichetta del
IV secolo, ricavata da un edificio romano, come hanno dimostrato gli scavi, condotti dal
rettore Don Pietro Monti in varie campagne dal 1951 al 1974. (
) |

Resti di affreschi nella Basilica Paleocristiana
su cui affiora la Croce gemmata, V sec. d.C.
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All'interno del Santuario, lungo le pareti, in alto, una serie di tele,
dipinte da Francesco Mastroianni, raffigurano gli episodi salienti del martirio di Santa
Restituta, la quale era oriunda di Hippo-Diarrhytus, l'odierna Biserta e, secondo una Passio
anonima dell'XI secolo, ripresa nel XVI secolo da Davide Romeo, subì il martirio sotto
Diocleziano, al tempo di Papa Caio (283-296) e fu seppellita nell'isola Enaria (oggi
Ischia), dopo l'arrivo ad ripas nel luogo detto Eraclio, l'odierna spiaggia di
San Montano in Lacco Ameno..
Una saletta è riservata alla statua lignea del secolo XVIII di S. Restituta, racchiusa in
una nicchia, e agli ex voto. |
Nella chiesetta o cappella di Santa Restituta, altare con
bellissimo paliotto di marmo a intarsio, cui sovrasta una nicchia con l'antica statua
lignea di S. Restituta dalla tinta della carnagione color moro (secolo XVI). |

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Annesso al Santuario il complesso "Scavi e museo Santa
Restituta", che rappresenta il tipico esempio di aree di scavo o di zone
archeologiche trasformate in entità museali autonome. Un museo, quindi, sotterraneo -
zona archeologica rinvenuta sotto la chiesa di Santa Restituta - dove il processo di
musealizzazione è avvenuto nel luogo stesso del rinvenimento.
Gli scavi permetto al visitatore di ammirare le tracce lasciate sul terreno dall'uomo
nell'intrecciato e stratificato succedersi delle culture del passato. |
Il museo espone per lo più frammenti di varia epoca e di grande interesse
archeologico; sebbene non contenga opere intere, capaci di stupire a prima vista, offre
una panoramica efficace delle diverse culture e stabilisce un rapporto stimolante con
l'area degli scavi. |

Testa della Ninfa Aretusa, IV sec. a.C.
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Testa di Demetra (IV sec. a. C.)
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Il percorso "tipo", per la campionatura esposta, permette di
ammirare quasi uno spaccato visivo, della storia dell'Isola d'Ischia, dalla preistoria al
periodo greco-ellenistico-romano fino alle testimonianze del primo cristianesimo
sull'isola. |
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Corso Angelo Rizzoli.
Prendendo il Corso Angelo Rizzoli, quasi in riva al mare, incontriamo sulla destra la
chiesa di Santa Maria delle Grazie, anticamente intitolata Santa Maria
delle Grazie e delle Anime del Purgatorio, attuale parrocchia di Lacco Ameno.
Fu costruita
nel 1600 dal Sebastiano Monti, morto il 25.12.1683, come cappella privata della Famiglia
Monti. La primitiva cappella corrispondeva all'attuale presbiterio, illuminato dalla
cupola sul coro, e all'elegante portale in pietra lavica che fungeva da ingresso dal
cortile. adiacente.
Nel 1705 i nipoti del fondatore, il chierico Sebastiano e Francesco Antonio, figli di
Davide Monti, decisero di ampliare la Cappella di loro diritto patronato, perché
insufficiente per un valido servizio agli abitanti. L'opera, sostenuta anche dai coniugi
Domenico Ravello e Maria Grazia Monti, sorella di Sebastiano e di Francesco Antonio, fu
completata nel 1733.
La nuova chiesa assunse l'aspetto attuale: navata centrale fiancheggiata da due corridoi
che, piegandosi in curva per congiungersi al corpo preesistente, formano due absidi, e
l'alta cupola. Il 28 luglio 1883 il terremoto causò il crollo della parte superiore della
facciata, molte lesioni nella cupola centrale e nei muri portanti. Dal 1890 al 1942 la
chiesa rimase chiusa.
Il 2 luglio 1943, dopo i lavori di restauro, voluti dal canonico Antonio Schiano e
sostenuti dal cardinale Luigi Lavistrano, dall'ingegnere Leopoldo Parodi Delfino e dai
fedeli, la chiesa fu riaperta al culto. Mons. Ernesto De Laurentiis, vescovo d'Ischia, con
decreto del 4.3.1944, la dichiarò succursale della parrocchia SS. Annunziata; con quello
del 3.5.1949; sede parrocchiale.
La facciata si presenta sormontata da colonne e capitelli, movimentata da nicchie e fughe
di cornici (1949) e abbellita con un mosaico raffigurante la Madonna delle Grazie (1967).
(
)
Notevole il pulpito ligneo del XVI secolo
(
) che "si dice provenire
dalla chiesa di Santa Maria della Carità sul Castello d'Ischia, della famiglia
Monti". (
)
Da ammirare l'antica statua di Ercole (Heracles), I sec. a.C., che fa da
cariatide alla vasca dell'acqua santa. Il blocco marmoreo, trovato in mare, proveniente
dal Tempio dei Numi (Monte di Vico) o dalla Palestra (Basilica Paleocristiana S.
Restituta), si presenta "barbuto, armato di clava, con la pelle di leone
drappeggiata sulle spalle, come un mantello, in forma di erma, nel classico tipo
ellenistico".
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Torre di Monte di Vico
Uscendo dalla chiesa si può ammirare, guardando verso il mare, il caratteristico
"Fungo", nonché la Torre di Montevico. La Torre, intorno alla
quale si snoda lo spazio cimiteriale, fu eretta da Alfonso I d'Aragona (XV secolo) come
torre di avvistamento e di difesa contro le incursioni saracene. Impiantata su un
basamento quadrato di 60 mq si compone di un pian terreno e di due piani. L'unico ingresso
era formato da un ponte in legno e una scala che porta al primo piano, fatto a volta con
tre feritoie. In questo piano avvenivano le accensioni che, attraverso una camino,
segnalavano alla gente i vari pericoli. Il secondo ed ultimo piano, "cinto da
alta merlatura a testa piatta, allineata lungo il cammino di ronda, costituiva il punto di
maggiore vigilanza e difesa".

Il cimitero entrò in funzione nell'aprile del 1874 e nello stesso tempo
furono murate le sepolture nelle chiese. Prima vi si seppellivano soltanto i cadaveri
naufragati con sospetto di peste, interdetti dalla Chiesa e, in seguito, le vittime del
colera del 1836/37 e di quello del 1854. La Torre di Monte di Vico, luogo di difesa e di
avvistamento una volta, è ora un angolo di riposo, di preghiera e di meditazione.
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Piazza Rosario
Riprendendo il cammino attraverso il Corso Angelo Rizzoli ed arrivati in Piazza Pontile,
si può prendere Via Rosario, la quale, una volta superato il quadrivio, porta
direttamente in Piazza Rosario dove si affaccia la chiesa di Maria SS. Assunta in
Cielo, con accanto ancora qualche rudere della antica chiesa del SS. Rosario,
distrutta dal terremoto del 1883.
Impossibile, allo stato attuale delle ricerche, precisare la data della costruzione della
chiesa dell'Assunta. E' molto probabile che nella seconda metà del 1600 si pensò di
erigere una confraternita laicale, accanto alla Chiesa del Rosario, per accogliere i
"fratelli" di Lacco che, fino allora erano iscritti alla congregazione di Santa
Maria della Pietà al Majo (Casamicciola), ove venivano anche sepolti. La prima dizione,
infatti, che si riscontra nei registri è quella di "Oratorio del casal del
Lacco" (1686), per distinguerlo, appunto, da quello di Casamicciola.
Sin d'allora, la congregazione ebbe il permesso di una sacra rappresentazione, che
continua a svolgersi nella mattinata di Pasqua, rappresentazione che, con statue portate a
spalla, ricorda il mistero della Risurrezione: la cosiddetta "corsa
dell'Angelo". Le statue che prendono parte alla rappresentazione si possono ammirare
in sacrestia: la Madonna, S. Giovanni, Santa Maria Maddalena, l'Angelo e il Cristo
risorto. (
)
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Chiesa di san Rocco
Usciti sulla piazza e, volgendosi a sinistra, lo sguardo è subito attratto dalla facciata
della chiesa di San Rocco e congrega Pio Monte di Sant'Anna.
Questa chiesa viene menzionata in un documento del notaio Polidoro Aniello di Forio nel
1542. L'Università de "Lo Lacco" vi godeva diritto di patronato come
sulla chiesa del SS. Rosario. Quasi sicuramente la chiesetta fu costruita in seguito al
popolamento di Casiano (Casa Siano), dando poi il nome alla zona, "contrada Santo
Rocco".
La chiesa attuale è il risultato di una ristrutturazione, quasi trasformazione, iniziata
sin dal 1970. La facciata presenta un artistico portale del XVII secolo in pietra di
piperno, venuto alla luce durante i lavori di restauro del 1984, essendo prima coperto da
uno strato di calcestruzzo, una maiolica raffigurante S. Rocco e S. Anna sullo sfondo di
Monte di Vico e del Fungo e, nel timpano, un orologio. (
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Fundera
Scendendo, poi, per via S. Rocco e volgendo a destra, alla fine della discesa, lasciando
sulla sinistra Via IV Novembre, si imbocca Via Fundera che mena all'Ospedale Anna Rizzoli,
cui segue, quasi staccata, la Chiesa della SS. Annunziata.
Una chiesetta rurale sotto il titolo della "SS. Nunciata del Casal dello Lacco"
esisteva di già nel 1400, ma fu nel 1540 che il canonico Aniello Monte, con propri beni,
ne fece eseguire l'ampliamento e una completa ristrutturazione, ottenendo dalla Curia il
diritto di patronato per i suoi nipoti e loro discendenti in linea maschile. Fu eretta a
parrocchia.
Tra il 1750 e il 1754, il parroco d'allora, Don Aniello Monti, abbellì la chiesa di
stucchi, di statue e di quadri, rifacendone il tetto e il soffitto, imbiancando le pareti
e abbellendole con "pitture", forse affreschi venuti alla luce durante
i lavori di restauro degli anni '60. (
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Il Fango
In contrada Fango si erge la Chiesa di San Giuseppe, la cui bolla di
fondazione, con la concessione di diritto patronato alla famiglia Verde di Forio, fu
emessa nel 1714, ma la costruzione della chiesa, iniziata anni prima, subì varie vicende.
Onofrio Verde, infatti, con suo testamento del 12.9.1667 aveva costituito eredi i figli
Tommaso, Loreto e Domenico e aveva fatto un legato di 30 carlini per messe da celebrarsi
secondo la sua intenzione, legato che i figli, nel 1711, volsero a favore del cappellano o
rettore della Chiesa di S. Giuseppe. Sacrestia e chiesa esano completate nel 1712.
La chiesa, come si presenta attualmente, è il risultato di una serie d'interventi di
ristrutturazione, avvenuti nel corso degli anni '60. Fu, infatti, riaperta al culto nel
1969, ma già nel 1962 era stata eretta a chiesa coadiutoriale della parrocchia di Lacco
Ameno. Nel 1973 fu portato a termine lo svettante campanile. (
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Sulla circumvallazione è situata la Cappella Calise Piro, costruita nel
1893, con un quadro raffigurante la Pietà e statue di S. Anna e di S. Andrea Apostolo.
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Calendario
delle feste religiose di Lacco Ameno
31 gennaio
Festa di San Ciro nella chiesa dell'Annunziata alla Fundera
19 marzo
Festa di San Giuseppe nella chiesa di San Giuseppe al Fango
Venerdì Santo
Tradizionale Via Crucis nella chiesa parrocchiale
e sacra rappresentazione della Passione e Morte di Cristo
Domenica di Pasqua
Tradizionale "corsa dell'Angelo" a cura della congrega dell'Assunta
16 - 17 e 18 maggio
Festa di Santa Restituta V. e M. con processioni e fuochi d'artificio
2 luglio
Festa della Madonna delle Grazie nella chiesa parrocchiale con processione e fuochi
d'artificio
26 luglio
Festa di Sant'Anna con processione nella chiesa di S. Rocco
15 agosto
Festa dell'Assunta con processione, illuminazione e fuochi d'artificio
8 dicembre
Festa dell'Immacolata nel Santuario di Santa Restituta
13 dicembre
Festa di Santa Lucia nella chiesa dell'Annunziata alla Fundera
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