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Metafisica del borgo di ponte

borgoC’è una verticalità sinuosa e tridimensionalmente concettuale, che proietta gli spicchi di mondo rappresentato in un altrove domestico, intimo e, allo stesso tempo, universale. Ci sono scene di dettaglio di un sagrato, abitato da poche anime, dove il sacro è solo «annunciato» da un lampione ancora spento, e fa decollare la percezione in una dimensione metafisica, in attesa di una prossima illuminazione, in tutti i sensi.

E non è detto che questa luce si manifesterà dall’Alto verso il Basso… Poi, la visione insolita e aerea del Castello Aragonese, l’insula minor degli antichi abitanti di Aenaria che induce a evocare una stratigrafia culturale necessaria. E, ancora, una serie di dieci proteiformi secchi vuoti in primo piano, sistemati sotto la fontanina pubblica, preparati per essere - prima o poi - riempiti con la «miracolosa» acqua di Napoli. In questi frammenti c’è la consapevolezza che le atmosfere del borgo di Ischia Ponte sono legate al «tempo sospeso» della memoria collettiva e della storia. È la traccia dei lavori grafici dell’architetto Pasquale Mazzella, in mostra fino al 6 gennaio, dalle ore 17 alle 21, negli spazi del vecchio carcere mandamentale del Molino a Ischia, nell’ambito delle iniziative natalizie promosse dal Comune. In ventisei tavole realizzate di recente (sono in doppio formato: 30x45 e 50x70), attraverso lo sviluppo di disegni a china, pastelli e pennarelli, Mazzella intreccia una narrazione originale e autobiografica tra i luoghi dell’infanzia e dell’età adulta, passando dalle evocazioni di botteghe artigiane, alle icone dei giochi di gruppo; dalla «motocarrozzella» trasformata in taxi, al mitico cinema «per tutti»; fino alla nave panciuta e di legno che, eternamente viaggiante sulle rotte di sogni quasi felliniani, custodisce - insieme agli altri oggetti e luoghi - i segreti identitari di una comunità in divenire. Suggerisce una riflessione: le mutazioni indotte dal turismo hanno scalfito l’appartenenza, ma questa non è stata contaminata del tutto. Almeno non ancora. Il percorso espositivo si dipana come i fotogrammi di un cortometraggio, impreziositi da un tributo all’espressionismo tedesco e, più in generale, dalla convincente abilità di rielaborare i percorsi dell’arte contemporanea con un guizzo «vintage» appena accennato e seducente. Ritornano ad esporre all’atelier delle dolcezze due importanti artisti del panorama italiano, Felix Policastro e Paolo May. Lo fanno dividendosi gli spazi, il primo all’interno dei locali, il secondo su piazza degli eroi in prossimità dell’ingresso. Un dialogo tra artisti che ha come focus la condizione sociale dei nostri giorni. “Svagati” per Felix Policastro, “Eterni e leggeri” per Paolo May. Entrambi installazioni materiche. Durante la serata, come tradizionale abitudine dell’Atelier delle Dolcezze, sarà servito un nuovo gusto di gelato abbinato ad una cioccolata calda in anteprima miscelato dagli artisti. Tale gusto sarà presente solo durante le serate dalla mostra che si concluderà il 7 gennaio.

 

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Info su Ischia

  • Superficie: 46 Kmq
  • Altezza: 789 mt
  • Lat.: 40° 44',82 N
  • Long.: 13° 56',58 E
  • Periplo: 18 miglia
  • Coste: 51.2 Km
  • Comuni: 6
  • Abitanti: 58.029

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