San Giovan Battista, tra culto e storia
Don Francesco Felice Mattera (per tutti don Franco) è Parroco di San Giovanni Battista a Buonopane dal 4 ottobre 1977, 37 anni a servizio della sua bella comunità che nel mese di Giugno è in festa per il suo Patrono.
Ci intratteniamo a scambiare quattro chiacchiere con lui alla Vigilia della Festa 2014 per riscoprire quella che è stata la storia della Parrocchia di Buonopane e il culto di San Giovanni Battista.
Si ritiene che già nel 1210 esistesse a Buonopane una Cappella dedicata a San Giovanni Battista, fondata quasi sicuramente dai Cossa, una nobile famiglia ischitana: essa corrisponderebbe all’attuale navata laterale della Parrocchia, con una tipica volta “a botte”. I Cossa l’avevano edificata perché potesse servire come luogo di culto per i contadini dei vari casali di Buonopane: Candiano, Ritola, Vado Michele; una piccola digressione da fare qui riguarda l’etimologia del nome Buonopane, che nulla sembrerebbe avere in comune col pane, anzi esso deriverebbe dal greco Mur – Pan: tutto cavo (o tutte cave), ciò spiega anche la posizione del centro abitato proprio tra le due “cave” del Pallarito e di Nitrodi.
Ritornando alla Cappella edificata dai Cossa, della sua presenza ne trassero benefici spirituali i molti contadini presenti all’epoca in zona, e dovevano essere abbastanza numerosi, ci ricorda don Franco, se nel 1268 Carlo D’Angiò condannò gli abitanti di questo territorio a pagare per colpa di 11 di loro che avevano appoggiato Corradino di Svevia nella lotta contro di lui, e tassò i buonopanesi con una tassa uguale a quella imposta ai foriani, che pure avevano appoggiato per la maggior parte Corradino di Svevia.
Come che sia, è fuori dubbio che l’ambiente tutt’attorno la Parrocchia "sa" di Grecia, di antiche storie di contadini e allevatori di cui racconta pure Giuseppe D’Ascia nel suo "Storia dell’Isola d’Ischia" (1864):
"Avanti la chiesa vi è un atrio spazioso, e molto arieggiato, ove i naturali si radunano nei dì festivi, e mentre i maturi padri si trattengono a discorrere delle fasi della luna, e fanno i loro prognostici sulle future raccolte, e sui correnti prezzi de’ vini e delle mele; i giovani discorrono di caccia, le forosette di amori, e le attempate madri del prezzo della canape, del lino, e delle tele, e dell’occupazione dei loro telai, della poca puntualità delle loro committenti, mezzane, o compratrici".
Siamo probabilmente in presenza della più antica Parrocchia del Comune di Barano, perché era già definita tale in un atto del 1524 del Notaio G.Battista Funereo, quindi è da presumere che già prima di questa data la Chiesa di San Giovanni Battista fosse Chiesa Parrocchiale; di certo sappiamo con quasi assoluta certezza che essa non era Parrocchia prima del 1300, in virtù dell’esistenza di un monastero dedicato a San Costanzo in zona Toccaneto, poi successivamente scomparso.
Un altro documento storico importante porta la data del 9 ottobre 1537, quando il Vescovo Agostino Falivene (1534 - 1548) concesse alla Chiesa di San Giovanni Battista un Patronato che servisse per arrecare un beneficio economico al luogo di culto: tale beneficio parrocchiale fu prima nelle mani della Famiglia Mellusi e nel 1700 passò alla Famiglia Cervera prima della sua estinzione nel 1800.
La Chiesa di Buonopane subì dei seri danni sia dopo il terremoto del 1881 che dopo quello del 1883, fu dunque restaurata e coperta con lamiere e supporto di legno poi eliminate e sostituite con il cemento armato nel 1961, durante i lavori effettuati fino al 1964 dall’allora Parroco don Vincenzo Mattera, quando fu realizzato anche il pavimento nuovo e coperti i due sacrari presenti sotto la Parrocchia (uno sotto la navata centrale e uno sotto quella laterale) dove venivano seppelliti i defunti fino al 1800.
La cronotassi dei Parroci ha inizio nel 1617, con don Antonio Di Mauro, mentre don Franco ci riferisce di essere il 17° Parroco di San Giovanni Battista, succeduto nel 1977 a don Vincenzo Mattera, originario di Serrara.
Un’importante opera da sottolineare all’interno dell’edificio parrocchiale è senz’altro il quadro che ritrae il Battista, posto sull’altare maggiore, esso fu donato nel 1886 da Don Mattia Baldino di Fiaiano, come riporta la lapide posta presso l’altare maggiore, e secondo la Sovrintendenza esso è opera del grande pittore napoletano Massimo Stanzione; alcuni sono arrivati ad ipotizzare che tale quadro appartenga alla scuola del Caravaggio per le caratteristiche fin troppo simili a quelle dell’illustre pittore italiano, è però più probabile che Massimo Stanzione ne sia stato l’artefice, pur risentendo degli influssi del provenienti dal Caravaggio stesso.
Il 15 ottobre del 2012 è stato poi installato il nuovo portone in bronzo realizzato dal giovane Pasquale Nava, benedetto dal Vescovo Pietro Lagnese il 23 giugno 2013, esso raffigura quattro importanti momenti della vita di San Giovanni Battista: l’annuncio a Zaccaria, la nascita di Giovanni, il Battesimo di Gesù e la decapitazione di San Giovanni.
Anche quest’anno la festa in onore del Santo Patrono sarà preceduta da un triduo di preghiera dal 21 al 23 giugno, mentre il 24, giorno della Solennità della Nascita di San Giovanni Battista, oltre alla S.Messa Solenne delle ore 11.00, ne sarà celebrata un’altra alle ore 19.30, prima della Solenne Processione del Santo per le strade del paese. La tipica danza della ‘Ndrezzata come da tradizione chiuderà i festeggiamenti alle ore 24.00 del giorno festivo del Santo.