La settimana santa nella Tradizione popolare dell'isola di Ischia e Procida
La Settimana Santa si presenta ricca di momenti volti a rievocare la passione umana di Cristo. Si tratta di riti che accompagnano la liturgia cattolica e che hanno contribuito nei secoli a rinsaldare e tramandare la fede cristiana. Canti, rappresentazioni, rievocazioni sceniche si susseguono offrendo una buona occasione al visitatore per conoscere la tradizione popolare isolana.
Vale la pena, in questa occasione spostarsi sulla vicina isola di Procida, è li infatti che si svolge la plurisecolare Processione del Cristo Morto e dei Misteri del Venerdì Santo promossa dalla Congrega dei Turchini. Questa processione porta per l'isola rappresentazioni iconiche della vita di Gesù in caratteristici carri (i misteri) che sfilano lungo le stradine dell'isola. Il Venerdì Santo inizia appena dopo la processione degli "Apostoli" del giovedì sera, la notte in cui la maggior parte dell'isola è sveglia. I ragazzi terminano i misteri, le mamme preparano le vesti che tradizionalmente vengono indossate da chi partecipa al corteo, i curiosi vanno in giro per i "portoni" a sbirciare, commentare, confrontare. Alle prime luci del giorno il "Cristo Morto" e "l'Addolorata" salgono a Terra Murata. Questo è il momento, per chi è già sulla rocca, di raccogliersi in silenzio, smettere di inchiodare, urlare....e comprendere che è ormai Venerdì Santo, che tra un po' bisognerà vestirsi con l'abito bianco, il cappuccio, il mantello azzurro e portare per l'isola il frutto della propria, personale lettura della passione di Cristo. In sottofondo c'è il suono straziante della tromba e il battere del tamburo che passano per le strade dell'isola, che fa " 'a chiammata".
La “Processione del Cristo Morto e dei Misteri del Venerdì Santo” si sta trasformando da festa di un giorno ad un evento che abbraccia oltre 60 giorni. Non solo durante la sfilata, quindi, ma anche prima (in costruzione) e dopo (in esposizione) la Processione è possibile ammirare queste opere d’arte realizzate a fantasia del gruppo promotore intorno ad un episodio biblico.
Un altro importante evento, questa volta ischitano, è la manifestazione Actus Tragicus. Originale dramma sacro itinerante dedicato alla passione e morte di Gesù, la rappresentazione venne pensata e realizzata da San Francesco d'Assisi nel lontano 1111 e messa in scena nelle strade di Forio dal 1982 grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani volenterosi. I figuranti, che indossano i costumi disegnati e realizzati meravigliosamente da un noto artigiano foriano, attraversano in processione le strade del paese, partendo da piazza Municipio, e si portano in Piazza Colombo dove ha inizio la rappresentazione.
Lo spettacolo, molto suggestivo, si conclude con la crocifissione di Gesù e dei ladroni sul piazzale della chiesa del Soccorso.
Infine due importanti avvenimenti concludono i festeggiamenti pasquali: la corsa dell’Angelo e la ‘ndrezzata di Buonopane. La corsa dell’Angelo si svolge a Forio la domenica di Pasqua, da un’antica tradizione risalente al lontano 1600. E’ una rappresentazione sacra che riproduce il momento dell’incontro della Madonna con il figlio risorto. E’ realizzata dall’Arciconfraternita di Forio, custode delle quattro statue che si portano a spalla in processione, per tradizione, sempre dalle stesse famiglie, per un diritto non scritto che si tramanda da padre in figlio. E’ un evento fortemente radicato nella cultura del popolo foriano che vede coinvolte le famiglie di pescatori e di contadini, che dopo aver intonato a turno il Regina Coeli si contendono il pennacchio di penne di struzzo bianco che viene portato in processione. Ma ciò che più emoziona di questa rappresentazione è la Madonna svelata: la magia del momento trasforma la statua nella madre che corre ad abbracciare quel figlio che credeva aver perduto per sempre.
La ‘ndrezzata di Buonopane del lunedi dell’Angelo, a differenza degli altri eventi, non è ispirata alla risurrezione di Cristo ma simboleggia un momento di pace e la fine delle ostilità tra gli abitanti di due frazioni, Barano e Buonopane. Si racconta infatti che intorno al 1500 un pescatore baranese aveva regalato alla propria fidanzata una cintura di corallo, ma questa un giorno venne trovata nelle mani di un giovane di Buonopane. La lotta che ne seguì non si limitò soltanto ai due, ma coinvolse la popolazione di entrambi i paesi. Dopo scontri sanguinosi, la pace avvenne ai piedi della statua della Madonna della Porta, nella chiesa di San Giovanni Battista, il lunedì in Albis. Da allora questo ballo popolare si ripete il giorno della Pasquetta e il 24 giugno in onore del Santo Protettore, San Giovanni Battista.