Storia dell'isola

Ischia ha una storia antichissima, che continua a stimolare l'interesse degli studiosi.
Ischia fu abitata fin dai tempi più remoti, tuttavia troviamo i primi cenni storici sicuri con i Greci di Calcide e di Eretria.
Essi sbarcarono nell'VIII secolo a.C. e fondarono la propria colonia, a cui diederono il nome di Pithecusa, là dove oggi si trova Lacco Ameno, precisamente sulla collina di Monte Vico.
Pithecusa rappresentò la prima e più settentrionale delle colonie greche d'Occidente. In breve la colonia non solo acquista sempre maggiore importanza come centro industriale (lavorazione di ceramica, ferro, bronzo, oro e argento) e commerciale, ma anche sotto l'aspetto culturale e artistico, come punto di confluenza di civiltà diverse.

Cinquecento anni dopo arrivarono i Romani, ai quali si deve la scoperta delle fonti e la costruzione delle Terme.
I Romani allargarono i loro interessi da Lacco Ameno fino ad Ischia, dove nello specchio d'acqua tra il Castello Aragonese e gli scogli di Sant'Anna (oggi chiamata Cartaromana) fiorì, tra il III e il II secolo a.C. un centro urbano denominato Aenaria.
Qui sorgeva una città formata da due grandi quartieri: la parte alta con funzione prevalentemente residenziale, con la presenza di alcune fabbriche artigianali e di un'area destinata a necropoli; una parte bassa destinata alla funzione industriale e commerciale.
Aenaria produceva infatti, oltre alle tradizionali terracotte, anche armi destinate all'esercito di Roma.

Dal 1000 d.C. l'Isola prese definitivamente il nome di Ischia.
Quelli dell'Alto Medio Evo sono "secoli bui" anche per l'Isola, che deve subire stragi e saccheggi con l'arrivo di Goti, Longobardi e Normanni.
Ischia passò così sotto il dominio degli Svevi, che nel 1154 diedero inizio alla costruzione del Castello, sede del governatore e delle massime autorità.
Il loro dominio durò 100 anni, poi i Francesi e gli Spagnoli si disputarono per secoli i diritti sull'isola e sul Castello.

Con gli Angiò si ebbero anni di nuovo fervore culturale.
Nel 1301 una violenta eruzione scuote l'isola.

Al dominio della casa degli Angiò seguì l'occupazione Spagnola.
Dopo le terribili incursioni piratesche del Barbarossa e di Dragut nel Cinquecento, l'isola vive altri momenti tragici, come in occasione della peste del 1656.

Ischia fu occupata definitivamente dai Francesi nel 1806.
Ai Francesi si deve la divisione dell'Isola in Comuni.

Dopo qualche anno l'isola torna ai Borboni.
Nel 1854, alla presenza di Ferdinando II, viene inagurato il nuovo porto, ricavato dall'apertura di un lago di origine vulcanica.

Dopo l'unità d'Italia, nel 1864, Giuseppe Garibaldi soggiorna a Casamicciola per curarsi con le acque termali, una ferita.