Morgan il pirata

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Fotogallery del Film Morgan il pirata 

Altra realizzazione del genere avventuroso ad Ischia è il film “Morgan il pirata” del ’60, del regista Primo Zeglio, che nell’ambito del cinema popolare, rappresenta un reperto di grosso impianto spettacolare e copre abbondantemente i generi prediletti degli anni ’50 e ’60. La fila ripropone le immagini della figura di Henry Morgan, le cui gesta sono già documentate in altri film da cui questo non si allontana. Le locations privilegiate in questo film sono la zona di Punta Mulino, Ischia ponte, Lacco Ameno e la spiaggia dei Maronti, perfetta ambientazione per una lotta tra pirati. Nonostante i meravigliosi scenari, la pellicola è stata considerata un ridicolo film d’avventura, supervisionato da un Andrè de Toth, che gioca d’accumulo: di persone, persone, fatti, azioni, per mascherare il vuoto su cui si regge. Proprio sulla base di queste considerazioni, mi sembra opportuno ricordare, quanta parte hanno avuto nei film, i luoghi e gli ambienti ischitani. Potremmo asserire, senza dubbi che la protagonista principale del film è l’isola nella sua interezza.

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Trama del Film

Henry Morgan, essendo in schiavitù, viene comperato da Ynes, figlia del Governatore di Panama. Innamoratosi della donna, viene deportato su un galeone spagnolo, del quale s’impadronisce con gli altri prigionieri, che lo riconoscono come loro capo. Egli indirizza la nave all’isola di Tortuga, riscatta Ynes, che era stata fatta prigioniera, e riprende il mare. Morgan compie imprese straordinarie, stringe alleanza con l’Inghilterra e tenta d’impadronirsi di Panama; ma l’impresa non riesce. Organizzata una seconda spedizione, tenta di accostarsi alla città per via terra e riesce a conquistarla. Nel palazzo del Governatore trova un immenso bottino; ma il pensiero di Ynes, che egli crede lontana, in viaggio per la Spagna, lo rattrista. La troverà invece viva sotto un monte di cadaveri, e giurerà a se stesso di non staccarsi più da lei (da cinematografo.it). Sul Corriere dell’isola d’Ischia (n. 17-1960) si legge: «Così anche i cinematografari hanno invaso Ischia. Non è la prima volta che accade in quanto ad Ischia sono stati girati molti film ma questi di Morgan il pirata hanno portato tutte le caratteristiche del nuovo ambiente cinematografico. Un ambiente che vuole essere intellettuale ed invece è piatto e melenso. E tutta questa bella gente cosa riesce a realizzare? Soltanto degli inutili commercialissimi polpettoni che non fanno certo onore al cinema italiano. Il ventre di Chelo Alonso, i muscoli di Steve Reeves e della sua controfigura, il seno di Valery Lagrange e qualche galeone incendiato costituiranno le principali emozioni del film. Dobbiamo sperare che le bellezze naturali della nostra isola salvino in parte il film. Il guaio è che nel film Ischia è un’isola dei mari del Sud.