Il 20 giugno sarà la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dalle Nazioni Unite nel 2000, a 50 anni dall'approvazione della Convenzione sullo statuto dei rifugiati.
Per questa occasione, abbiamo quindi deciso di provare ad organizzare in collaborazione con ZaLab un’iniziativa per portare al centro il tema dell'immigrazione, visto, però, soprattutto, con gli occhi di quel mondo solidale e resistente degli operatori dell'accoglienza.
L'iniziativa prenderà avvio alle 19, a Forio, Molo Borbonico, presso la Sala Lucia Capuano, con la proiezione di una delle due parti del documentario "Paese Nostro", un film fatto di 6 cortometraggi che raccontano da vicino le esperienze di alcuni operatori dei progetti di accoglienza della rete SPRAR, ossia il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati del Ministero dell'Interno che in Italia gestisce i progetti di accoglienza, di assistenza e di integrazione dei richiedenti asilo a livello locale.
Il film è stato realizzato da ZaLab, un collettivo di registi (tra cui Andrea Segre, regista de "L'ordine delle cose"), nel 2016 per conto del Ministero dell'Interno (con Fondi Europei), ma poi non è mai stato distribuito.
ZaLab ha, quindi, deciso di metterlo comunque a disposizione gratuitamente anche senza l’autorizzazione del Ministero, superando il silenzio che fin qui l’ha reso invisibile.
Uno dei cortometraggi che proietteremo vede come protagonisti Kouassi Pli Adama Mamadou, originario della Costa D'Avorio e Mariarita Cardillo, entrambi operatori del CSA Ex Canapificio di Caserta, ente che, prima che venisse sequestrato dalla procura, gestiva il più grande SPRAR della Campania.
Mamadou e Mariarita saranno con noi durante tutta l'iniziativa e dialogheranno con noi dopo la proiezione.
Insieme a loro ci saranno anche Amadou Ousseynou Sall (per tutti Usain), di Forio, originario del Senegal, responsabile di una associazione che si occupa di immigrazione e Davide D'Angelo, operatore della LESS Onlus (ente gestore del progetto IARA – Integrazione e Accoglienza per Rifugiati e richiedenti Asilo - del Comune di Napoli) ed ex responsabile di una CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) napoletano .
A seguire, ci sarà un momento informale e conviviale, di festa, in cui stare insieme, mangiare e bere qualcosa di semplice, che abbia magari anche origini culturali diverse da quella italiana. Chiunque lo desideri può chiaramente contribuire portando qualcosa (da mangiare, da bere o, perché no, anche strumenti musicali o letture).