Archeologia subacquea, un valore aggiunto delle aree marine protette

ninfeo dell imperatore

Le potenzialità dei Beni Culturali come attrattori turistici sono un dato di fatto, mentre le potenzialità turistiche del ricchissimo patrimonio archeologico sommerso delle coste campane sono ancora in fase di sviluppo, per la mancanza di una organizzazione logistica di base che consenta agli operatori del settore di "musealizzare" il sito sommerso e accompagnare i visitatori in modo adeguato.

Le AMP presenti sul territorio campano si prestano in modo eccellente a questo tipo di sviluppo turistico: i Parchi Sommersi di Baia e Gaiola nascono proprio dalle loro peculiarità archeologiche, ma l'area marina protetta di Santa Maria di Castellabate e il Regno di Nettuno hanno anch'esse tutte le potenzialità, grazie alla presenza di importanti siti archeologici sommersi, per sviluppare un turismo archeologico subacqueo. La bassa profondità delle strutture romane sommerse, la loro vicinanza alla costa consentono immersioni in totale sicurezza e alla portata anche dei subacquei alle prime esperienze. Una adeguata preparazione degli accompagnatori affiancata da materiale didattico può rendere questa esperienza unica e coinvolgente in modo da contribuire anche a una diffusione del senso civico sulla tutela e salvaguardia del patrimonio archeologico sommerso in un mondo dove la caccia al reperto archeologico è ancora molto diffusa.

AMP Parco Sommerso di Baia
Può essere considerata l'area archeologica sommersa per eccellenza: il bradisismo flegreo ha sommerso l'antica fascia costiera nascondendo strade, ville, impianti termali, porti e magazzini. Sono già in essere due percorsi subacquei che si snodano tra la Villa dei Pisoni, la Villa a protiro, il ninfeo di Claudio e il Porto Giulio ma l'estensione del sito potrebbe dare luogo a numerosi altri percorsi per ampliare e differenziare l'offerta turistica subacquea.
AMP Parco Sommerso di Gaiola
Gli aspetti biologici e archeologici di quest'area hanno pari rilevanza, salvo che il settore archeologico viene poco valorizzato per la complessità delle sue strutture ancora poco studiate e mai oggetto di un rilievo di dettaglio. L'area marina è occupata dal settore marittimo della villa di Vedio Pollione poi divenuta dell'imperatore Augusto e caratterizzata da impianti per l'allevamento del pesce e da strutture portuali.
AMP Regno di Nettuno
Recentissimi scavi archeologici subacquei stanno mettendo in luce l'insediamento romano di Aenaria, finora totalmente sconosciuto, costituito da strutture portuali e resti di una villa marittima. Le potenzialità turistiche di questo sito sommerso individuato nella Baia di Cartaromana sono ormai state ampiamente testate con le visite guidate di superficie. L'attuale visita (gestita da Marina di Sant'Anna s.r.l.) offre la proiezione di un video sugli scavi subacquei e la visita guidata tramite barca dal fondo trasparente
AMP Santa Maria di Castellabate
Il tratto di costa compreso nell’AMP di Castellabate oltre alle bellezze naturalistiche e paesaggistiche conserva anche un ricco patrimonio archeologico sommerso, che sicuramente merita di essere valorizzato e tutelato nel migliore dei modi.
Questo territorio in pochi chilometri di costa conserva ogni tipo di monumento o sito archeologico che abbia attinenza con il mare, una sorta di piccolo manuale di archeologia subacquea. Lungo la costa da Santa Maria di Castellabate, una serie di impronte semicircolari molto regolari semisommerse documentano lo sfruttamento del banco roccioso di arenaria per una cava di macine e/o rocchi di colonne.
L’isolotto di Licosa conserva i resti di una villa romana, corredata da una serie di strutture riconducibili ad un impianto per la lavorazione del pesce. Ma  il monumento di maggior rilevanza è il porto romano di San Marco di Castellabate in parte visibile anche da terra. Questo tratto di mare ha inoltre restituito una trentina di ancore romane esposte nel locale Antiquarium  insieme ad altri reperti archeologici provenienti da questi fondali.

Per la prima volta in Campania, col tour “UN MARE DI CULTURA: TURISMO SUBACQUEO NELLE AREE MARINE PROTETTE CAMPANE” finanziato dalla Regione, le 6 Aree Marine Protette fanno rete con lo scopo di portare in superficie il patrimonio archeologico costiero e subacqueo conservato all'interno delle AAMMPP per incrementarne, attraverso i canali comunicativi della stampa specializzata, la conoscenza.