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Andar per cantine, così l'isola riscopre la sua anima

Andar per cantine ischia anna falchiEsistono luoghi nel Mediterraneo nei quali la raccolta delle uve continua ad affondare radici profonde nel cuore delle tradizioni. Ne è certo un emblema Ischia, che proprio nelle giornate settembrine sprigiona tutta la sua carica di fascino e bellezza: qualità che si legano indissolubilmente al folklore e alla tradizione di un’isola che non ha mai dimenticato il suo legame con i riti della terra.

Lasciati alle spalle i frenetici ritmi del cuore dell’estate vacanziera, il mese di settembre offre così al turista, ma anche all’isolano bramoso di conoscere la propria terra, un ampio ventaglio di iniziative che rivelano il volto autentico dell’isola. Ed è proprio mentre le ampie colline baciate dal sole di settembre si preparano alla raccolta dei grappoli maturi e i viticoltori preparano le cantine al rituale della vendemmia che si apre la nona edizione di  “Andar per Cantine”, la manifestazione di successo organizzata dalla Pro Loco di Panza che richiama negli angoli più suggestivi dell’isola centinaia di turisti mossi dal desiderio di scoprire il patrimonio antropologico ed enogastronomico custodito nelle decine di cantine diventate oasi di tranquillità e tradizione. Qui, il tempo sembra realmente essersi fermato.

Da Crateca a Punta Chiarito, da Casa D’Ambra a Pietratorcia, dalla vigna dell’Encadde ai Giardini Arimei, passando per Campagnano, la terra delle Cantine Mazzella, e per i più suggestivi cenacoli privati dedicati al dio Bacco che costellano il territorio dell’isola,  le porte delle cantine di Ischia si apriranno alla curiosità dei visitatori dal 18 al 25 settembre. Un’occasione unica per immergersi in un viaggio alla riscoperta degli antichi rituali isolani, incastonati in atmosfere bucoliche dove le antiche cantine costruite nel tufo verde, immerse  in bellissimi vigneti, richiamano la curiosità di chi ha voglia di riscoprire l’anima più autentica dell’isola.

La tradizionale raccolta dei grappoli d’uva è la testimonianza di una millenaria tradizione che resiste, rinnovandosi, alle contaminazioni moderne.  E che quest’anno festeggia, peraltro, i cinquanta anni del primo riconoscimento ufficiale: nel 1966 all’Ischia Bianco e all’Ischia Rosso venne infatti assegnata la prima DOC campana e la seconda nazionale. Frammenti di un passato agricolo, di cui continua a esservi traccia benché la coltura della vite, che all’epoca si sviluppava su 2000 ettari di terreno, oggi si estende su appena 300 ettari.  Ma le suggestioni che si respirano tra i filari sono irripetibili.

E secondo un canovaccio già particolarmente apprezzato dagli ospiti di “Andar per cantine”, gli itinerari studiati per esaltare il territorio si districheranno tra sentieri selvaggi e panorami mozzafiato intervallati da degustazioni di vino e visite guidate alle cantine più antiche dell’isola d’Ischia. Vignaioli e contadini, come da tradizione, allieteranno il palato dei visitatori con le genuine prelibatezze frutto delle terre d’Ischia, accompagnandoli con aneddoti di un passato che ritorna, sulla scia del recupero delle tradizioni. 

E ancora: bruschette con pomodori freschi, raccolti al momento, sotto gli occhi dei visitatori,  dagli orti carichi di frutti e verdure. I visitatori saranno accompagnati nel cuore delle vigne più rinomate dell’isola, toccheranno con mano le uve cariche di nettare, assaporando i calici di vino, frutto delle passate vendemmie.

Dal biancolella, un’icona del territorio ischitano, al caratteristico forastera, passando per il “per ‘e palummo“, l’unico vino rosso: un caleidoscopio variegato di sentori e profumi, proposto agli eno-appassionati che parteciperanno alla nuova edizione di “Andar per Cantine”. 

Il tutto arricchito da escursioni alla scoperta del territorio, attraverso alcuni dei sentieri più belli e scandagliando i sapori genuini delle terre di Ischia. Una riscoperta che va di pari passo con il recupero di ampi ettari di terreno che fino a pochi anni fa sembravano destinati al più completo abbandono e che invece, complice il lavoro della Pro Loco Panza, negli ultimi anni sembrano essere nuovamente al centro delle cure degli isolani che hanno compreso quanto importante e prezioso sia un appezzamento di terra.

Un recupero di territorio che si sposa anche con la rivalutazione  e ristrutturazione delle antiche cantine disseminate nell’isola, sottratte all’abbrutimento e sempre più meta di turismo eco sostenibile, preziose testimoni di un passato in cui il vino rappresentava una delle principali fonti di sostentamento economico di Ischia. Un recupero che si mostra come un volano per l’economia isolana. La valorizzazione delle antiche case del vino, la ristrutturazione dei tradizionali arnesi utilizzati per raccogliere e pigiare l’uva, la cura con cui si stanno rimettendo a nuovo le antiche cantine, senza andare a intaccare l’antico fascino, si inseriscono in un quadro di sviluppo economico sostenibile per un territorio che riparte dalla terra. E dalla sua millenaria storia.

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Andar per Cantine Ischia
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