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Antonio Macrì, elogio dell'armonia cromatica

 di Ciro Cenatiempo

Una straripante folla di amici, estimatori, conoscenti, persone semplici si è radunata – una domenica dello scorso febbraio - nella chiesa di Portosalvo a Ischia, per condividere la commozione sincera del saluto ad Antonio Macrì, ultimo interprete di una fortunata e speciale generazione di artisti che si sono fatti apprezzare e amare lontano dai confini di Ischia.
Pittore popolare, uomo schivo. In questa apparente dicotomia c’è la summa di Antonio e del suo istinto talentuoso self-made che, affinandosi e perfezionandosi; e aggirando manierismi di scuola e accademismi, ha lasciato una traccia lunghissima, distribuita e abitata in un’infinità di collezioni private.

 

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L'acqua migliore del mondo

Non avevo neanche 10 anni quando con la bicicletta, una “venti” con la canna in obliquo, mi sfracellai sano sano vicino al balconcino di Calabbresiello, a Via Roma, nel centro di Barano. Le ginocchia piene di sangue, come la spalla destra, la fronte ammatunzata, un macello. Oggi non si sarebbe perso un attimo: subito a Lacco Ameno, in ospedale. Mamma e papà non avevano né macchina né patente. E poi figurarsi, i miei genitori sapevano benissimo cosa si faceva in questi casi. Lo avevano imparato dai loro vecchi.

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Il bello eterno nella Baia di Sorgeto

Strettissimo il pianoro sotto il sole, nel plenilunio si dilata, rivela su un lato profili di balze e pendii, vigne basse, canneti, spalanca un orizzonte di precipizi intuibili, lontani. Sull’altro scricchiola di pomici volatili, farine vulcaniche e morte ossidiane il sentiero, profuma di ginestre lidie e di un’Eubea perduta e ritrovata. Scendiamo per l’erta, c’è brezza di terra che s’impalla fra i costoni, si fa bava, scivola; e s’immagina la luce meridiana, la rarefatta schiera di umane formiche salire con lenta costanza, inerpicarsi attese da contadini di mare e pescatori di scogliera in un villaggio d’orti contro al cielo, portare merci di preziosa inutilità, prendersi vino e tempo nel 650 A.C.

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Dopo secoli di oblio, il codice massonico di Ischia racconta la sua storia

In questi giorni è esposto all’ingresso della sala conferenze. Ben visibile a chiunque entri, sul lato opposto al busto in gesso di monsignor Onofrio Buonocore, fondatore della Biblioteca Antoniana dalle cui finestre si ammira il Castello Aragonese e penetra pungente l’aria salmastra del mare vicino. La carta fortemente ingiallita dal tempo, con ampie macchie di umidità, indica nella vetustà il suo più evidente valore. Ma non è per quello che il libro dalla copertina blu si è conquistato  tanta visibilità, fino a diventare protagonista di un altro libro, appena pubblicato da Lucia Annicelli, direttrice della Biblioteca: “Il  codice massonico di Ischia”. Il frutto di dieci anni di lavoro intorno a quelle pagine ingiallite, inghiottite per decenni dal buio in uno degli armadi di noce dell’Antoniana.

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Aenaria, la mitica città romana restituita dal mare

Per diciannove secoli la folta prateria di Posidonia l’aveva custodita e protetta. E l’antica Aenaria era ormai solo una leggenda. Come l’approdo di Enea, in quella baia accovacciata tra l’isola grande e il Castello Aragonese. Dove nessuno aveva mai trovato tracce della mitica città romana che aveva trasmesso il suo nome all’intera isola. Fino all’estate del 1973, quando due amici, durante un’immersione tra gli Scogli di Sant’Anna, ripescarono  una strana “cosa” dall’aspetto antico. Galena, avevano sentenziato gli esperti. Che fosse un primo segno dell’esistenza di Aenaria? La risposta, positiva, arrivò dalle ricerche compiute per tutto il mese di agosto, che riportarono alla luce reperti in grado di testimoniare una città sommersa, precipitosamente abbandonata dagli abitanti tra il 130 e il 150 d.C., prima di essere inesorabilmente inghiottita dal mare.

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PrimaVera

Altra giornata cupa, fredda e non per la temperatura: Febbraio! Alla metà del mese corto la mente di Eduardo giocava con i ricordi. Saranno state le lunghe battute cromatiche, irregolari dettate dal ticchettio della piog-gia che cadeva: Tic, tac, tuc, tic, fruscia foglia, vento taglia, terra accoglie. Acqua! Era solo acqua. Fonte di vita e bene prezioso. Sep-pure quasi finito, questo inverno lo rendeva stanco e non a caso pensieroso. 

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Ischia Street Art International Festival

DAL 1 APRILE AL 31 OTTOBRE

Grazie a Salvatore Iacono, commerciante e gallerista di fama internazionale, l’arte di strada prende vita ad Ischia, esprimendo al mondo i messaggi sociali da cogliere con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi rilevanti.
La prima edizione di Ischia Street Art International Festival 2018, che durerà fino al 31 ottobre sarà dedicata all’ambiente e all’inquinamento.
Umberto Koso Lodigiani, nasce a Napoli nel 1982, inizia a dipingere con gli spray nel 1997. Agli inizi si ispira all’old school americana e comincia  ad esprimersi in modo illegale, sia su treno che per strada.
Con il passare del tempo affina la sua tecnica pittorica cominciando a dedicarsi completamente alla realizzazione di lettere e personaggi su superfici grandi, legalmente autorizzate.

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Al via il Premio Ischia di Giornalismo

Grandi nomi dell’informazione, dibattiti e buona musica

Sarà Elisa Isoardi, la presentatrice della XXXIX edizione del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, in programma l’8 e il 9 giugno al Regina Isabella di Lacco Ameno. Una serata accompagnata dalle esibizioni di di Ron e il trio Appassionate. Ma chi sono i vincitori del Premio giornalistico più famoso d’Italia? Quest’anno il premio Internazionale è stato assegnato al sito slovacco Aktuality.sk per le inchieste del fotoreporter Ján Kuciak, ucciso a febbraio, che hanno portato alla luce le attività della criminalità organizzata italiana in Slovacchia, rivelando i contatti del premier Fico, costretto poi alle dimissioni, con personaggi legati alla ‘ndrangheta.

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ISCHIA STREET ART INTERNATIONAL FESTIVAL dal 1 aprile al 31 ottobre 2018 sull’Isola d'Ischia

ARTECO vol. 1
Anna Di Corcia
Nel febbraio del 2017 Salvatore Iacono, ex D.J., commerciante d’arte e gallerista di fama nazionale ha fondato Ischia Street Art Gallery progetto interamente dedicato all'arte di strada inaugurandone i propri spazi nel Comune di Forio lo scorso 15 luglio.

I misteri di Procida

La settimana santa nella Tradizione popolare dell'isola di Ischia e Procida

La Settimana Santa si presenta ricca di momenti volti a rievocare la passione umana di Cristo. Si tratta di riti che accompagnano la liturgia cattolica e che hanno contribuito nei secoli a rinsaldare e tramandare la fede cristiana. Canti, rappresentazioni, rievocazioni sceniche si susseguono offrendo una buona occasione al visitatore per conoscere la tradizione popolare isolana.

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  • Sito web www.ischia.it
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Info su Ischia

  • Superficie: 46 Kmq
  • Altezza: 789 mt
  • Lat.: 40° 44',82 N
  • Long.: 13° 56',58 E
  • Periplo: 18 miglia
  • Coste: 51.2 Km
  • Comuni: 6
  • Abitanti: 58.029

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