
La Vigilia di Natale sull’isola d’Ischia
D’inverno Ischia si trasforma in un piccolo presepio, le giornate sono caratterizzate dallo scirocco, il ponente o la tramontana, i tre venti dominanti che condizionano le giornate degli isolani. Le noci, i dolci fichi essiccati al caldo sole dell’estate, i roccocò, un bicchiere di vino novello, un goccio di nocillo o di limoncello fatto in casa, una partita a carte davanti al camino scoppiettante, la confusione delle tombolate familiari ed altro ancora, sono gli elementi caratterizzanti di una società che ritorna ai suoi valori millenari di cordialità, calore e tradizione.

E' Natale.......e a Natale si può fare di più!
Quasi come se fosse un atto dovuto, a Natale tutti diventano buoni o quanto meno ci provano. Fiorisce in noi il bocciolo della condivisione scaldato dai raggi della solidarietà dei tanti eventi che popolano le nostre piazze. Dal presepe della solidarietà ai mercatini di beneficenza. Eventi organizzati grazie alla sensibilità di tanti che ci offrono occasioni per essere più buoni. E' il momento in cui si fa il pieno di gioia, amicizia, allegria e la nostra isola indossa l'abito migliore fatto di luci colorate, addobbi tradizionali o audaci, gospel e giocolieri. Ma Natale non potrebbe durare un anno intero? Cosa ce lo impedisce? Chiaramente la “mondanità spirituale” del Natale... beh.. per quella due settimane direi che bastano....ma la spiritualità autentica del Natale, quella silenziosa e discreta, la dovremmo cercare e praticare ogni giorno. “Vai oltre la superficie delle cose e lì incontrerai quel che nessuno riusciva a comprendere, un bambino adagiato nella mangiatoia e avvolto in fasce.

Come nasce un Presepe a Ischia …
Ischia, terra di contadini, di marinari, di viticoltori, ma anche terra di ....presepisti!
Ebbene sì perché ogni anno di questi tempi la nostra isola è tutta un pullulare di artisti professionisti e non, giovani e meno giovani impegnati in una vera e propria arte, quella del Presepe che diventa momento per ritrovarsi e stare insieme attorno ad un simbolo della nostra fede e della nostra storia.

La natività “ad alta quota”
Sulla nostra isola sono tanti gli eventi che catturano l’attenzione e regalano attimi di puro incanto, momenti che ti riconciliano con la vita e ti danno la gioia di vivere l’atmosfera del tempo che fu. Uno tra questi è senz’altro quello della commemorazione della nascita di Gesù presso l’Eremo di San Nicola, che si staglia sulla cima del Monte Epomeo, che anche durante queste feste natalizie si ripeterà il prossimo 5 gennaio 2015. Il canovaccio si ripete di anno in anno ma l’esperienza è sempre nuova e diversa, attirando turisti e paesani che hanno voglia di evadere dal caos della vita di ogni giorno per respirare aria pura e pace vera. Ci si ritroverà alle ore 10.00 a Fontana in Piazza IV Novembre per salire insieme al Monte Epomeo. La campana, con il suo suono antico, chiamerà a raccolta i pellegrini ed alle ore 11.00 il Parroco can. don Giovanni Trofa celebrerà la Messa durante la quale saranno eseguite musiche Natalizie e cantate le antiche “Ninna Nanna” della tradizione popolare, scritte dal parroco Mons. Giovanni Mazzella alla fine dell’ 800. Subito dopo per tutti ci sarà la possibilità di rifocillarsi con i prodotti della gastronomia locale, innaffiati dal vino, bianco e rosso, dalle cantine del buon Cesare Mattera, già sindaco del Comune più alto dell’isola e convinto e orgoglioso contadino nonché strenuo difensore delle tradizioni nostrane.

“A spasso per vicoli, chiese e torri” per scoprire e riscoprire la storia di Forio
Spesso il turista che decide di visitare Forio viene indirizzato inevitabilmente verso quelli che sono i punti focali del Comune: il Corso Francesco Regine con i suoi negozi, Piazza San Gaetano, la Baia di Citara e i Giardini Poseidon, il piazzale del Soccorso dove ammirare gli splendidi tramonti e sperare di scorgere anche per un attimo il famoso “Raggio Verde”.
Al di fuori di queste tappe “obbligate”, il turista più attento che passeggerà per il paese, non potrà non accorgersi che ogni angolo di Forio racconta una evento, un aneddoto, un episodio diverso. Tanti pezzi di un grande storia che si perde nella notte dei tempi, ed è una storia fatta di battaglie, di tradizioni, di arte, di fede.

Presepiando
“Si dispone la greppia, si porta il fieno, sono menati il bue e l’asino. Si onori ivi la semplicità, si esalta la povertà, si l’oda l’umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme”.
Così, Tommaso da Celano cronista della vita di San Francesco, descrive la prima rappresentazione vivente della natività che nel 1223 il Santo realizzò a Greccio, in provincia di Rieti. Da quella data, quel tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all’interno delle famiglie per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, come le statuine e gli elementi tratti dall’ambiente naturale, si connotò come un rito irrinunciabile raggiungendo il massimo splendore nel settecento, quando si formarono le grandi tradizioni presepistiche e si ebbe l’imponente sviluppo dei presepi scolpiti, soprattutto nel napoletano ove l’arte della terracotta con le sue statue ricoperte di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici, divenne una vera e propria scuola e culla della diffusione dell’attuale presepio.