San Ciro: la Chiesa verde sulle acque limpide

Chiesa-Ciglio-2"Dopo aver lasciato il villaggio di Panza...tu vai ad incontrare il casale del Ciglio che sovrasta valli, colline ed altri casali i quali formano ancora parte insieme a lui della parrocchia di Serrara. Fu detto  Ciglio o Ciglio perché creduto dagli antichi mitologi isolani o stranieri poeti, luogo ove il gigante Tifeo, seppellito sotto quest'isola, corrispondevano o figuravano le ciglia mentre una campagna poco al di sotto chiamata la Bocca e la pancia di questo gigante il cui capo figurava Testaccio ed i piedi Pieio o piede.

Rurale e meschinissimo casale l'è questo formato da poche case sparse, rustici abituri e una cappella dedicata a S. Giacomo. Un rivo di acqua limpida, fresca e ristorante, che scende dall' Epomeo scorre in una piccola fonte, ai piedi di un poggio sul piazzale ch'è innanzi alla chiesetta...." Così Giuseppe D' Ascia  descrive il "Casale del Ciglio" nella sua monumentale "Storia dell' isola d' Ischia" del 1864, il testo fondamentale per conoscere la storia, la geografia, le tradizioni dell'isola.

La chiesetta dedicata a S. Giacomo ed all'Assunta fu fondata nel 1661 da Agostino Iacono ma andò distrutta probabilmente dal terremoto del 1883 ed accanto a questi ruderi, verso la fine del XIX secolo ed inizi del XX, fu costruita con le pietre verdi del tufo dell'Epomeo una nuova chiesa che è stata dedicata oltre alla Madonna Assunta anche a S. Ciro Martire, protettore dei malati. Per la ricostruzione di questa chiesa svolse un ruolo determinante un giovane sacerdote di Serrara, Don Vincenzo Mattera, morto a soli 38 anni nel 1905 al quale è dedicata oggi la piazzetta antistante la chiesa che fa da sagrato. Trascurata per anni dal circuito monumentale dell'isola si deve alla tenacia della sig.ra Flora D'Andrea, che 10 anni fa costituì l'associazione Ixion per il recupero del patrimonio monumentale ed artistico dell'isola, un' opera di rigoroso restauro i cui risultati sono stati  presentati agli isolani ed ai turisti il 22 settembre 2011 con una toccante cerimonia nel corso della quale è stata apposta sul campanile la croce lignea, opera del maestro artigiano Mario Muscariello ed è stata benedetta la scala di ingresso alla chiesa, opera del maestro artigiano Gennaro Trani.

"Abbiamo avviato con il sostegno della Fondazione Emiddio Mele, dei fedeli e del parroco di Serrara, Don Angelo Iacono, del Comune di Serrara-Fontana, della Sovrintendenza ai Monumenti di Napoli, una rigorosa opera di restauro della chiesa costruita interamente con la caratteristica pietra verde del tufo dell'Epomeo ed abbiamo voluto proprio rivalutare l'arte del lavorare la pietra verde realizzando una vera e propria scuola d'arte di scalpellini in un sito come questo del Ciglio che deve essere conservato, restaurato, valorizzato nei suoi valori antichissimi e farne una occasione di sviluppo turistico per  i residenti e tutti gli isolani ed i turisti" ci dice la sig.ra D'Andrea mostrandoci  la chiesa restaurata.

"Dobbiamo anche incanalare correttamente il rivolo d'acqua potabile che scende dall' Epomeo e che attraversa il sottosuolo della chiesa perché questa è una chiesa sull'acqua di cui parla il D'Ascia" continua la sig.ra D'Andrea annunciando che l'opera di  restauro dell' intero sito continuerà realizzando in un fondo attiguo, di proprietà della Chiesa, che è una rettoria della Parrocchia di Serrara, un parco storico che ponga in luce l'economia agricola dell' isola e l'arte di lavorare la pietra verde.

La chiesa del Ciglio è di straordinaria suggestione ed è stata visitata anche dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel durante il suo soggiorno a S.Angelo e merita di essere inserita fra i monumenti di storia locale più interessanti perché pone in luce soprattutto l'ingegnosità di una antica popolazione contadina che sapeva così bene lavorare la pietra locale costruendo case, cantine, rifugi e luoghi di culto.

di Giuseppe Mazzella

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