Sehnsucht per Ischia - I Giardini Poseidon, L'Isola, Le forme, I colori, L'incanto e il desiderio del desidero

Sehnsucht per Ischia

 Il mio primo incontro con l’isola risale a oltre 30 anni fa: ero con mio padre per vedere i Giardini Poseidon poco dopo l’acquisto. Fu amore a prima vista, dalla nave prima di approdare l’impressione era quella di un grande scoglio ricoperto di un morbido mantello verde. La strada che ci conduceva dal porto di Ischia a Forio era un susseguirsi di curve e di sorprese: ero rapita e incantata da quel posto e mi ritornavano con insistenza alla mente alcuni versi di Goethe: In questo breve canto Mignon, la ragazzina di origini italiane protagonista di un romanzo di Goethe, ricorda con nostalgia il suo paese e diventa per intere generazioni di tedeschi la personificazione del desiderio del sud.

In questa visione del paesaggio e dell’architettura classicista sta tutta la Sehnsucht, ovvero lo struggimento, la bramosia per l’Italia del sud che dura dal ‘700 fino a oggi.

La cosa che mi ha conquistato dal primo momento è la “luce”,
quella luce che ha ispirato per millenni
grandi artisti e scrittori,
ammaliato viaggiatori e dominatori provenienti
da ogni parte del mondo.

Nei primi anni ischitani, appena finiti gli studi, non vedevo l’ora di ritornare a Ischia ogni estate con gli amici. Ciò che ci affascinava era la vita del sud, i suoi ritmi così lontani da quelli della città in cui vivevamo. Si respirava al tempo una genuina atmosfera di paese. Era l’età della spensieratezza e del divertimento, mentre con gli anni e con la maturità ho iniziato ad apprezzare altri aspetti dell’isola e ad approfondirne la conoscenza.
Appena posso, porto i miei amici tedeschi in giro per l’isola e per il golfo a conoscere la magia dei Campi Flegrei. Recentemente con loro sono stata al Museo dei Campi Flegrei ospitato nel Castello di Baia, ricchissimo di reperti della colonizzazione greca, con terrazze da cui si gode uno dei più bei panorami sulle isole flegree e sull’intero golfo di Napoli.
Ogni volta che ritorno a Ischia, dopo brevi periodi di congedo dalla mia isola, l’emozione è sempre la stessa, ormai si è stabilito un legame forte con questa isola, nonostante qualche amarezza patita negli anni più recenti.
Mi piace girovagare tra le stradine del centro di Forio o tra i palazzi del borgo di Ischia Ponte. Qui posso apprezzare le architetture locali, la varietà dei colori, delle forme e dei volumi, l’alternarsi di stili. Questo sistema, così lontano dalla concezione delle grandi città, intricato dedalo di piccoli slarghi e sinuose viuzze, favorisce le relazioni tra le persone che si incontrano nelle piccole piazzole ombreggiate, che fungono da “salone” del paese, in cui si avverte un diffuso senso di libertà e protezione.
In primavera mi piace salire alla Falanga e all’Epomeo, sentire i profumi dell’origano selvatico e vedere i primi fiori sbocciare. Poi prima che cali il sole, torno nella mia casa di Citara, dalle cui terrazze posso godere di tramonti mai visti in nessuna altra parte del mondo, sempre diversi e fantastici.
Nel tempo ho conosciuto e frequentato persone che mi hanno fatto apprezzare meglio l’isola: artisti di grande talento, persone di elevata cultura e sensibilità con i quali trascorro piacevoli serate. Ma anche persone semplici e oneste, come bravi e affidabili artigiani.
Il fabbro Giacinto, ad esempio, mi ha insegnato l’arte della coltivazione come la intendo io senza utilizzare prodotti chimici.
Adesso ho un orto tutto mio, che curo personalmente. Vedendo questi meravigliosi prodotti, mi sono anche appassionata alla cucina locale, sperimentando vecchie ricette e mettendo a frutto i consigli di amici appassionati gourmet.
Dall’orto attingo tutto ciò che serve per la mia cucina ma anche per produrre marmellate e conserve varie: dalle arance, ai capperi, ai pomodori. Il sensucht chiuso in un barattolo
ed esportato è il regalo più bello e più apprezzato da fare agli amici tedeschi.
Tra i piatti che più mi ricordano l’isola, metterei sicuramente la “puttanesca” con i capperi e i pomodorini fatti da me, i friarielli che trovo adorabili, anche perché crescono solo qui, la parmigiana di melanzane, piatto simbolo dell’estate del sud nell’accostamento degli ingredienti e dei profumi. Vivendo quasi all’interno dei Giardini Poseidon, ogni giorno ho la possibilità di parlare con ospiti che tornano sull’isola da oltre 50 anni, eletta a luogo di delizie e di cura per il proprio corpo, che mi confermano degli straordinari effetti dalle nostre acque termali, sia nella prevenzione che nella cura delle più svariate patologie.
Per la combinazione di natura e terme, Ischia non ha rivali nel mondo. Il concetto del parco termale ischitano si fonda su due concetti fondamentali e rivoluzionari: acque dalle proprietà uniche e la possibilità di curarsi in un’atmosfera non clinica.

 

Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
Parco Termale Giardini Poseidon
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