Nasce ad Ischia nel 1903. A venti anni faceva il falegname, nel 1929 partì per Siena; all'accademia s’iscrisse in plastica ornamentale e disegno. La plastica lo appassionò e decise di diventare scultore. Il Mascolo nelle sue opere raccontava la storia della gente. Nelle sue silografie si trova una geometria religiosa; una compostezza ieratica.

 

Nacque a Forio il 14.2.1901 da una famiglia di patrioti e poeti, decimo di quattordici figli. A vent'anni emigra negli Stati Uniti dove fa un pò tutti i mestieri per vivere onestamente. In seguito ad un grave incidente viene internato in un ospedale psichiatrico dove impara a modellare statue con molliche di pane, sapone e patate. Nel frattempo il padre deceduto e i fratelli, credendolo morto, hanno incamerato nella successione anche la sua parte di eredità. Altre proprietà finiscono alla Chiesa. Rientra a Forio nel 1951 proprio nel periodo in ci vi affluiscono artisti ed intellettuali da tutte le parti del mondo a far corona al grande poeta anglo-americano W.H.Auden che l'aveva eletta a sua dimora dopo la fine della seconda guerra mondiale. Per vivere inizia a dipingere in maniera astratta, espone i suoi quadri nell'androne del palazzo paterno al Corso Umberto I, ma non vende perchè troppo avanti sul gusto dei suoi conterranei. Cambia genere, si fa figurativo, si dà ai ritratti, riprende tutti quelli che vogliono posare preoccupandosi di dare una dimensione psicologica alle immagini. Lavora instancabilmente e per questo ora abbiamo una galleria inesauribile di ritratti dei personaggi grandi e piccoli, ma tutti interessanti, che allora affollavano Forio. La sua arte si può definire materica nei modi che la critica ha definito "action painting". Negli ultimi tempi riprende felicemente i primitivi modi astratti. Muore nel 1981.

Nata a Forio, fin da piccola ha avuto sempre contatti con i tanti artisti che hanno soggiornato a Ischia tra gli anni cinquanta e settanta. Sorella d’arte ha iniziato circa 25 anni addietro con la ceramica,, senza peraltro trascurare la pittura. Le immagini delle sue tele sono ariose e piene di movimento grazie alle quali rivivi atmosfere intrise di infanzia, di giochi, di feste. Oltre a dipingere, lavora l’argilla e decora la ceramica; pubblica racconti e favole e opinioni sulla vita politica e sociale. Collabora attivamente per le manifestazioni artistiche e culturali del Castello.
 

Info

Indirizzo: Castello Aragonese, 5
Comune: 80077 - Ischia
Tel: +39 081983224
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Francesco muove i primi passi nel campo della pittura sotto la guida del padre Luigi. Impadronendosi presto della tecnica, sulla tela egli esprime i suoi sentimenti repressi, le sue visioni, i suoi sogni. Dai quadri si legge un'altissima poesia che li mette alla pari delle migliori opere della pittura metafisica.

Era un artista primitivo che si aspirava alle tradizioni locali consacrate dagli usi e costumi popolari. Nelle sue opere idealizzava la realtà, ed i suoi personaggi erano concepiti come pastori intenti alle attività quotidiane. Egli è riuscito ad esprimere l'essenza dell'anima ischitana, con un modo pieno di colori ed allegria.

Navigando alla ricerca delle caratteristiche e delle bellezze dell'isola, un'attenzione particolare merita l'opera pittorica di un artista come Michele Cocchia.
Michele nasce ad Avellino il 16.11.1939 e sin da giovanotto inizia a frequentare alcune botteghe d'arte della zona dirette da valenti maestri.
Inizia così ad apprendere i segreti della pittura secondo la vecchia scuola delle "Botteghe" che favorivano l'apprendistato del mestiere lontano da ogni condizionamento degli insegnamenti accademici. La libertà di esprimersi senza vincoli schematici porta Michele a trovare da subito una sua strada pittorica che gli permette di raggiungere in pochi anni una caratterizzazione e uno stile proprio.
Trasferitosi ad Ischia nel 1957 inizia subito, a contatto con una natura mediterranea che esalta la luce e i colori del paesaggio un'intensa attività creativa ed espositiva.
Ben presto Ischia diventa la sua terra prediletta e la sua musa ispiratrice.

L'azzurro del mare, la dolcezza della pittura ricca di cromatici effetti, le tenue sfumature fanno del Nostro un maestro insuperabile del paesaggio e soprattutto di quello marino.
È quello di Michele Cocchia "un dipingere sereno, un'indagine sulla verità quotidiana priva di complicati significati o di falsi discorsi culturali, una verità che nasce dall'osservazione attenta, precisa che gli permette di cogliere l'attimo o il raggio di sole che incide la forma del quadro…."
Michele Cocchia ha partecipato a numerose rassegne d'arte riscuotendo ovunque consensi e riconoscimenti.

Info

Indirizzo: Via Vittoria Colonna, 23
Comune: 80077 - Ischia
Cell: +39 3485148759
e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Web:www.michelecocchia.it

Nacque ad Ischia nel 1905, egli rientrò in quel filone di pittori istintivi di cui era stata ricca l’isola. Figlio di una famiglia numerosa che non poteva mandarlo a studiare, Funiciello ricordava con gratitudine il paesista Ricchizzi che scoperse il suo interesse e gli fu disinteressato maestro. Il Funiciello non usò più i pennelli da, quando a Berlino, dove ritorno nel dopoguerra, vide sul pavimento di una sartoria una ricchezza di colori negli avanzi di stoffa, lo prese il desiderio di utilizzare ciò che attendeva la ramazza, nacque l’intuizione di ciò che nella pittura isolana doveva essere novità assoluta: il collage. Compose i suoi quadri con ritagli di stoffa, riscuotendo un successo che gli assicurò una tranquilla agiatezza.
I suoi paesaggi e gli interni, dove l’accordo cromatico del mosaico di stoffa riecheggiavano i toni lieti della sua ultima maniera di pittore con i pennelli, composti con un rigore prospettico che gli costarono assai più che dipingere in modo tradizionale.

  • Aniellantonio Mascolo

  • Bolivar Patalano

  • Clementina Petroni

  • Francesco De Angelis

  • Luigi De Angelis

  • Michele Cocchia

  • Vincenzo Funiciello

Quando i medici con le cure “ufficiali” non riuscivano a guarire il malato, si ricorreva a cure e a figure alternative.
La cura con le sanguisughe era affidata ad una donna, chiamata mammena (levatrice) perché assisteva anche le donne durante il parto. Le sanguisughe erano chiuse in barattolo di vetro e applicate dietro le orecchie.
In caso di mancata guarigione il rimedio estremo cui si faceva ricorso era la rassa. I parenti del malato bussavano alle case per chiedere un segno di interesse e solidarietà: raccoglievano lardo, gocce di olio, semi di grano, qualche pietra di sale, verdura, legumi. Questi doni venivano bolliti e versati in un bagno caldo in cui veniva immerso l’ammalato.

Un rito immancabile e tuttora in uso era la veglia del defunto. Avvenuto il decesso, i parenti del defunto preparavano la stanza per la veglia. Il morto veniva disteso sul suo letto vestito con l’abito da sposo, agli angoli del letto venivano posti quattro candelabri, lungo le pareti erano disposte delle sedie per i visitatori. Sulla parete, dal lato della testa del defunto, veniva steso un lenzuolo bianco, al centro del quale era posta una croce fatta con un panno nero.
Nel mese dei morti, novembre, bussava alle porte delle case un uomo incurvato ed emaciato dal volto pallido e dagli occhi arrossati, con una bisaccia sulla spalla. Era lo spiritiello che doveva “rinfrescare” le anime dei morti. Dopo aver recitato preghiere e lunghi canti spaventosi di anime doloranti, raccoglieva nella sua sacca le offerte della famiglia (fave, pane, fichi secchi) e continuava il suo giro.

Anche a Forio, come nel resto dell’isola e in molte altre aree del Meridione e d’Italia, racconti tradizionali testimoniano l’esistenza di credenze relative a figure magiche ed esseri fantastici. Tra i più ricorrenti il munaciello, la ianara ed il lupo mannaro.
Il munaciello, spirito domestico, ambiguo dispensatore di fortuna, poteva manifestarsi sia in sembianze umane sia sotto l’aspetto di un animale, come un coniglio bianco o una capretta.
La ianara era una strega cui si attribuivano malefici e poteri soprannaturali innati, tra cui quello di provocare l’a’ ndressia, ossia contrasti tra coppie o tra genitori e figli, e di far crescere u scartiello, la gobba. Secondo i racconti popolari la ianara, donna pressoché normale di giorno, durante la notte diventava pericolosa, si infiltrava e si nascondeva nella casa della persona da danneggiare aspettando che si addormentasse per posarsi sul suo ventre fino a farle mancare il respiro.
Il lupo mannaro, figura mitica tipica di società contadine e pastorali, era ricorrente protagonista di racconti di paura in famiglia o tra amici. Era un uomo che nelle notti di luna piena si ricopriva di peli e vagava per le campagne fino all’alba ululando come un lupo. Secondo alcune versioni della leggenda, si tratta di una malattia, una sorta di asma; in questo caso, rispetto alla ianara, cui il lupo mannaro era accomunato dalla nascita nella notte di Natale, era una figura innocua in quanto essa stessa malata anziché portatrice di malattia. Altre versioni invece lo descrivono capace di sbranare altri esseri umani.

  • Malattia

  • Morte

  • Figure magiche

Molti antichi mestieri isolani e quindi anche foriani gravitavano intorno all’attività vitivinicola che negli anni preturistici impegnava la maggior parte della popolazione. Si trattava di attività specializzate, svolte da “mastri” o da ambulanti, di una vera e propria cultura fatta di attrezzi, di gesti precisi e sapienti, come nel caso dei bottai, dei parracinari, dei canestrai, persino di rituali, come dimostra l’esempio dei nevaioli.

  • L'arte dell'intreccio

  • Lavori di bottega

  • Mestieri ambulanti e stagionali

L'arte dell'intreccio ha origini antiche e con il passare degli anni diventa sempre più patrimonio di pochi, per la mancanza di interesse delle nuove generazioni.
Nell’isola d’Ischia, prima della lavorazione, i materiali vegetali, utilizzati per l’intreccio, sono sottoposti a vari trattamenti, che, a seconda del materiale, prevedono la defoliazione, la decorticazione, che serve a dare un colore diverso o anche il taglio in strisce sottili.
Una volta compiuto questo lavoro preliminare, il materiale è trattato con vapore di zolfo, che lo libera da eventuali parassiti e li sbianca.
L’artigiano lavora con pazienza il materiale creando cappelli, ventagli, cestini, rivestimenti per damigiane, bottiglie, canestri, noti in dialetto foriano come canisto, ed ancora la nassa ed il maruffo. La nassa, fino agli anni Sessanta serviva a catturare i pesci e il maruffo a mantenerli in vita per venderli in un secondo momento. I materiali utilizzati per la costruzione di questi due attrezzi da pesca erano la canna, il giunco, il lentisco, l’erica e la tamerice.
Per la domenica delle Palme, che precede la festività pasquale, si intrecciano tenere foglie di palma, che vengono scambiate in segno di pace.

Lungo le strade di paese si aprivano diverse botteghe, spesso anguste e affollate di oggetti e attrezzi, dove gli artigiani trascorrevano le giornate intenti al loro lavoro.
Tra i lavoratori di bottega più diffusi, oltre al mastro bottaio, di cui si tratta nella sezione dedicata alla viticoltura, figuravano il mastro calzolaio, l’orologiaio e lo stagnaro.
Lo stagnaro, o stagnino, era un artigiano tuttofare, al quale si portavano gli attrezzi più disparati, dalla pompa per irrorare il solfato di rame alla zappa alla padella; costruiva anche i tubi delle case e all’occasione era anche vetraio.
Una figura originale era quella del confezionatore di pacchi. La sua bottega era piena di fogli di carta, cartoni e spaghi. Vi si rivolgevano, tra l’altro, le persone che volevano spedire un pacco ai parenti emigrati in America. Bisognava innanzitutto scegliere il contenitore adatto per evitare di pagare troppo: il contenuto era incartato con un foglio e legato con spaghi, il pacco era chiuso lungo i bordi con colla ottenuta mescolando farina e acqua bollente.

Oltre agli artigiani che lavoravano all’interno delle loro botteghe, esistevano altre figure di ambulanti, che animavano le strade foriane ed isolane offrendo prodotti o servizi. Si trattava per lo più di figure maschili, raramente erano donne.
Un’eccezione era la capèra, che andava di casa in casa per pettinare le donne anziane. Altro mestiere ambulante legato ai capelli era quello del capellaro femmine che si aggirava per le case del paese con un sacco a tracolla annunciando la sua presenza al grido di “Chi vò o capellaro femmine?”: l’uomo comprava capelli delle donne foriane che li tagliavano appositamente o raccoglievano pazientemente quelli perduti in cambio di pochi spiccioli necessari per acquistare vestiti o altro.
Data la povertà diffusa, molto importanti erano i “conciatori”, in grado di aggiustare vari oggetti che molti non potevano permettersi di riacquistare.
Tra questi, il conciapiatti o conciatiane che spesso era anche conciaombrelli. Le donne si rivolgevano a lui soprattutto per riparare i piatti di creta rotti. Il conciapiatti rimetteva insieme i cocci cucendoli con ferro filato che faceva passare attraverso fori praticati in punti precisi con il trapano; stringeva le due estremità del ferro con la tenaglia e copriva infine i fori con creta applicata con le dita in modo da nascondere ogni segno di sutura.
L’arrotino girava con il suo carretto, si fermava nelle piazze ed attirava l’attenzione degli abitanti al grido “È arrivato l’arrotino” e azionando il suo trabiccolo. Ben presto intorno all’arrotino si creava una folla di semplici curiosi o di persone che portavano coltelli o forbici da affilare.
I venditori ambulanti spesso giravano per il paese solo una volta all’anno, come il venditore di paglia, che portava il suo carretto tirato da un mulo per vendere la paglia per il saccone, ossia foglie di granoturco con cui si riempivano i sacconi dei letti, i materassi di una volta, detti in dialetto locale ‘e sbreglie.
L’uomo che vendeva la reppola di mare arrivava in primavera: in una cesta di vimini tenuta sotto il braccio, detta spasella, portava un’alga di mare simile alle foglie di lattuga, utilizzata per le sue proprietà curative.
I canestrai, intrecciando materiali vegetali, realizzavano diversi oggetti, tra i quali il tipico canestro, detto anche canisto, rivestimenti per bottiglie e damigiane, cofani e cufanelle, cesti che le donne portavano in equilibrio sulla testa pieni di verdure o ortaggi, utilizzati anche per il trasporto e la vendita della neve. Ancora oggi sull’isola vengono costruiti cesti con tecniche antiche tramandate di generazione in generazione.
Ogni cesto ha una funzione specifica: la nassella, in dialetto locale ‘u nassiell, è una sorta di vassoio a forma di goccia costruito con rami di castagno e di ginestra intrecciati e rami di salice per mantenere il bordo, utilizzato per far seccare al sole i fichi o i pomodori; un altro esempio è il cufaniello ‘e ll’acene, fatto di rami di mirto e di olivo, che serve come filtro durante la vinificazione.
Un mestiere stagionale e ambulante era quello dei nevaioli o nevaiuoli, esistenti fino ai primi decenni del secolo scorso. Erano lavoratori addetti alla raccolta ed alla vendita della neve caduta durante l’inverno nei boschi della Falanga ai piedi del monte Epomeo. In caso di abbondante nevicata, il banditore suonava la tofa, una grossa conchiglia, per convocare i nevaioli che si radunavano al centro della frazione di Fontana (i Fontanesi erano infatti veri e propri maestri in questo mestiere) con indosso il costume tradizionale: calzoni a brache di velluto verde bottiglia, calze lunghe di bambagia, scarpe pesanti, giustacuore di panno color marrone, berretto di lana. Muniti di pale, cofani e bastoni, si recavano quindi nel bosco, dove, dopo aver acceso un falò con la legna raccolta nei rifugi scavati in massi di tufo, raccoglievano la neve e la grandine, le ammassavano e le pigiavano con bastoni all’interno di fosse scavate nel terreno; infine ricoprivano le buche con foglie secche di castagni, rami secchi e terra.
Terminato il lavoro, i nevaioli si raccoglievano intorno al falò per consumare il pasto a base di zuppa di fave bollite, salame, pane e vinello.
Ancora oggi, percorrendo il bosco della Falanga, si possono notare le fosse della neve, dette anche “neviere”, e i ricoveri temporanei scavati nei massi di tufo verde funzionali alle attività semirurali stagionali, quali appunto la raccolta della neve o il taglio della legna utilizzata per sostenere le spalliere delle viti. Nelle cavità la neve si conservava fino all’arrivo dell’estate, quando era venduta in cambio di pochi centesimi per fare gelati o per rinfrescare le bevande, in particolare il vino. Anche il prelievo e la vendita della neve durante i mesi estivi rispettavano un vero e proprio rituale: i nevaioli, che spesso erano ciucciari, prelevavano la neve dalle fosse e la portavano a dorso dei muli più veloci avvolta in panni dentro cofani di giunco foderati e coperti con foglie di castagno; giunti nei centri abitati dei diversi casali dell’isola, percorrevano le strade gridando «a neve, ‘neve, ‘u nevaiuolo».
La neve raccolta sull’Epomeo, insieme a vino, carne e pane, fu offerta dagli isolani al re Ferdinando IV in occasione della sua prima visita all’isola nel luglio del 1783. Alcune delibere conservate nell’Archivio del Comune di Forio risalenti agli ultimi decenni dell’Ottocento documentano l’esistenza di un dazio per la vendita della neve, un’entrata che non era però sempre garantita, in quanto non tutti gli inverni si verificavano nevicate sull’Epomeo.

I giochi popolari dei bambini e dei ragazzi foriani, come di quelli dell’intera isola, erano fatti con materiali poveri facili da procurasi, spesso legati alla stagione o improvvisati. Solo i più grandi potevano permettersi di giocare con i soldi. I luoghi di ritrovo preferiti erano spazi aperti, come le piazze di quartiere e i campi.


Alcuni giochi non sono tipici dell’isola, se non nella denominazione vernacolare: il girotondo; lo strummolo (la trottola); ‘u tirapreta (la fionda) costruita con un ramo di quercia e materiali riciclati (la camera d’aria di bicicletta per le molle e la tomaia di una vecchia scarpa per la guaina di cuoio); ‘u chirchio pè vucià (il cerchio per girare), per lo più di legno riciclato dai tini usati per la raccolta dell’uva, solo in rari casi di ferro; il gioco della campana, praticato prevalentemente dalle ragazze; mazza e pinzo, una sorta di baseball giocato con una mazza ricavata da un ramo di quercia o di sorbo e con il pinzo, un pezzo di legno più corto, levigato e appuntito che, poggiato a terra e colpito sulla punta, si sollevava e veniva percosso con la mazza in modo da essere lanciato il più lontano possibile; ‘a rucilià (rotolarsi), una gara di velocità nel rotolarsi dall’alto di un mucchietto di terreno; ‘a carruzzella, una sorta di carretto di legno con ruote.
In altri giochi rientravano oggetti di uso quotidiano, reperiti facilmente in casa, all’aperto o messi a disposizione dalla natura a seconda della stagione. Con i noccioli delle nespole, ad esempio, i ragazzi costruivano dei castelli, uno accanto all’altro; con un nocciolo si gareggiava a colpire e distruggere il maggior numero di castelli. Le ragazze invece giocavano alla fontanella, ossia lanciavano gli ossi di nespola cercando di farli cadere nella fontanella.
Tra i giochi praticati in interni figurano quelli fatti con le nocciole, dette nocelle, legati al periodo natalizio: alla fine del pranzo di Natale le nocciole venivano date ai bambini che le raccoglievano in sacchetti di stoffa. I ragazzi giocavano al gioco dei castelli, le ragazze al gioco della fontanella o al dito per dentro. In quest’ultimo gioco le nocciole venivano lanciate su un tavolo o sul pavimento, ogni partecipante a turno doveva far passare un dito nello spazio vuoto tra due nocciole cercando di non toccarle e poi dava un colpetto alla nocciola in modo da toccare l’altra; se riusciva a toccare solo quella nocciola, ne vinceva una. Sempre le nocciole erano materia prima di un altro gioco, consistente nel lanciarne una per abbattere le altre allineate. Nel mese di maggio le nocciole erano sostituite dalle cartucce vuote raccolte nei boschi: i bossoli venivano allineati e si tentava di abbatterli con il lancio di due cartucce inserite l’una nell’altra.
Nella piazza di Panza un passatempo diffuso tra i giovani era il gioco dei cavalieri, in cui i ruoli erano due, quello del cavallo e quello del cavaliere: i ragazzi sorteggiati come cavalli si ponevano con la faccia contro il muro, un cavaliere gli cingeva la vita con le mani e gli altri montavano sul cavallo prendendo la rincorsa, ammucchiandosi fino a sei insieme. Sempre nella piazza di Panza, lastricata con basalti di trachite del Vesuvio, si giocava alla marma: si gettava una moneta in aria, vinceva il giocatore che faceva cadere la moneta più vicino al centro della lastra (la marma). Se mancavano le monete si usavano i bottoni.
Le monete rientravano in altri due giochi, riservati ai ragazzi più grandi: il lancio della palla di ferro e l’azzeccamuro. Nel lancio della palla di ferro ogni giocatore conficcava un soldo per metà nel terreno e a turno lanciava una palla di ferro tentando di sterrare quanti più soldi possibile. L’azzeccamuro si svolgeva in luoghi soleggiati e riparati dal vento: ogni partecipante lanciava una moneta in modo da farla avvicinare il più possibile al muro. Il vincitore raccoglieva tutte le monete lanciate. Il muro poteva essere sostituito da una linea segnata sul terreno: quando un giocatore riusciva a far cadere la moneta al centro della linea si diceva che aveva “spaccato il segno”, se invece il soldo usciva dalla linea il giocatore era uscito fuori allo “schero”.
Una variante dell’azzeccamuro era ‘a barracca. Sulla base delle monete cadute più vicino al muro o non al di là della linea si stabiliva una graduatoria: il primo prendeva in mano tutte le monete e, dopo averle manipolate, le lanciava in aria. Vinceva le monete che cadevano con la testa sul lato esposto, mentre le altre erano rilanciate dal giocatore successivo in graduatoria fino al loro esaurimento. Il nome del gioco deriva dalla parola “’a barracca” che poteva essere pronunciata da un partecipante per invalidare il gioco in caso di sospetto imbroglio prima che le monete lanciate cadessero a terra.
Durante l’inverno nelle piazze, per sentire meno il freddo, si giocava allo schiaffo: uno dei partecipanti doveva parare gli schiaffi ricevuti dagli altri sul palmo della mano aperta sotto l’ascella, cercando di mantenere l’equilibrio.
Un gioco ancora più dinamico era l’azzancaferro o azzangafierro: si sorteggiava un partecipante con il compito di riprendere gli altri che si disperdevano e cercavano di sfuggire alla presa non facendosi toccare, toccando un cancello o un oggetto in ferro (in dialetto “azzancando il ferro”); se l’oggetto era di legno il gioco prendeva il nome di azzangalegname.
Un divertimento “alimentare” consisteva nel racioppare, ossia nel girare per i vigneti dalla fine di ottobre a Natale alla ricerca di grappoli lasciati sulle viti sfuggiti alla vendemmia o di uva cosiddetta “tempestina”, maturata in ritardo.

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La Ndrezzata tradizionale ballo tipico dell'isola d'Ischia

“A mascarata”, “A 'Ndrezzata” “A vattute e ll’astreche” costituivano le principali danze popolari legati a momenti della vita della comunità ischitana oggi divenuta danza folkloristica grazie alla nascita di gruppi specializzati.

Le origini delle danza “A mascherata” sono tutt’oggi poco chiare: secondo alcune fonti ha origini greche, secondo altre spagnole in quanto in una località spagnola questa danza si ballava il giorno di Pasquetta o in occasione della festa di San Giovanni, stesso Santo patrono di Buonopane.

Tuttavia, ci sono diverse ipotesi riguardanti la genesi del ballo. Secondo una di queste, che rappresenta un connubio tra mito e leggenda, la danza affonda le proprie radici in una faida tra gli abitanti di Buonopane e Barano risalente al 1500. Tutto ciò è documentato da un manoscritto rinvenuto nella sacrestia della chiesa di San Giovanni Battista a Buonopane, in cui si racconta della venuta del Vescovo per placare una lite tra gli abitanti di Buonopane e quelli di Barano causata dalla contesa di una ragazza tra due abitanti appartenenti ai rispettivi paesi.

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A Vattute e ll’astreche

Danza popolare che rivive la creazione dei tetti a cupola. A vattute e ll'astreche - ballo tipico ischitanoNell’isola d’Ischia, come in gran parte del bacino mediterraneo, si usava costruire fino agli anni ’50 i tetti delle case a botte o a forma di piccole cupole emisferiche, dette a carusiello, attinte dalla cultura architettonica greco – araba. La costruzione avveniva secondo canoni ben definiti; la sagoma veniva preparata con intelaiatura di pali di castagno su cui venivano poggiati i “penicilli”( fasci di viti secche), la si ricopriva di manto di creta (argilla o altro materiale lavico) su cui venivano appoggiate le pietre pomice (anch’esse pietre vulcaniche leggere ma forti e compatte). Terminata questa fase, il proprietario della casa issava di buon ora una bandiera, era il segnale con cui si chiamavano a raccolta parenti, amici, vicini, compagni, …insomma quasi tutto il paese era coinvolto e felice di dare il proprio contributo alla realizzazione finale della nuova casa. Tutti quelli che partecipavano portavano con loro un puntone, palo di pioppo con una parte più larga, tale attrezzo serviva per comprimere il lapillo bagnato da calce bianca viva, fino a renderlo impermeabile. Tale immane fatica durava per tre giorni, giorno e notte ininterrottamente. I puntunari per alleviare queste immani fatiche cantavano, raccontavano aneddoti, filastrocche,… di solito chi sapeva suonare qualche strumento accorreva. Le case ormai si costruiscono in cemento armato, tutta un’altra storia tra abusivismo e devastazione della nostra terra, per fortuna questa tradizione viene fatta rivivere con questa danza popolare e per noi che la danziamo sembra quasi che costruiamo una casa, vista la foga e passione che mettiamo in questo ballo. Le sequenze del ballo sono queste: si inizia con un canto propiziatorio: Jesc sole, si passa al canto saluta allu padrone, per giungere al pettegolezzo principe del nostro paese Nu sacce che succise a Murupane . Il capo mastro, per non far perdere il ritmo ripete di tanto in tanto: una, due e tre;se qualcuno perdeva il ritmo, visto che tutti avevano gli stessi nomi, il capo mastro li chiamava per soprannome e questi si accodavano al ritmo degli altri; se il bere e il magiare tardavano ad arrivare si era soliti ricordare la sciaguratezza con un canto:tutti li miezziurn son sunat . Poi qualche filastrocca per farsi un nuovo brindisi, stavolta si citavano le verdure e gli ortaggi. A seguire l’inno dei puntunari Sartulella per finire con la Tarantella lu Ceras. Una volta completato il tetto si usava buttare del grano di tanto in tanto per evitare la comparsa di piccole fessure. Nel frattempo, le donne, anch’esse accorse numerose, si dilettavano in cucina a preparare piatti prelibati ed amati da tutti. I puntunari dopo tre giorni erano felici, perché finalmente avrebbero mangiato bene ed abbondante, tutti accorrevano per questa mangiata finale, nessuno aveva compensi economici per questo lavoro. I piatti, tanto richiesti e desiderati, erano il coniglio da fosso cotto alla cacciatore e le zeppole. Il coniglio, catturato nel fosso con la “chienga” era ammazzato e lasciato al vento per una notte, l’indomani era tagliato e fatto rosolare dentro la sugna con teste di aglio intere, una volta raggiunto il colore roseo si metteva il vino bianco e si aggiungevano le interiori avvolte intorno al prezzemolo, il peperoncino e altre spezie, appena stava per consumarsi il vino bianco si aggiungevano i pomodorini a prunnella o a punta e il basilico. Il coniglio era cotto in cocci di creta e su legna. Il sugo che veniva ricavato serviva per condire i bucatini o i ziti. Le zeppole, farina lievitata naturalmente per ore dopo l’impasto, una volta cresciute venivano cotte in olio bollente ed assumevano le forme più disparate, una volta cotte si buttava su un velo di zucchero. Gli uomini commentavano i piatti ed esprimevano i loro giudizi sul cibo, il tutto innaffiato con vino di produzione propria (del proprietario della casa) a base di uve di biancolella, zi bacco e forastera il vino bianco, mentre il rosso era fatto con le uve piede rosso, guarnaccia, cammamele,… Finita la grande abbuffata si iniziava a ballare (tammurriate e tarantelle) e cantare per un’intera giornata con una sfilata di ceste o barchette piene di zeppole. Il popolo era felice perché un altro concittadino era riuscito a costruirsi un tetto e quindi il nido dove far prosperare la propria famiglia. Il nostro intendo è acquistare una casa a carusiello e adibirla a museo della civiltà agreste per questo chiediamo a voi tutti di aiutarci a realizzare questo sogno che ci consenta di tutelare un patrimonio che piano piano sta scomparendo. Ballo della scuola del Folklore.

 

La 'Ndrezzata

Il ballo tipico dell'isola d' Ischia. 'Ndrezzata del 1948Le teorie riguardanti le origini di questa danza e la sua importazione sull'isola sono numerose. C''è chi dice, ad esempio, che è di origine greca, chi invece ne intravede le radici in Spagna. E' noto che danze simili si ballano in Egitto, Sudan, Polonia e in diverse località Italiane: Sorrento, Arezzo, Sicilia.Le fonti storiche disponibili sono due: un testo custodito nella Biblioteca Antoniana di Ischia dove è

citata un'ode del 1600 di Filippo Sgruttendio, in voga nel beneventano: "a Cecca - invito a vedere la Ntrezzata"; un manoscritto, rinvenuto nella sagrestia della chiesa di San Giovanni Battista a Buonopane, in cui si racconta dell'intervento del Vescovo al fine di dirimere una controversia (che causò anche dei morti) tra gli abitanti della contrada di Buonopane e quelli di Barano. Si racconta che due uomini, Rocc'none di Barano e Giovannone di Buonopane, corteggiavano la stessa donna. Rocc'none era un marinaio e in uno dei suoi viaggi aveva acquistato una fusciacca (o uno scialle, ci sono dei dubbi in merito) per farne dono alla donna amata. Nessun altro possedeva quella fusciacca, così quando l'innamorato tradito vide Giovannone indossarla, lo sfidò a risolvere la faccenda tra uomini presso il ponte che divide i due paesi. Intorno al 1930 fu realizzato il primo costume, inspirato al passato della gente comune, per lo più pescatori. I tessuti erano poveri e per risparmiare la stoffa le maniche delle camicie vennero cucite al panciotto di tela, assicurato da una doppia fila di bottoni; i pantaloni arrivavano sotto le ginocchia, con stringhe allacciate all'estremità e per finire venivano calzati sandali di cuoio. Alla fine degli anni 50 Ischia è soggetta ad una forte attenzione da parte di molti turisti. Tra di essi le famiglie Rizzoli e Malcovati particolarmente interessati al folclore locale. Riconoscendo nella 'Ndrezzata un valore culturale e un valido intrattenimento, propongono un sodalizio tra le diverse interpretazioni isolane. Dalla Trallera di Fontana importano la sfilata o serenata; dalla Ndrezzata di Campagnano la predica; dalla Intrecciata di Forio i costumi da pescatore; dalla Mascarata di Buonopane la coreografia del ballo. Al costume, che si ispira al tricolore italiano, vengono aggiunti il colletto e la pallina al cappello, sono cuciti in velluto (verde e rosso) e le scarpe in cuoio sono della foggia da cortigiano. Da tradizione folcloristica la 'Ndrezzata diventa spettacolo con la scuola del Folklore.

'Ndrezzata Gruppo Folk

Gruppo ufficiale della danza folkloristica ischiatana composta da 8 danzatori ('ntrezzaturi), quattro suonatori, due fiati (clarini) e due tammorre.

Info

Via San G. Battista, 15
Tel: 081 905164
Linee bus: >> CS, CD, 5

Ogni anno, con cadenza regolare, Ischia rinnova le sue antiche tradizioni e feste popolari. Feste cattoliche e ricorrenze contadine e marinare, si alternano, dal freddo inverno alla calda estate. Le antiche tradizioni cattoliche hanno modificato il volto dell’isola d’Ischia, donando al suo patrimonio artistico culturale oltre settanta chiese  con santi, venerati ormai da millenni dalle contrade ischitane. Sant’Anna, San Vito, San Giovan Giuseppe, Santa Restituta, sono solo alcuni dei Santi a cui le contrade, ed in particolari occasioni l’intera isola, dedicano festeggiamenti che durano in media dai tre ai cinque giorni.

Particolarmente suggestivi sono i rituali religiosi, gli addobbi delle chiese e delle strade, l’aria di festa e la particolare allegria che viene espressa da tutti i partecipanti, quasi a voler richiamare il valore antico che veniva dato a quei giorni di festa e non la sola rappresentazione rituale dell’evento. I fuochi pirotecnici sono un vero e proprio spettacolo per gli amanti del genere, vere e proprie gare si ripetono ogni anno per l’aggiudicazione del titolo di festa con i più bei fuochi dell’anno, riesumando parte della rivalità che è sempre esistita tra i vari comuni e contrade di paese. Le antiche tradizioni dell’isola d’Ischia sono fortemente rappresentate anche nelle principali festività dell’anno, la Santa Pasqua ed il Santo Natale. Molte sono le manifestazioni di carattere storico culturale e religioso rappresentate nei sei comuni dell’isola d’Ischia, come “Il mercato del Pesce alla Vigilia di Natale”, “La Corsa dell’Angelo” e “La Via Crucis” a Pasqua.

Festa a Mare agli scogli di Sant'Anna Ischia Ponte Castello Aragonese

Sant'Anna

Città di Ischia il 26/07
La festa di Sant’Anna risale ad una tradizione del secolo scorso. Il 26 di Luglio, d’ogni anno, le donne gravide andavano in processione a venerare l’effige della Madre della Madonna che si trovava in una cappella nella baia di Cartaromana. Esse erano accompagnate da un corteo composto dalle barche dei pescatori, che per l’occasione addobbavano lo scafo con frasche e ghirlande di fiori.
Intorno agli anni 30 un gruppo d’amici venne in mente di istituire un premio per la barca più bella. Successivamente a questo gruppo d’amici si unisce un falegname e artigiano che sostituisce ai gozzi delle zattere con forme ed ornamenti sorprendenti. Così iniziò la festosa processione a mare con carri allegorici acquatici. Da allora la festa a mare degli scogli di Sant’Anna ha un fascino tutto suo, è una manifestazione che non ha eguali al mondo, perché si avvale di uno scenario che da solo varrebbe la pena di vivere sempre. Il numero è esorbitante degli spettatori che si assiepano sulla scogliera e sulle barche nella splendida baia. Essi vogliono essere testimoni che la festa mantiene intatto il suo fascino nel tempo, l’atmosfera che si crea con l’incendio del castello e la spettacolarità dei fuochi d’artificio.

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San Giovan Giuseppe della Croce Ischia

San Giovan Giuseppe della Croce

Città di Ischia dal 04/09 al 08/09
San Giovan Giuseppe nacque ad Ischia il 15 Agosto del 1654 con il nome di Carlo Gaetano Calosirto. A soli 16 anni fu accolto dai francescani nel convento di S. Lucia al Monte di Napoli, dove il 24 giugno 1671 emise la professione solenne e il 18 settembre 1677 fu ordinato sacerdote. Terminato il triennio, chiese di essere privato della voce attiva e passiva, e di dedicarsi esclusivamente alla preghiera e all’apostolato, nel 1688 fece ritorno ad Ischia per assistere la mamma morente e successivamente per la sua malferma salute. Mori a Napoli il 5 marzo del 1734 nel convento di S. Lucia al Monte. Il 4 ottobre 1779 nella chiesa francescana di S. Maria d’Aracoeli in Roma, il papa Pio VI proclamò l’eroicità delle virtù di Fra Giovan Giuseppe della Croce. Lo stesso papa lo proclamò Beato nella Basilica di S. Pietro in Vaticano il 24 maggio 1789. Il 26 maggio 1839 il papa Gregorio XVI canonizzò questo santo figlio d’Ischia, gloria della Chiesa, onore e vanto dell’Ordine Francescano.
Nel calendario ecclesiastico il Santo è onorato il 5 Marzo, mentre i festeggiamenti nelle strade cittadine d’Ischia Ponte, sono svolti la prima domenica di settembre per la durata di quattro giorni. In questi giorni di festa, la chiesa è addobbata e si celebrano messe in continuazione; la reliquia del santo è portata in processione per le strade cittadine e per mare dove l’imbarcazione con la reliquia è seguita da quelle dei pescatori. I festeggiamenti si concludono con uno spettacolo di fuochi pirotecnici.

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Ischia Festa di Sant'Alessandro

Sant'Alessandro

Città di Ischia il 26/08
La sfilata storica di Sant’Alessandro, nata per iniziativa di un gruppo di cittadini residenti nel borgo di Sant’Alessandro, è una rappresentazione in ricchissimi costumi d’epoca di tutta la storia dell’Isola, dalla dominazione greca, fino all’unità d’Italia, passando attraverso le influenze di stile impresse da vari conquistatori anche stranieri che l’hanno abitata. Si diparte, al tramonto, dal grandioso portale del Castello Aragonese, accompagnata dagli sbandieratori di qualche contrada invitati per l’occasione e, percorrendo la strada principale che attraversa il centro cittadino, raggiunge il Porto quindi il Quartiere di Sant’Alessandro dove si celebra la Messa nella Chiesetta dedicata. Al termine della messa nel piccolo borgo si organizza una festa con musica e vengono offerte bevande e bruschette.

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La Madonna Addolorata

Forio dal 01/03 al 01/04
La Madonna Addolorata inizialmente fu chiamata Vergine Maria dei Sette Dolori, ma papa Pio X nel 1913 ne fissò la festa liturgica come Vergine Maria Addolorata il15 settembre. La Madonna Addolorata ha il cuore trafitto da sette spade perché sette furono i suoi più grandi dolori: la profezia del vecchio Simeone, la fuga in Egitto, lo smarrimento di Gesù a 12 anni, il suo viaggio al Golgota, la crocifissione, la deposizione dalla croce e la sepoltura.
La festa liturgica dell’Addolorata comincia il giovedì di due settimane prima di Pasqua, infatti, c’è la solenne intronizzazione che da inizio alla novena.
Il venerdì prima della Domenica delle Palme (o sesto venerdì di quaresima) è giorno di dolore e di mestizia perché si ricorda il dolore di Maria, dalle sei del mattino in poi si susseguono messe. Alle 10.00 c’è la messa solenne e alle 11.00 c’è la processione: la statua dell’Addolorata custodita nella Parrocchia di S. Sebastiano, viene portata in processione per le strade principali del paese. Il pomeriggio dello stesso giorno si svolgono le “tre ore” di Maria desolata, con canti sacri e momenti di riflessione sui sette dolori.
La sera della Domenica delle Palme, si svolge il tradizionale “bacio del manto” (la gente a turno si avvicina alla statua per baciarne il manto).
Il Sabato Santo, al termine della veglia pasquale, l’immagine della Madonna viene incoronata con dei fiori al canto del “Regina Coeli” (canto in latino che il popolo di Forio canta gioiosamente il giorno di Pasqua durante la corsa dell’angelo).
La statua dell’Addolorata ha il volto scolpito nel legno, il suo manto è pura seta con ricami in oro, è in stile barocco.
Attualmente esistono tre diversi vestiti dell’Addolorata, uno dei quali è d’antica manifattura ed è stato realizzato nell’immediato dopo guerra (1953) grazie al contributo dei suoi fedeli, sull’abito sono ricamati i simboli della “passione di Cristo” (croce, spine, lancia, ecc.).
Inoltre la statua ha tra le mani oggetti preziosi donati dai fedeli come ex voto. Si dice che la statua apparteneva ad una famiglia nobile Foriana e fu donata alla Chiesa.
L’autore della statua è ignoto.

San Vito a Forio

San Vito

Forio dal 14/06 al 17/06
San Vito è il Santo patrono del Comune di Forio. La festa è caratterizzata da due momenti che ne formano un unico cuore. il tradizionale omaggio culturale dei fedeli al Santo Patrono in tutta una serie di momenti religiosi e la tradizionale fiera nel centro e lungo la marina, arricchita da tutta una serie di concerti e momenti bandistici. I festeggiamenti si hanno dal 14 al 17 di Giugno. Il 14 di Giugno si celebrano le messe, in serata, nel piazzale di San Vito vi si ha la rappresentazione storica tradizionale della vita del patrono e del suo legame col comune. Il 15 di Giugno, giorno di San Vito, si celebrano messe in continuazione, ed in mattinata una banda musicale gira per le strade cittadine. Nel pomeriggio la statua è portata in processione per le strade di Forio e sul porto verso le ore 18.00 un primo spettacolo di fuochi pirotecnici. Il 16 nel pomeriggio, il Santo è portato in processione via mare con la commemorazione dei caduti con la partecipazione dell’A.N.M.I. e dell’associazione pescatori “San Vito” di Forio. Al rientro benedizione eucaristica e successivamente in piazza municipio un nuovo concerto. La conclusione dei festeggiamenti è caratterizzata da una famosa ed attesa esibizione di spettacolari fuochi pirotecnici, che ha inizio alle ore 00.30 circa. Nei giorni di festa il paese è visitato da migliaia di turisti e concittadini che attraversano incuriositi le strade illuminate ed i caratteristici mercatini di bancarelle.

 

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San Francesco di Paola

Forio dal 01/05 al 05/05
Circa quindici anni fa i festeggiamenti in onore di San Francesco si svolgevano quindici giorni dopo Pasqua, ma spesso doveva essere rimandata a causa del cattivo tempo, ecco così la decisione di festeggiarlo la prima domenica di Maggio. Il giovedì sera si celebra la messa, con un predicatore venuto da fuori, per il triduo di preparazione. Il venerdì dopo la messa, il comitato organizza una festa per i bambini con la partecipazione d’animazione. Il sabato pomeriggio una banda musicale passa per le strade della contrada, partendo da Via F. Calise proseguendo verso il belvedere di Gancia per poi arrivare nel cortile della chiesa. A messa terminata incomincia il loro concerto.
La domenica si celebrano messe per quasi tutto il giorno, nel pomeriggio dopo la celebrazione della messa si porta la reliquia del Santo in processione fino la spiaggia dove si rende onore ai caduti del mare poggiando una corona d’alloro in mare, e si torna in dietro. Per il trattenimento dei fedeli, un gruppo musicale dà un concerto, alla fine incomincia lo spettacolo di fuochi pirotecnici.
La statua del Santo è portata in processione solo in alcune occasioni, la prossima volta che sarà portata in processione sarà nel 2007 in occasione del cinquecentario della sua morte.

Natale 2011 ad Ischia

La Vigilia di Natale

Forio il 24/12
D’inverno Ischia si trasforma in un piccolo presepio, le giornate sono caratterizzate dallo scirocco, il ponente o la tramontana, i tre venti dominanti che condizionano le giornate degli isolani. Le noci, i dolci fichi essiccati al caldo sole dell’estate, i roccocò, un bicchiere di vino novello, un goccio di nocillo o di limoncello fatto in casa, una partita a carte davanti al camino scoppiettante, la confusione delle tombolate familiari ed altro ancora, sono gli elementi caratterizzanti di una società che ritorna ai suoi valori millenari di cordialità, calore e tradizione. Giorno per giorno nelle case si ricorda con piccoli gesti la grande festa della natività, si preparano gli alberi natalizi, si raccoglie il muschio nei boschi per il presepe, si addobbano le case ed i giardini con mille luci colorate, gli zampognari suonano canti antichi, tutti diventano più buoni e gentili, nelle strade dei piccoli borghi si respira aria di festa, la sera ci si incontra per chiacchierare, giocare e strimpellare vecchie canzoni sul piano di uno dei pochi locali aperti. La grande festa è vicina, come per Leopardi, nelle sue poesie, anche per il Natale, il giorno prima della festa è sicuramente il più bello ed emozionante. Come per tradizione si comincia dalla notte del ventiquattro, per i più giovani si resta svegli tutta la notte a giocare, cantare, ballare e raccontare barzellette fino alla mattina all’alba, quando il paese si risveglia e si ritrova sospeso nel tempo a ripetere riti e tradizioni ormai centenarie. La bella Forio a ponente e l’antica Ischia Ponte a levante sono già sveglie prima dell’alba, le piazze si riempiono davanti alle chiese affollate per la celebrazione della novena di Natale, all’alba i pescatori vendono il pesce tipico, capitoni, murene, molluschi e pesci pregiati, per il cenone della vigilia di natale. A Forio subito dopo la processione è tradizione mangiare la pasta e fagioli e le bruschette preparate dai tanti volontari che allietano turisti e paesani. Così comincia una giornata di gioia che terminerà alla sera dopo il cenone e le tombolate con la messa di mezzanotte che annuncerà la nascita di Gesù e ricorderà all’uomo il cammino percorso ed ancora da percorrere.

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Corsa dell'Angelo

Corsa dell’Angelo

Forio a Pasqua
La corsa dell’Angelo, si svolge a Forio, da un’antica tradizione risalente al lontano 1600. E’ una sacra rappresentazione che riproduce il momento dell’incontro della Madonna con il figlio risorto. La manifestazione è realizzata dall’Arciconfraternita di Forio, custode delle quattro statue che si portano a spalla in processione, per tradizione, sempre dalle stesse famiglie, per un diritto non scritto che si tramanda da padre in figlio e molte volte causa di dispute accese tra le varie famiglie per la rivendicazione dello stesso.
Le statue rappresentate in processione sono: la Madonna, il Cristo Risorto, S.Giovanni Apostolo e l’Angelo. Le prime tre furono scolpite in legno da un artigiano di Napoli tra il 1756 e il 1757 mentre l’Angelo fu scolpito da Vincenzo Mollica e ricoperto d’oro zecchino.
La mattina di Pasqua, prima dell’inizio della processione, la Madonna, con un velo bianco sul volto, e San Giovanni vengono sistemate presso il crocevia del corso principale di Forio. Il Cristo e l’Angelo, al termine della messa, si recano in processione formando un un piccolo corteo con lo stendardo celeste e il pennacchio di penne di struzzo bianco, la croce della confraternita ed il clero.
Giunti vicino la fontana, un coro, formato da voci poderose dai pescatori e dal popolo, volgendosi verso il Cristo risorto, cantano il “Regina Coeli”, ha così inizio la funzione. L’Angelo fa tre inchini al Cristo risorto e corre verso la Madonna ad annunciare la resurrezione del figlio, arrivato al crocevia si ripete il Regina Coeli, ad opera dei contadini e del popolo, al termine l’Angelo si inchina per tre volte alla Madonna e corre verso il Cristo. Tutto questo si ripete per tre volte. Nell’ultima corsa l’Angelo si ferma sotto il campanile della chiesa di Santa Maria di Loreto mentre la Madonna e San Giovanni si incamminano nel corso per raggiungere la statua del Cristo. A metà percorso si fa scivolare il velo dal volto della Madonna, a rappresentazione della visione del Figlio, e tutto il corso si riempe di petali di fiori lanciati dai balconi in un tripudio di canti ed applausi.
Per tradizione colui che porta il pennacchio in processione, deve abbassarlo per ben tre volte senza far toccare le piume a terra, così non perde il diritto a condurre il pernacchio alle prossime processioni.
Al termine le statue si portano in processione fino la chiesa di San Vito.

Video della Corsa dell'Angelo di Forio

Fotogallery della corsa dell'Angelo in Forio

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Festa del vino

Forio dal 04/11 al 30/11
Si voleva fare festa. E festa è stata, di quelle campagnole, veraci, con il vino nuovo che scorreva a fiumi, la brace accesa per le caldarroste e le bruschette di pane casereccio con i pomodorini e l’olio extravergine, la tarantella – e non solo - ballata al ritmo di chitarre e pianola. E poi fagioli e pizze per tutti i gusti: ognuno, salendo il breve tratto scosceso per arrivare alla grotta-cantina, portava qualcosa, come i re magi, perché la festa non era solo del vino.
L’azienda Pietratorcia, che distende i suoi vigneti tra Forio e Panza d’Ischia, in una località piena di sole a ridosso del monte Epomeo che guarda il faro di Punta Imperatore, ha chiamato tutto il paese, l’isola e gli amici per spillare il vino nuovo che quest’anno promette di essere eccellente.
E’ un appuntamento che ormai si ripete ogni anno, nell’estate di S. Martino, quando ‘ogni mosto diventa vino’ e sono sempre di più i produttori, i vignaioli, ma soprattutto gli amanti del novello – che forse proprio vino non si può ancora definire, ma che reca gioia e allegria - che non vogliono perdere quest’occasione, offerta dalla generosità delle Cantine Pietratorcia.
Ed ecco il primo bicchiere che viene salutato con un applauso: rosso rubino con riflessi violacei, fruttato con sentori di lampone e mirtillo, trasparente, fresco, il vino nuovo Pietratorcia è ideale per le carni bianche e i formaggi teneri.
“E’ particolarmente buono, quest’anno e la vendemmia è stata abbondante”, dicono all’unisono Vito Verde, presidente dell’azienda, Vito Iacono e Bartolo Regine che, assieme alle rispettive famiglie lavorano per assicurare un prodotto di prima qualità, che ha varcato i confini nazionali.
Ma prima di dare il via al banchetto, un momento di ringraziamento e meditazione con la benedizione di don Agostino che invita tutti alla preghiera, mentre a ondate gli amici continuano riempire lo spazio allestito a buffet: travi ricoperte di tovaglie sistemate su pile di cassette per accogliere le innumerevoli prelibatezze contadine che alcune donne in costume portano sulla testa, nei cesti, alla maniera di una volta, tra grossi tini di acciaio e le apparecchiature di un complessino, velocemente passato dalla canzone napoletana classica alla musica da discoteca. Poi l’allegria data dal vino e dai prodotti della campagna fa scatenare tutti, giovani e meno giovani, nonni e nipoti, nelle danze, fino a notte inoltrata …
Insomma, vecchio e nuovo, tradizione e innovazione, in nome dell’amicizia e del vino.

di Alessandra Giordano

Festa di Santa Restituta

Santa Restituta

Lacco Ameno dal 16/05 al 18/05
La festa di Santa Restituta è una festa religiosa, che si svolge nel mese di Maggio, dal 16 al 18.
Le strade cittadine sono abbellite dalle luminarie, decine sono le bancarelle con noccioline, torroni, giochi e tanto altro.
Per i giovani si allestisce un’area del paese con varie giostre che restano per un mese intero. Il primo giorno dei festeggiamenti, il 16 Maggio d’ogni anno, nella Baia di San Montano si svolge la rappresentazione del martirio e dell’approdo della Santa a Lacco Ameno. Secondo una leggenda era il 16 maggio dell’anno 284, la giovane Restituta dichiarava di adorare Dio e rifiutava di pronunziare il nome di Giove, fu condotta in carcere. Dopo un altro interrogatorio e rifiuto di inchinarsi alla maestà dei Dei fu condannata ad essere flagellata crudelmente e posta in una barca, riempita di pece e di stoppa e lasciata sprofondare negli abissi del mare. All’esecuzione della sentenza accadde qualcosa d’incredibile, le fiamme si avventarono sul vascello dei carnefici, risparmiando la barca su cui era posto il corpo di Restituta, apparve un angelo del Signore che sospinse la barca verso la baia di San Montano, sul isola d’Ischia.
La matrona Lucina, svegliata dall\'Angelo, si portò sul luogo e si stupì davanti ad un così straordinario spettacolo. Tornata in paese e chiama a raccolta il popolo gridando: "Una barca senza vele e senza remi è giunta alla nostra terra. Sulla Barca il corpo santo di una vergine martire. Donne, uomini, sacerdoti, accorrete! Venite a contemplare il dono del Signore!".
Allo sbarco, la statua lignea della Santa, adornata con tanti oggetti preziosi che le sono stati offerti, è portata in processione dalla baia alla chiesa.
Il 17 Maggio, la Santa è portata per mare con un traghetto; parte dal pontile di Lacco Ameno in direzione Punta Caruso, dove gira e prosegue verso Casamicciola. Allo sbarco è accolta da una diana di fuochi pirotecnici, da fedeli e partecipanti di tutta l’isola e dai sacerdoti. Il vescovo, in Piazza Marina, rivolge ai fedeli un discorso e impartisce la benedizione con la reliquia della Santa. Continua la processione per raggiungere la basilica di Santa Restituta.
Il 18 Maggio, la Santa è portata in processione per le strade cittadine. A mezzanotte il cielo si illumina dai ricchissimi fuochi pirotecnici che concludono i festeggiamenti per la Santa.
Durante le sere di festa la musica, di bande musicali e cantanti, echeggia nella piazza antistante la chiesa; ed è fantastico passeggiare nel corso sotto le coloratissime luminarie e tra le numerosissime persone che partecipano alla festa.

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San Michele Arcangelo

Serrara Fontana il 29/09
La festa di San Michele Arcangelo, a Sant’Angelo, si svolge il 29 Settembre d’ogni anno. I festeggiamenti incominciano con un triduo di preparazione; la mattina della solennità del santo una banda musicale passa per le strade cittadine, a seguire la celebrazione della messa. Al termine la statua del santo è portata in processione fino la piazza, dove resta alla venerazione dei fedeli. Nel pomeriggio si svolge la processione per mare, con l’imbarco nel porticciolo dei pescatori proseguendo verso punta Chiarito e poi verso i Maronti, lo sbarco si ha “sotto la Torre”. Da qui si svolge una piccola processione fino la piazza, dove si celebra la messa con canti liturgici. Durante la serata concerto in piazza, al termine chiusura dei festeggiamenti con i fuochi pirotecnici. In correlazione con la festa di San Michele il comune con l’aiuto di alcuni comitati, organizzano eventi in piazza, come la sagra della lampuca, dove si offre a tutti i partecipanti.

musicasenzafrontiere

Info:
Via B. Cossa, 10
80070 Ischia (NA)
Tel./fax: 081 982848
Sito: www.procida.biz/musica/musicasenzafrontiere.asp
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L'associazione "Musica senza frontiere" nasce nel 1996, con lo scopo di diffondere la cultura musicale attraverso corsi, seminari, concerti, saggi e convegni. Le sedi dell'associazione sono a Procida ed Ischia.

Kairos

Info:
Organizzazione non lucrativa di utilità sociale
Sede legale: Via Seminario, 26 c/o Curia di Ischia – 80077 ISCHIA NA
Sede operativa: Via delle Terme, 76/R – 80077 ISCHIA NA
Telefono e fax: 081981342 – 0813334228
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La cooperativa ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e alla integrazione sociale dei cittadini attraverso l’inserimento lavorativo, in attività diverse (agricole, industriali, commerciali o di servizi), di persone svantaggiate nel pieno rispetto della legge 8/11/1991 n°381 (art.1 comma 1 lettera b) ed eventuali modificazioni ed integrazioni, attuando, in forma mutualistica e senza finalità di lucro, l’autogestione dell’impresa che ne è l’oggetto, dando continuità di occupazione lavorativa ai soci alle migliori condizioni economiche, sociali e professionali. La cooperativa lavora per costruire partnership con gli enti pubblici. La cooperativa non solo svolge servizi per conto della amministrazione ma collabora attivamente sul piano delle politiche sociali, sia a livello di definizione delle strategie, sia nel portare informazioni, esperienze, e nel mettere in rete l’amministrazione con altre organizzazione del settore nonprofit. Abbiamo già promosso diversi convegni su tematiche sociali, in collaborazione con altre cooperative sociali, attivando i consorzi e le associazioni di cui facciamo parte, intervenendo nel dibattito.

REALIZZAZIONE DI EVENTI:
• Mostra evento “Artischia” Lacco Ameno;
• “Forio portoni aperti”;
• Organizzazione convegno “Progetto Policoro” – Assisi novembre 2003 – promosso dalla CEI - Conferenza Episcopale Italiana.

Info:
Via San G. Battista, 15
80070 - Barano
Tel.: 081 905164

Gruppo ufficiale della danza folkloristica ischiatana composta da 8 danzatori ('ntrezzaturi), quattro suonatori, due fiati (clarini) e due tammorre.

Georges sadoul

Info:
Via Osservatorio
Tel.: 081984332

Il Circolo Georges Sadoul nasce nel 1977 come circolo di cultura cinematografica. Tuttavia, già dall'anno successivo vengono organizzate conferenze, concerti e mostre.

Attualmente l'attività del Circolo concerne l'organizzazione di rassegne cinematografiche, conferenze e convegni, seminari di aggiornamento per docenti e studenti delle scuole medie e superiori dell'isola, mostre, una scuola di lingua, una scuola di critica e storia del cinema. Per i propri soci vi sono servizi che danno la possibilità di ottenere in prestito libri e riviste, nonché una videoteca con i maggiori classici del periodo muto e significativi film dei maestri contemporanei.

bibliotecaantoniana

Info:
Sede della Biblioteca Comunale di Ischia
Rampe di Sant'Antonio, 5
80070 Ischia

Tel.: 0813333255 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Orari periodo estivo a partire dal 16 luglio 2019:
Lunedì: chiuso  
Dal martedì al venerdì: 09:00-12:00 / 17:00-20:00
Sabato: 10:00-12:00 - 17:00 - 20:00

L'Istituzione, voluta e fortemente sostenuta da Mons. Onofrio Buonocore, autore peraltro di numerose pubblicazioni sull'isola d'Ischia, nel 1956, poi costituitasi in ente morale, è oggi diventata "Biblioteca Comunale", come prevedeva lo statuto; e gli opportuni lavori di restauro hanno avviato ultimamente il sicuro rilancio di questo importante Centro di Cultura, l'unico nel suo genere esistente nell'isola d'Ischia.
Essa si trova in località "La Mandra" ad Ischia Ponte, presso la Chiesa di S. Antonio dei Frati Minori, donde la denominazione "Antoniana", che è stata giustamente conservata nella nuova configurazione.

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Info:
Via Antonio Sogliuzzo, 15
Tel/fax: 081984943 - 081993108 (Pasquale )/ 081989784 (Rosario)
Sito: www.aiapischia.it

L'obiettivo che l'Associazione si impone è quello di diffondere sempre più l'arte presepiale e di creare un percorso artistico isolano avvicinando famiglie, gruppi, comunità al grande mistero della Natività Cristiana.
Il Concorso quest'anno è articolato in due parti fondamentali: Presepe Insieme e Itinerario Presepistico. Il Presepe Insieme è nato per dare la possibilità a tutti di realizzare un piccolo presepio (un metro per ottanta centimetri) che poi sarà mostrato nella serata conclusiva dell'attività natalizia, giorno dell'Epifania. In tale occasione verranno premiati da una giuria di esperti (nominati dalla sede centrale in Roma) i presepi più belli. Il Presepio deve unire nel nome di Gesù e per tale motivo deve essere realizzato insieme: in famiglia, tra amici, in parrocchia, etc. Da ciò deriva il titolo assegnato al concorso. Le piccole dimensioni che dovranno avere i presepi danno a tutti la possibilità di aderire al concorso. Invitiamo vivamente coloro che non hanno mai realizzato un presepe ad aderire al concorso. L'AIAP-Ischia mette a disposizione di tutti l'esperienza dei soci presepisti, che, nel realizzare le proprie opere aperte al pubblico, sono disponibili ad accogliere presso i propri locali quanti volessero consigli sulla realizzazione del presepe.
Sono disponibili libri, videocassette, articoli, etc., che rappresentano un fondamentale punto di riferimento per chi è alle prime armi e per chi vuole approfondire le proprie tecniche presepistiche.

Largo naviganti

Info:
Sede: Torre del Molino - ex Carcere Mandamentale
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Scopo dell'associazione: promuovere attività di carattere socio-culturale, di tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e naturale dell’Isola di Ischia.


All’inizio eravamo solo un gruppo di amici, che nel corso degli anni ha portato avanti tante iniziative, ha vissuto insieme tante esperienze positive e negative, ma si è accorto crescendo, di avere una propria forza, una propria unità.
Ecco che è nata l’ “Associazione Culturale Largo dei Naviganti”, no-profit, che persegue esclusivamente lo scopo di promuovere attività di carattere socio-culturale, di tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio
storico-artistico e naturale dell’Isola di Ischia.
L’associazione, composta da un nucleo di persone abbastanza assortite, si propone inoltre di favorire forme di aggregazione tra cittadini di varia estrazione e di età diverse, coinvolgendo nelle proprie attività giovani e meno giovani, rendendoli partecipi alla realizzazione di eventi e manifestazioni tipiche della tradizione Ischitana.
E quale luogo migliore, se non la Torre del Molino- ex Carcere Mandamentale, che ci rappresenta storicamente, per accogliere i numerosi eventi che abbiamo già realizzato nello scorso anno e che nell’edizione 2006 saranno ancora più carichi di tradizione e di suggestioni artistiche uniche nel suo genere.
L’appuntamento più importante “Borgo in Festa, il Mare: voci e sonorità dei popoli” edizione 2006 con lo straordinario “Attacco dei Saraceni alla marina della Mandra” che sarà rappresentato nella tradizionale manifestazione in onore della Madonna “Bambinella” nei giorni 07-08-09 Settembre.

musemare

Info:
Via Giovanni da Procida, 3
Tel.: +39 081981124 - Fax +39 081993470
Sito: web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/museodelmare/
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MUSEO DEL MARE Aperto tutti i giorni seguendo gli orari:
Luglio e agosto: mattino 10,30-12,30 / pomeriggio 18,30-22,00
Novembre, dicembre, gennaio, marzo: solo mattino 10,30 - 12,30
Aprile, maggio,  giugno, settembre, ottobre: mattino 10,30 - 12,30 / pomeriggio 17,00 - 20,00

Febbraio chiuso

Accademia Armonie

Info:
Via N. Cartaromana, 111
80077 Ischia (Na)
Tel.: +39 081981655 - +39 3282854703
Fax: +39 0815074522
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Sito: www.accademiaarmonie.org

L’associazione Accademia Armonie è stata costituita nel 1999 da tre giovani musicisti ischitani quali il chitarrista Antonio Pilato, il mandolinista Fabio Gallucci e il flautista Angelo Ricci.
Nata con l’intento di diffondere e rivalutare la cultura musicale autoctona e non solo, ancora oggi conserva il medesimo obiettivo, attraverso la realizzazione di una stagione musicale “sui generis”:
Appuntamenti Musicali nell’Isola Verde, si svolge in uno dei posti più incantevoli del mondo quale l’isola d’Ischia, favorendo, soprattutto ma non solo, i periodi di più alta cocentrazione turistica. La mancanza di un auditorium, paradossalmente, ha giovato, permettendo una combinazione di indubbia valenza artistica: il connubio tra luoghi sacri e musica da camera ha consentito ad artisti di fama internazionale di esprimersi al meglio nel suggestivo scenario delle antiche cattedrali d’Ischia, amplificandone il ruolo centrale per la collettività e rivalutandone il peso storico ed artistico.

ipflogosmall

Info:
Via Pozzi, 13
80070 – Forio (Panza)
Tel.: +39 3474109844
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Sito: www.ipfeurope.com

L'International Pen Friends fu fondata il 7 Aprile 1967 e da allora ha aiutato oltre 1 milione e mezzo di persone di ogni parte del mondo e di tutte le età a trovare amici di penna.
Il club è ancora e sempre più attivo e ad oggi conta 300.000 iscritti!
L'obiettivo dell'International Pen Friends è di mantenere viva la corrispondenza per lettera. Non è un'agenzia matrimoniale - solo veri amici di penna.
Chiunque desideri avere amici o amiche di penna da qualsiasi parte del mondo può iscriversi alla nostra organizzazione inviandoci il modulo d’iscrizione e la quota associativa.
Si riceverà una lista di 15 corrispondenti all’incirca della stessa età, dai paesi selezionati e con i propri stessi interessi. Durante l’anno dell’iscrizione inoltre il proprio indirizzo verrà dato ad altri 15 corrispondenti.
Per gli insegnanti l’IPF ha inoltre un servizio speciale per gruppi di giovani o studenti di età compresa tra 10 e 17 anni.

moveo

Info:
Via Madonna delle Grazie, 46
80075 Forio (NA)
Tel.: +39 3665907697
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Facebook: "Associazione culturale giovanile Moveo"

L'associazione è nata il 7 luglio 2010 per volontà di 11 soci fondatori.
Lo scopo dell'associazione giovanile Moveo è quello di favorire la diffusione della cultura giovanile. Al fine di perseguire le suddette finalità l'associazione potrà: organizzare convegni, mostre, proiezioni di video e film, concerti, spettacoli in genere, spettacoli teatrali e intrattenimenti musicali, pubblicare per i soci riviste, atti di convegni, materiali audio e video, organizzare incontri ed ogni altra attività associativa, culturale, ricreativa ed editoriale ed aderente agli scopi dell'associazione, partecipare ad altri circoli ed associazioni aventi scopi analoghi nonchè partecipare ad enti od associazioni con scopi sociali ed umanitari. (Estratto dello statuto).
Tutti, a prescindere dall'età, possono diventare soci dell'associazione versando una quota sociale annuale.

La presentazione dell'associazione è avvenuta il 22 luglio 2010 presso il cortile della Chiesa di San Gennaro (Panza), in concomitanza con la proiezione del lungometraggio "Demonatte" realizzato dall'associazione stessa. Assistevano all'evento circa 600 spettatori.

galadriel

Info:
Via Francesco Calise, 29
80075 - Forio
Tel.: +39 0815071432
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Linee bus: 1 - 14 - 2 - CD - CS

Il centro culturale “GALADRIEL” isola d’Ischia, ha come motivo ispiratore, la volontà di approfondire, vivificare e diffondere il comune patrimonio civico, etico e culturale desunto dall'identità europea, nazionale, mediterranea, meridionale ed “isolana”. Essa ha come scopo precipuo la diffusione e la promozione delle radici storiche, economiche, culturali e spirituali dell’Europa, intesa non solo come espressione geografica, ma anche e soprattutto come identità profonda, che nel corso dei secoli si è allargata oltre i suoi confini attuali.
Le finalità del Centro sono:
a) La valorizzazione e la diffusione della cultura cattolica, popolare, comunitaria, tradizionale dei valori della civiltà mediterranea, ischitana ed europea e delle forme espressive di ogni genere di identità comunitaria;
b) La concretizzazione dei valori della solidarietà e della partecipazione, tramite interventi ed iniziative rivolte alla soluzione dei problemi sociali di tutti gli strati popolari, con particolare riferimento a quelli più colpiti dalle ingiustizie e dagli squilibri del modello di sviluppo oggi dominante;
c) Affrontare i problemi aperti dalla globalizzazione della cultura e del mercato, e dall'emergenza planetaria costituita da nuove forme di povertà, di degrado ambientale, di sfruttamento e di alienazione.
d) Adoperarsi per la difesa del diritto alla vita in tutti i suoi aspetti, della famiglia quale cellula fondamentale della società, dei corpi intermedi naturali, spazi essenziali per la crescita organica dell'uomo e della società.
e) La difesa e la valorizzazione del territorio dell’isola d’Ischia in tutti i suoi aspetti – ecologico, urbanistico, artistico e sociale – e in tutte le sue potenzialità – turistiche, sportive, produttive, di gestione del tempo libero – contro ogni forma di sfruttamento e di degrado.

Info:
Casella postale, 36
80074 Casamicciola Terme (Napoli)
Tel/fax.: 081 980310
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Sito: www.procasamicciola.it

Ente di Rilievo della Regione Campania (art. 7 della Legge Regionale N° 49/85) per l'attività di rilevante interesse educativo e culturale espletata. Organizzatrice del Premio Internazionale di Poesia "Ciro Coppola", istituito nel 1978 - Premio del Presidente della Repubblica.

 

Info:
Associazione scuola del Folklore
(affiliata all’A.R.C.I. P04/2721)
C. F. 91004420633
Via Ritola, 6
80070 Barano d’Ischia (NA)
Tel.: 081 990642
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Sito: www.scuoladelfolklore.com

I soci della nostra associazione sono in prevalenza giovani/e e giovanissimi/e, ben assistiti da un gruppetto di adulti (che spesso sono i consiglieri fidati alla scoperta della nostra terra).
Il nostro progetto sociale, culturale, artistico,… è partito nel 1983 quando un gruppo di persone decisero di far socializzare i ragazzi delle scuole elementari attraverso le danze popolari, corsi di musica popolare, il giornalino Agorà, il corso di macchina fotografica, le mostre, l’escursioni alla scoperta delle case a carusiello, i presepi viventi, i corsi di zampogna e ciaramella, i gemellaggi,…
Nel 1997 decidemmo di costituire una nuova associazione dandogli il nome di: associazione scuola del Folklore.
Tra i nostri spettacoli la ormai nota Ndrezzata e ‘A Vattute e ll’Astreche o Puntone.

intro ig

2003- India
Un viaggio in autostrada da Roma a Napoli a metà gennaio 2003 è il momento in cui scatta in Pascal Vicedomini la molla di un evento internazionale di cinema e musica da organizzare a Ischia. Le numerose sollecitazioni avute in passato dagli amici “ischitani” Antonio Baldi, Gaetano Altieri e Nicola D’Abundo trovavano finalmente lo spazio necessario nell’immaginazione del produttore napoletano grazie all’invito decisivo di Vanni Fondi. Ed è proprio il giornalista del Corriere del Mezzogiorno ad avvicinare Pascal alla famiglia Carriero desiderosa di rilanciare l’immagine internazionale dell’ Albergo Regina Isabella e dell’Isola d’Ischia tutta.
Il brand stesso del Festival viene impostato con queste caratteristiche: la scarsa popolarità planetaria del brand Ischia richiede un abbinamento che garantisse maggior appeal. Nasce cosi l’Ischia Global Film & Music Fest che viene subito recepito da Giancarlo, Antonella e Silvana Carriero come un percorso fondamentale per riposizionare la propria struttura nella dimensione in cui l’aveva immaginata negli anni ‘50 il tycoon Angelo Rizzoli.
Una verifica sul territorio denota la scarsa disponibilità a rischiare da parte degli imprenditori locali cosi della costituenda associazione senza scopo di lucro - Accademia Internazionale Arte Ischia - entrano a far parte solo Giancarlo ed Antonella Carriero ed il giornalista Fondi. Vicedomini, fondatore e produttore dell’evento, avrebbe da subito agito dall’esterno onde evitare confusione con la sua “prima” creatura: Capri, Hollywood – The International Film Festival (1995).
Ulteriori apporti dall’esterno sarebbero stati garantiti dalla contessa Marina Cicogna (habitue’ dell’Isola negli anni d’oro del “Cummenda”), Franco Nero (per il suo comprovato appeal internazionale e Tony Renis la cui leggenda aveva visto gli arbori proprio a Lacco Ameno grazie all’affetto del grande Rizzoli che “Mr Quando Quando” condivideva con Walter Chiari.
E’ proprio Tony Renis il primo personaggio a “mettere la faccia” al fianco di Vicedomini per il lancio della manifestazione che avviene sull’Isola il giorno di Pasquetta e successivamente al Festival di Cannes con una conferenza stampa memorabile ricca di star nello spazio di Italia Cinema (ex braccio operativo del Mibac). Tra i personaggi di maggior spicco ecco Adrien Brody, fresco dell’Oscar per The Pianist di Roman Polanski. C’è poi Armand Assante, già paladino di Capri, Hollywood nel jet-set, E il regista indiano Shekhar Kapur in qualità di ambasciatore di Bollywood a cui sarebbe stata dedicata la prima edizione del Global Fest.
Unica istituzione italiana presente e determinata a sostenere l’evento che, come Capri Hollywood nasceva tra le perplessità ed il malumore di alcuni “conservatori” del cinema italiano, l’amministratore delegato dell’Istituto Luce Luciano Sovena. A lui si deve un primo sostegno di Ischia Global sotto formula di Convention per esercenti del Luce cosi come l’arrivo di due star di prima grandezza nel panorama internazionale: il leggendario attore americano Dennis Hopper, eletto padrino del festival, e lo scavezzacollo belga Jean Claude Van Damme, che tira ogni sera tardi al night Valentino di Ischia Porto. I due artisti, accompagnati dal produttore francese Philippe Martinez esalteranno subito la capacità di attrazione spontanea dell’evento verso le star. E per la prima edizione c’è subito una parata di artisti a decretare il successo dell’happening a cominciare da Stefania Sandrelli madrina ufficiale e prima attrice a ricevere il Legend Award di Ischia. C’è poi il premio Oscar F. Murray Abraham a ricordarci quanto sia forte il rapporto tra grande schermo e musica (il suo Salieri nell’Amadeus di Milos Forman era già nella storia da un bel po). C’è Louis J. Horvitz, super regista della notte degli Oscar; c’è Andrea Bocelli che ritirerà il William Walton Music Award dalla mani di Lady Susanna Walton e si esibirà al pianoforte sulla spiaggia del Regina Isabella in onore di Hopper. Ci sono Bungaro, Veruska e Leonardo De Amicis reduci dal Sanremo Festival di Tony Renis. E ancora ci sono Neri Marcorè e Vanessa Incontrada premiati per il cuore altrove di Pupi Avati (rappresentato dal fratello produttore Antonio) e a dar voce al cinema indiano Kabir Bedi ed alcuni produttori accolti dal regista Italo Spinelli. C’è Stefania Sandrelli a ritirare il primo Ischia Legend Award della storia; c’è Anita Ekberg, icona di Fellini ne La dolce Vita a ricordarci che il produttore napoletano Peppino D’Amico aveva permesso al geniale “maestro romagnolo” di realizzare la pellicola. C’è Ida Di Benedetto a rappresentare la creatività di Napoli. C’è Peter Greenaway premiato da Nicola Carraro nel mito di suo nonno Angelo Rizzoli e ci sono anche due giovani allievi dell’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico a cui Marina Cicogna consegna una borsa di studio in ricordo della sua figlioccia Isabella Rizzoli scomparse prematuramente suicida. E c’è infine il regista scozzese Mick Davis a presentare in anteprima il suo imminente lavoro “Modigliani” con Andy Garcia ed Elsa Zylberstein.
Madrine della prima edizione due belle giovani attrici Anna Falchi e la russa Yulia Mayarchuck.
Tra le serate indimenticabili del primo Ischia Global Fest, quella a Sant’Angelo sulla terrazza del Belvedere ospiti di Alessandra Calise.
La manifestazione era stata inaugurata domenica...luglio all’indomani del Premio Ischia con il suo presidente Biagio Agnes perplesso per la quasi concomitanza dei due eventi. Eppure era nata una nuova stella l’Ischia Global Film & Music Fest.

2004- Cina
La manifestazione viene presentata ancora a Cannes da Marina Cicogna e dal regista scozzese Mick Davis artefice del film “Modigliani” con Andy Garcia che vedeva coinvolto nel progetto l’Istituto Luce. Sovena ribadisce il sostegno al Festival che viene dedicato alla Cina. Il D.G. Cinema del Mibac Gaetano Blandini da’ la sua benedizione al nuoveo evento.
Come per la prima edizione, il museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno ospita una mostra fotografica e di manifesti del cinema cinese, paese ospite dell’anno. Ad inaugurarla Manuela Arcuri con Giancarlo Carriero. Philippe Martinez fa il suo ritorno a Ischia con il vp dell’Icm Talent Jack Gilardi accompagnato stavolta dalla superstella Val Kilmer. L’attore americano, reduce dal set africano dell’Alexander di Oliver Stone giunge sull’Isola con i due figli ed è subito amore con le bellezze del litorale flegreo. Ma c’è un altro giovanotto a fare sognare le ragazze: è scozzese si chiama Gerard Butler detto Gerry di li a breve sarebbe divenuto popolare al fianco di Angelina Jolie in Tomb Rider. Le ragazze stravedono per lui. I cultori del grande cinema sono altresi’ attratti dal geniale italoamericano Stanley Tucci, da Carlo Verdone, dalla regina della commedia Usa Nancy Meyers che socializza con Luca Barbareschi, e dalla regista Julie Taymor che insieme al compagno compositore Elliot Goldhental (Oscar per la colonna sonora di Frida) avrebbero stretto un forte sodalizio con Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo in attesa dell’uscita di The Aviator (premiato a Febbraio 2005 con l’Oscar). Tra gli altri amici del cinema italiano ci sono tre degli attori che Mel Gibson ha voluto nel suo discusso film La Passione di Cristo (Rosalinda Celentano, Mattia Sbragia e Luca Lionello) con loro il grande maestro John Debny autore delle musiche per il discusso film. E ancora Manuuel De Sica, Fred Bongusto, Ida Di Benedetto e poi Lina Sastri e Leopoldo Mastelloni che avrebbero animato la bella serata al bagno Teresa di Forio organizzata da Massimo Bottiglieri.
Serata finale con i fuochi d’artificio con il produttore premio Oscar per Chicago Martty Richard e soprattutto I Blues Brothers artefici di un concerto memorabile di cui sono parte attiva anche Gerry Butler e il regista Mick Davis che per riparlare del Modigliani aveva portato con se la modella e attrice Eva Herzigova. E ancora il regista polacco Kristoph Zanussi, la bella Manuela Arcuri nella veste di “Madrina” e dulcis in fundo Enrico Lucherini premiato per la sua straordinaria carriera da Press Agent nel mito di Ischia che aveva imparato ad amare grazie a Luchino Visconti.

2005-Russia
È l’anno della consacrazione del festival che viene presentato a Mosca da Pascal Vicedomini e Giancarlo Carriero. A rappresentare il cinema sovietico sull’isola verde arrivera’ il presidente del Mosfilm Karen Shaknazarov seguito da Andrei Konchalovky con la moglie attrice Julia e dalla “madrina del festival” Natasha Stephanenko.
Ma è Hollywood a farla da padrona con la partecipazione di grandi maestri vincitori o semplicemente candidati all’Oscar: Sir Alan Parker, Norman Jewison, Neil Jordan. Taylor Hackford ed il produttore di Quentin Tarantino, Lawrence Bender.
Ed ecco spuntare dal mare anche Francis Ford Coppola: il leggendario autore italoamericano vuole proporre il suo prossimo film a Joseph Fiennes ed è così che il giovanotto inglese dopo aver presentato col maestro Michael Radford e il produttore Barry Navidi (premiato da Panariello al Mezzatorre) il recente lavoro Il mercante di Venezia (realizzato con Al Pacino), si concede ad una cena con Coppola che fa degustare i suoi celebri vini anche al maitre Enzo Pilato ed al straordinario personale del Regina Isabella.
Analoga emozione la desterà la proiezione di Jesus Christ Superstar sul grande schermo del Regina Isabella (con Jewison visibilmente commosso) e la premiazione del leggendario Jewison.
Molta attenzione è destata anche dalla presenza di Gerard Butler e d Raoul Bova per i quali i fan si affollano all’esterno dell’Albergo di Lacco Ameno.
Grandi eventi caratterizzano “happening a cominciare da quello a Villa Costa dai D’Abundo dove Peppino di Capri incontro Hackford, Nicola Giuliano riceve un premio da Gina Gershon, Mimmo Calopresti da Jeremy Thomas.
Tra le altre presenze più significative della terza edizione gli anglo-sassone Blenda Blethlyn e la costumista multi-Oscar Sandy Powell. Con loro gli italiani Franco Nero colfilgio carlo Gabriel, Roberto Faenza con Elda Ferri, Antonietta De Lillo, Enzo De Caro, Enrico Lo Verso, Maurizio Nichetti, Fabrizio, Gifuni, Vincenzo Salemme, Manuela Arcuri ed il povero Angelo Infanti.
E poi le giovani e belle Moran Atias e Andrea Osvart. E per la musica il premio Oscar Jan Kaczmarek e il neozelandese Graeme Revell che insieme a Tony Renis rilanciano il Simposio Internazionale della musica da Film.

2006- Germania
Nell’anno del trionfo degli Azzurri ai mondiali di Calcio, la manifestazione è dedicata alla Germania. A presentarla a Monaco di Baviera con Pascal Vicedomini volano Franco Nero e dall’Assessore regionale al Turismo della Campania Marco Di Lello. A rappresentare la Germania a Ischia sono, invece: i registi Dany Levy, Marc Rothmund e gli attori Diane Kruger, Thomas Kretschmann e Julia Jentesch.
È un altro momento magico per Ischia in quanto fa suo ingresso al Global fest lo sceneggiatore, produttore e regista Paul Haggis (fresco degli Oscar per Crash). Con lui ecco Fisher Stevens in compagnia della divina Naomi Watts e del prossimo marito di lei Liev Schriber. Sono loro a dar vita al primo scandalo del festival tenuto lontano dai paparazzi; il bagno nudi a mezzanotte al termine della cena al Mezzatorre.
E ancora ecco John Landis con sua moglie Deborah festeggiato sulla spiaggia con la proiezione speciale del suo capolavoro The Blues Brothers e successivamente premiato da Christian De Sica, alla sua prima esperienza al Global. Visti anche Rupert Friend scorazzare a piedi per Ischia con la madre. E ancora, Matthew Modine a dividersi tra la grinta di Serena Autieri, madrina del Festival e la dolcezza di Gina Gershon. E poi ecco, nuovamente Terry Gilliam e Michael Radford insieme a John Irvin, a Mchael Caton Jones e Hugh Dancy, alla svedese Camilla Sjoberg e al coreografo americano Daniel Ezralow.
Tra gli italiani è anche la prima volta di Marco Risi, Silvo Orlando, Nicolas Vaporidis (fresco del trionfo ai box office di Notte prima degli esami), Adriano Giannini, Olivia Magnani, Giacomo Rizzo, Stefano Veneruso, dello scenografo Enrico Job insieme a sua moglie Lina Wertmuller, della costumista Francesca Lidia Sartori e di un giovane e ancora sconosciuto talento “made” in Napoli: Alessandro Siani.
E anche il segmento musicale volge ad una svolta dove insieme a Ron, Andrea Mingardi e al compositore anglo-toscano Dario Marianelli (che due anni dopo avrebbe vinto l’Oscar) arrivano ai Giardini di Poseidon per la festa di Massimo Bottiglieri: il leggendario compositore Burt Bacharach che si esibisce togliendo il fiato ai presenti. E l’altrettanto mitico attore e cantante caraibico Harry Belafonte la cui premiazione avverrà nella serata finale della manifestazione sulla spiaggia dei Maronti.
E ancora si rivedono Yulia Mayarchuck e Moran Atias con loro.

2007- Brasile
E’ un anno senza precedenti: con un giorno di anticipo sul previsto si presentano la madrina Clotilde Courau il nuovo chairman Paul Haggis, il messicano Alfonso Cuaron e le americane Sheryl Crow e Laura Dern. Il giorno dopo la baia si illumina d’immenso con l’arrivo di Sir Ben Kinglsey, dell’attrice Hilary Swank (accompagnata da John Campisi e dal supermanager delle superdive di Hollywood, Jason Weinberg).
Il festival dedicato al Brasile inizia all’insegna delle forti emozioni musicali con il gala in onore di Luciano Pavarotti che, presente a Piazza delle Alghe la moglie Nicoletta Mantovani, in collegamento dalla casa di Pesaro parla per l’ultima volta dal vivo con un gruppo di amici-fan composto da Laura Pausini, Andrea Bocelli, dai produttori musicali Tony Renis e David Foster e dell’ingegnere del suono Humberto Gatica. Il collegamento da Piazza delle Alghe è tra quelli che non si dimenticano: la conversazione è nonostante tutto divertente. Sono tutti formalmente in ginocchio davanti al mitico Big Luciano che morirà qualche mese dopo.
Ad Inaugurare il festival era stato il leggendario cantante spagnolo Julio Iglesias con un bellissimo concerto al Negombo organizzato da Tonino e Gianni Esposito. Ma un altro grande musicista avrebbe conquistato la ribalta del festival: l’argentino Gustavo Santolalla (due Premi Oscar) con i Bajofondo Tango Club in concerto ai Giardini di Poseidon davanti al suo regista di riferimento: il messicano Alejandro Gonzales Inarritu insieme all’amico sodale Alfonso Cuaron.
All’Hotel San Montano, l’imprenditore Antonio Baldi aveva inaugurato il ciclo delle serate di gala con la musica di Andrea Mingardi ma è al Regina Isabella che Hilary Swank e la Pausini si scatenano in balli e canti con Haggis e Renis.
Tra le new-entry nella “grande famiglia” di Ischia Global: il leggendario regista Oliver Stone, i premi Oscar Bille August, William Monahan e Bobby Moresco con Stephen Frears (premiato al Mezzatorre dal Minsitro dei Beni Culturali Francesco Rutelli) e gli attori Ioan Gruffud e Alice Evans. E poi gli italiani Giuseppe Tornatore (in corsa per l’Oscar con La Sconosciuta), Emanuele Crialese (reduce dalla nomination), Michele Placido (con Pietro Sermonti ed Anna Vale) e le attrici Laura Morante e Martina Stella insieme a Raoul Bova, Franco Nero, Claudia Gerini, Federico Zampaglione e al compositore Louis E. Bacalov, premio Oscar per la colonna sonora de Il Postino di Troisi
Tra i produttori con l’italiano Fabrizio Mosca viene premiato l’americano Mark Canton per “300”: sarà l’inizio di una nuova grande collaborazione così come era avvenuto l’anno prima con Paul Haggis.

2008- Giappone
Paese ospite dell’anno è il Giappone con la dolce attrice nippo-italiana Valentina Izumi e la sceneggiatrice (candidata all’Oscar con Eastwood) Iris Yamashita e la produttrice Yukie Kito a far da madrine. La manifestazione inizia all’insegna della gioventù con Silvio Muccino ed l’americano Jason Lewis, divo di Sex and the City.
Ad affascinare il pubblico ed i media ecco arrivare i fivi Matt Dillon, Claire Danes (con il prossimo marito Hugh Dancy), Kim Cattral, Rosario Dawson, Gael Garcia Bernal ed il brasiliano Rodrigo Santoro; con loro la rivelazione italiana dell’anno Isabella Ragonese.
Il Social Cinema Forum è ricco di presenze significative come quella dello sceneggiatore di Schindler’s List, Steven Zaillian, dell’attrice Vanessa Redgrave premiata dal presidente della Campania davanti ai figli Joely Richardson e Carlo Gabriel Nero.
Il decano dei manager di Hollywood, l’elegantissimo Ed Limato fa impazzire il ricevimento del Regina Isabella intrattenendo una fitta corrispondenza con Tonia Ferrigno per verificare quanto fosse effettivamente grande la suite che gli sarebbe stata assegnata. All’arrivo a Ischia, però, Limato capitola e di fronte alla calda accoglienza si concede con generosità sia al gran gala al Parco Terme di Castiglione dove viene premiato da Franco Nero e Rosario Dawson insieme a Paul Haggis e all’allievo Jason Weinberg. Sia ai Giardini di Poseidon dove si esibiscono i Matia Bazar. Una serata straordinaria in cui Giancarlo Giannini riceve dal nuovo ministro della Cultura Bondi l’Ischia Legend Award.
E un altro anno memorabile con tantissimi beniamini accolti nelle più belle location dell’Isola. Così, a Villa Giulia vengono premiati il piccolo grande attore Freddie Highmore che fino a pochi giorni prima aveva giocato sull’ascensore del veliero piu alto del mondo del tycoon James Clark venuto nel golfo a trovare l’amico produttore Fisher Stevens. E Joaquin Cortes che ritira dalle mani della Wertmller il primo Ischia Enrico Jos Art Award in memoria del compianto scenografo
Tra gli altri attori visti per la prima volta sull’isola gli americani Terrence Howard che impara a cantare in napoletano col maestro Tony Renis ed Agostino Penna; lo svedese big del cinema d’azione Dolph Lundgren che chiude con un suo film cult. Tra gli italiani, invece: Giuliano Gemma e Gigi Proietti festeggiano la carriera; Laura Morante socializza con Treat Williams; le signorine del cinema Vanessa Hassler, Michela Quattrociocche (che debutta in pubblico col futuro marito il calciatore Aquilani), i musicisti Andrea Griminelli, Maria Nazionale, e la Nuova Compagnia Canto Popolare.
E infine, tra gli amici del festival visti sull’Isola: Valentino e Giammetti in visita da Marina Cicogna; Diego Della Valle che socializza con Michael Radford, il produttore Harvey Weinstein giunto per premiare Ryan Kavanaugh. Nicoletta Mantovani per fare altrettanto con l’amica e collega produttrice inglese Trudie Styler; la superstella del Tv Usa E!, Giuliana De Pandi presenta agli amici italiani e americani genitori (originari di Napoli) ed il futuro marito Bill Rancic (ex-pupillo tv del miliardario Donald Trump).

2009- Sud Africa
Trudie Styler mantiene la promessa di portare suo marito Sting e la sera dell’apertura, accompagnati da Elew (al secolo Eric Lewis) e Andrea Mingardi e spalleggiato da Zucchero e Andrea Bocelli, il pungiglione del rock dà vita a una memorabile jam-session: il momento di spettacolo più alto della storia del Festival.
Il giorno dopo Trudie riceve le chiavi di Forio a casa D’Abundo davanti al chairman della Interscope Geffen Jimmy Iovine, originario di Ischia. Il celebre tycoon della musica mondiale sarà a sua volta premiato la sera successiva da Tony Renis e Aurelio De Laurentiis al Mezzatorre. Una serata speciale con Guido Lembo ad animare la scena e Gina Gershon e Luke Wood a fare il verso a Prince con un memorabile ‘Purple Rain’.
Tra gli ospiti della serata c’e’ anche il fenomenale attore austriaco Christoph Waltz che dopo essere stato premiato a Cannes, ha appena ricevuto anche l’Ischia Award - Attore dell’anno dal presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. Un premio speciale viene dato anche a Jacqueline Bisset dopo esser stata protagonista in Piazza San Girolamo di uno show-tv insieme ad Elsa Pataki, Andrea Griminelli e Guido Lembo.
Tra gli high-light dell’anno la premiazione di Massimo Ranieri e Raoul Bova alle Terme di Castilgione e la festa al Murare e Castello con il nuovo divo di Hollywood Michael Fassbender ad esibirsi al fianco di Cristiano De Andre e Eric Lewis.
A divertire ci sono Ficarra e Picone che fanno a gara per corteggiare le bella attrici: Rosario Dawson e Gina Gershon.
Al Negombo i premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo omaggiano il raffinato regista Joel Schumacher e Citto Maselli. Subito dopo Lina Wertmuller consegna al funambolico trasformista Arturo Brachetti il premio Enrico Job.
Il venerdi’ sera vengono premiati due grandi dello spettacolo mondiale l’italiano Carlo Pedersoli alias Bud Spencer e l’americano Danny Glover. Mentre il sabato sera Gigi D’Alessio canta in Piazza Santa Restituta una serenata in diretta tv per Rosario Dawson; e il celebre produttore Harvey Weinstein, in ritardo da Saint Tropez, sfida il mare per portare a Ischia un’anticipazione del film Nine da proiettare subito dopo la visione di “8  ” di Federico Fellini.
La serata si chiuderà con i premi speciali ai registi Pupi Avati e Jim Sheridan. E anche al produttore Tucker Tooley, numero due di Relativity Media - Studios dell’anno. E Valerio De Paolis la cui Bim Distribuzioni festeggia 25 anni si attività e successi.

2010- Messico
Il successo è ormai certezza globale ed al festival di Ischia arrivano diversi nuovi big del cinema mondiale: il giovanissimo Channing Tatum fresco di matrimonio con la collega Jenna Drewe; il co-protagonista di The Hurtlocker Jeremy Renner insieme al Nicholas Chartier; il bello di Hollywood Josh Hartnett insieme all’agente Tracy Brennan e alla publicist Susan Patricola. E ancora l’inglese Dominic Cooper con la produttrice Alison Owen per presentare Tamara Drewe di Stephen Frears; la colombiana Sofia Vergara che di li a breve sarebbe divenuta la protagonista della serie Modern Family.
Dopo il mega ed irripetibile evento d’apertura con Sting del 2009 a rompere il giaccio a Ischia Global 2009 sono Kid Creole e le Coconuts insieme a Rocco Papaleo fresco del successo di Basilicata Coast to Coast. Mentre nel finale ci saranno Riccardo Cocciante ed il leggendario compositore Mike Stoller
L’evento è dedicato al Messico con il regista Jonas Cuaron a rappresentarlo. E tra i pesi del cinema inglese amato a Hollywood arrivano John Madden e John Boorman Memorabile il Gala della moda a Sant’Angelo con Rocco Barocco che trasforma la piazzetta in una grande sala sfilate. Sul palcoscenico 20 top model internazionali ed una superstella del defile’: la top-model e attrice Eva Riccobono a cui Lina Wertmuller consegna il premio Enrico Job. Poi vengono premiati il produttore Pietro Valsecchi ed i tre pupilli di Tony Renis: Piero, Ignazio e Gianluca alias Il Volo.
Tra i volti più amati dai cinephile ecco Peter Fonda fare amicizia con Peppino di Capri al Rangio Fellone ed ecco Lee Daniels legare col produttore Avi Lerner che due anni dopo gli produrrà The Paperboy (in concorso a Cannes 2012).
Il supercast di ospiti si arricchisce di tanta altra musica su cui svetta James Senese. Assente giustificato Paul Haggis il ruolo di chairman passa nelle mani del collega Bobby Moresco. E Lino Banfi riceve un premio speciale quale ambasciatore Uniced. Insomma ce ne è sempre per tutti i gusti.

2011- United Kingdom
In occasione delle celebrazioni del 150.mo dell’Unità d’Italia, lo scenografo Dante Ferretti (già vincitore di due Premi Oscar) è chiamato a svolgere il delicato compito di Chairman. Al suo fianco la bella e briillante moglie e collega Francesca Lo Schiavo e la presidentessa ex novo del festival Trudie Styler.
Il festival, preceduto dal matrimonio a Capri del produttore Ryan Kavanaugh con la Britta Lazenga, apre con un giorno d’anticipo alla Colombaia di Visconti dove il sindaco di Forio Regine e Massimo Bottiglieri hanno allestito una Mostra sull’Unità.
Il giorno dopo gran gala inaugurale con l’omaggio a due leggende: il regista Ettore Scola e il cantautore Gino Paoli artefice di una performance strabiliante davanti a Sting che ascolta seduto in prima fila accanto a Trudie. Due giorni dopo la figlia dei due. Coco Sumner, trasforma l’hotel Delfini a Carta Romana in una grande arena rock. Momento clou del festival la serata finale con ben 7 premi Oscar sul palcoscenico: Ferretti, Lo Schiavo insiemi al recuperato amico Paul Haggis, ed alle new-entry Melissa Leo, Forest Whitaker, Christoph Waltz e a Tom Hooper (regista dell’anno per il film Il discorso del Re). A dare voce ai fatti e le questioni che scottano sono l’ambasciatrice Unicef Nazanin Boniadi, le modelle Helena Christensen e Karolina Kurkova e le giornaliste Rula Jebreal e Desiree Colapietro Petrini protagoniste del Social Cinema Forum.
Tra gli altri personaggi più rappresentativi premiati Gerry Butler (che nel frattempo è diventato un big), Violante Placido (reduce da due film a Hollywood), l’altro americano Anthony Mackie, il regista Cary Fukunaga, l’italiano Mario Martone e il produttore Carlo Degli Esposti in corsa per l’Oscar col film Noi credevamo.
Un premio speciale va anche ai produttori Rick Nicita e Paula Wagner tra gli oratori al Global Production Summit organizzato presso La Colombaia, a Lucio Dalla nella serata finale del festival, al presidente dei Grammy Neil Portow e all’attore Massimo Ghini
La rivelazione del festival è la bellissima Madalina Ghenea a cui il produttore Valsecchi strappa a tempo di record la firma per 2 film.
La nona edizione del festival si chiude al Porticciullo sulla Riva Destra con i tifosi del Napoli ad assediare il presidente Aurelio De Laurentiis sotto lo sguardo divertito delle ignare Star rimaste sull’Isola.

2012- Argentina
Alla decima edizione, è stata preceduta da un prestigioso riconoscimento trasmesso dal Presidente della Repubblica: una medaglia di bronzo con cui Giorgio Napolitano che ha inteso premiare l’impegno culturale ed imprenditoriale di Pascal Vicedomini e dell’Accademia Internazionale Arte Ischia nel promuovere positivamente l’arte cinematografica italiana d’estate in una perla turistica del Mezzogiorno. Un premio di rappresentanza consegnato dal prefetto di Napoli Andrea De Martino al presidente onorario dell’Accademia Internazionale Arte Ischia Leonardo Carriero.
Inaugurato informalmente sabato 7 luglio alla Colombaia di Luchino Visconti con la mostra fotografica “Omaggio a Liz Taylor” di Richard Young Ischia Global 2012 è ufficialmente partito domenica 8 con il “Gala del cinema e della Musica” in cui Zucchero, Trudie Styler e Tony Renis hanno premiato il leggendario produttore musicale Clive Davis: E poi Avi Lerner e Mark Canton hanno reso omaggio alla regista Liliana Cavani (per la sua straordinaria carriera). Nei giorni successivi premi anche ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani (nell’anno del rilancio mondiale grazie al successo del film “Cesare deve morire”); al maestro Roberto De Simone e all’attrice Monica Bellucci in una splendida serata al Parco Terme di Castiglione.
L’evento che ha avuto tanti ospiti come i registi Rob Reiner (Harry ti presento Sally), Olivier Nakache (Quasi amici), Enrico e Carlo Vanzina, gli attori Benjamin Walker, Dominic Cooper, Aaron Diaz, Kelly Brook, Francesca Neri, Marco Giallini insieme al cantautore Alan Sorrenti; Andrea Griminelli, Enzo Gragnaniello, Vittorio Grigolo e Nina Zilli. E ha poi proposto un Focus sull’ Argentina con la partecipazione del leggendario regista Fernando Solanas e delle attrici Maricel Alvarez e Lola Ponce nonché con l’allestimento di una Mostra fotografica nel Museo dei Giardini Ravino di Forio a cura dall’Ambasciata Argentina a Roma.
Gli appuntamenti quotidiani con registi, attori, artigiani del set e con i produttori, nel corso di Forum, conferenze stampa e soprattutto delle Master-Class per attori realizzate col coach americano Bernard Hiller. Mentre tra le sezioni più attese e seguite il Social Cinema Forum (con il patrocinio dell’Unicef) presieduto da Trudie Styler che ha posto alla ribalta l’urgente questione di dare giusta considerazione a chi esprime nell’arte così come nella vita la “diversità”. Spazio dunque agli “ambasciatori” delle cosiddette minoranze culturali, etniche, fisiche, di genere e di ogni altra “diversità” affinché si diffonda il maggior rispetto per ogni individuo, dando il giusto peso al valore ed al merito, piuttosto che al modo di apparire ed esprimersi.
Nell’ambito di tale sezione, sono state assegnate N. 2 borse di studio a Max e Michaela Quinn (10 anni) figli dell’attore Francesco Quinn, scomparso improvvisamente ad agosto 2011.
A completamento del calendario degli eventi speciali sono stati organizzati: un concerto in onore del compianto compositore Lucio Dalla (socio onorario dell’Accademia Ischia), con la partecipazione straordinaria di Zucchero e dell’americana Nicole Slack Jones; la Mostra fotografica di B. Zarro per ricordare Marilyn Monroe a cinquant’anni dalla morte (presente il regista inglese Simon Curtis, candidato all’Oscar 2012 per il film “My Week with Marilyn”); e poi il classico omaggio al compianto architetto e scenografo Enrico Job, con l’assegnazione dei premi speciali al fotografo Fabrizio Ferri e alla cantante Nina Zilli.

2013- Francia
E’ la Francia la protagonista dell’XI edizione dell’Ischia Global Film & Music Fest. Un Paese che protegge la propria cultura, conquista spettatori in tutto il mondo ed esporta all’estero un modello “francese” di sostegno al cinema nazionale. Come testimoniano i successi planetari di titoli quali “Giù al Nord”, “The Artist” e “Quasi amici”. A rappresentare il cugini d’oltralpe nel galà inaugurale, un cul de sac di stratificata diavoleria firmato Roman Polanski: “Venere in pelliccia”, con la sua affascinante protagonista, Emanuelle Seigner, a guidarci in questo infinito gioco di specchi dove il teatro si riflette nel cinema, l’arte nel suo autore, l’uomo nella donna, la realtà nella finzione. Da Parigi all’Australia il passo è breve. Non è forse il mito del Moulin Rouge e degli artisti bohemien a ispirare il più bel film di Baz Luhrman? Con una retrospettiva praticamente completa dei suoi lavori, la kermesse dell’estate cinematografica mondiale ha premiato un artista che il cinema ce l’ha nel sangue. Magari usando e abusando tutti i sortilegi e le stregonerie, lecite e non, di quelle grandi storie “bigger than life” che hanno incantato le platee del Novecento, segnando per sempre il loro immaginario. Indimenticabile la serata in cui il regista australiano ha introdotto personalmente, con grande emozione, la visione del suo “Grande Gatsby” sul magnifico schermo all’aperto, sul mare, nella darsena del Regina Isabella. Da Hollywood , la terra dove i sogni diventano realtà, due grandi star hanno calamitato l’attenzione di tutti: Nicholas Cage e Samuel L. Jackson. Il premio Oscar (per “Via da Las Vegas”) ha presentato in anteprima il suo ultimo film, “Il cacciatore di donne”, con la giovane protagonista femminile Vanessa Hudgens, ieri divetta Disney e teen idol, oggi interprete di ruoli maturi e controversi che non l’hanno allontanata dall’affetto del pubblico dei giovanissimi in delirio a ogni sua apparizione e disposti a tutto pur di avere un autografo o rubare un ambitissimo selfie. Non sono mancati altri nomi del grande cinema internazionale: da Vanessa Redgrave a Terry Gilliam, da Mike Newell a Eli Roth, da Trudie Styler ad Arnon Milchan.
Il cinema italiano è stato rappresentato anzitutto da Michele Placido, Chairman dell’edizione 2013. Ma anche da Valeria Golino e Riccardo Scamarcio, coppia nella vita e nel lavoro, due garanzie di successo in qualunque cosa facciano. Con “Miele”, esordio dietro la macchina da presa, la Golino ha convinto tutti, pubblico e critica, gettando le basi per una nuova carriera da regista. Platea in visibilio per Alessandro Siani, figlio della terra e dell’ironia campane che ha saputo scalare le vette dello showbiz locale per diventare uno dei nuovi re del botteghino tricolore, e per Gabriel Garko, uno dei volti più amati dal pubblico televisivo italiano.
Sotto il cielo di Ischia non sono mancate le note della grande musica internazionale. A cominciare a un paroliere che ha regalato versi immortali al canzoniere del Novecento: Sir Tim Rice, noto per il sodalizio con Andrew Lloyd Weber e premaito con Ischia William Walton Music Legend Award.
E ancora Michael Bolton, protagonista della serata di apertura. Gino Paoli, uno degli padri della canzone d’autore italiana, Umberto Tozzi, tra gli hit maker che hanno davvero sfondato all’estero, Stefano Bollani, astro del jazz che combina talento musicale a capacità istrioniche, e ancora Siedah Garrett, Gigi D’Alessio, Enzo Gragnaniello, Tony Esposito, Anna Tatangelo, Audio 2 e una doverosa riscoperta: Peppino Gagliardi, il cantante dell’amore nervoso, protagonista assoluto della scena musicale degli anni ’70 per raffinatezza e intensità interpretativa.
Riconoscimenti ai produttori Arnon Milchan e Gianni Nunnari, Kerry Kennedy (figlia di Bob) per ricordare (e omaggiare) i difensori dei diritti umani che hanno affrontato la prigionia, la tortura e la morte nella battaglia per il rispetto dei diritti umani. Spettacolo e impegno per un’edizione di Ischia Global davvero da incorniciare.

2014- Bulgaria
La XII edizione nasce sotto il segno delle culture del Mediterraneo che si incontrano per un abbraccio d’arte e di pace. Nel Galà di apertura la cantante israeliana Noa trascina il pubblico internazionale con alcuni tra i gioielli più preziosi del canzoniere napoletano, da “Santa Lucia” a “Io te vurria vasà”, ricevendo un’ovazione sul tema de “La vita è bella” di Nicola Piovani scritto per il film premio Oscar di Roberto Benigni. Il regista turco Ferzan Ozpetek viene premiato con l’Enrico Job Art Award”, mentre Paolo Virzì arriva sull’isola verde con sua moglie Micaela Ramazzotti per ricevere il premio come miglior regista dell’anno grazie al pluridecorato “Il capitale umano”, noir glaciale ambientato nella velenosa Brianza che segna un passo avanti, decisivo, nella maturazione professionale del regista toscano. Nelle sale del Regina Isabella è l’attrice indiana Freida Pinto a calamitare gli sguardi del pubblico del Festival. Con l’attore inglese Tom Cullen presenta in anteprima il suo ultimo film, “Desert dancer”.
Da Hollywood arriva anche una delle attrici più brave della sua generazione, Jessica Chastain. «Per me – racconta - l’Italia è un paese bellissimo dove torno spesso molto volentieri. Una vera medicina per l’anima». Attore dell’anno è Chiwetel Ejiofor, candidato all’Oscar come miglior attore per uno dei film più amati della stagione: “12 anni schiavo”, per la regia di Steve McQueen. La temperatura del Festival sale vertiginosamente con Selena Gomez, nell’occhio del ciclone del gossip internazionale anche per via del suo tira e molla sentimentale con un altro giovane beniamino dei teenager di tutto il mondo: Justin Bieber. Lo sanno bene le centinaia di fans, le “selenators”, che da giorni stazionano davanti all’albergo e nei luoghi d’incontro del festival sfidando temperature africane e un servizio d’ordine inflessibile. Dal mondo dei serial tv arriva Lena Headey, perfida sovrana del “Trono di spade”, mentre Leo Howard, giovane star di consumato mestiere tra set e arti marziali, confessa che gli piacerebbe fare un film con il suo idolo, Johnny Depp. Tra mostre, convegni, masterclass e proiezioni sulla spiaggia tre bellezze attirano i riflettori dei paparazzi: Lindsay Lohan, Emily Ratajkowski e Madalina Ghenea, scelta da Paolo Sorrentino per il suo ultimo film “Youth – La giovinezza”. Non mancano le grandi personalità della musica, che scelgono ancora una volta l’Ischia Global per le loro performance. L’enfant terrible Giovanni Allevi stupisce i puristi con il suo talento e carisma; Raphael Gualazzi incanta la platea grazie al suo amore viscerale per il jazz; Nek ripercorre i successi di una carriera fortunata anche a livello internazionale. Ma è Antonello Venditti, decano dei cantautori italiani, 40 anni di carriera, ma guai a ricordarglielo («La carriera non esiste, esiste la passione»), il protagonista musicale dell’edizione 2014 di Ischia Global. Con qualche strappo al cerimoniale nel Galà di chiusura sotto le stelle, dove, tra le sue canzoni più celebri eseguite al pianoforte, dedica il premio William Walton Music Legend a Paolo Borsellino e a tutti i magistrati italiani. Tra gli altri ospiti del Festival, l’australiano Sullivan Stapleton, il mago della performance capture Andy Serkis, il regista inglese Marc Webb, il cantautore Cristiano De Andrè e Valentina Stella nell’insolita veste di sceneggiatrice. Due grandi film chiudono la kermesse: “Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie” e “Leviathan”, ritratto dolente e spietato della Russia contemporanea, in corsa per gli Oscar nella grande notte delle stelle.

2015- Danimarca
Tra le più ricche di gratificazioni e personalità, la 13° edizione di Ischia Global nasce con un ritorno straordinario: quello di Andrea Bocelli, premiato al Galà d’apertura con un Telegatto speciale da Neil Portnow, Clive Davis e Caterina Caselli. L’ennesima consacrazione per un artista che proprio a Ischia rivela le prime anticipazioni su “Cinema”, progetto discografico dedicato alle colonne sonore più belle della Settima Arte. Dopo l’omaggio a Robin Williams con l’anteprima di “Boulevard”, il suo ultimo film, sull’Isola Verde è di scena la simpatia del divo latino Antonio Banderas, la classe di una signora del cinema e del teatro come Helen Mirren, l’originalità di un filmaker come Nicolas Winding Refn, il talento di una giovane attrice destinare a esplodere: Alicia Vikander, che Ischia Global omaggia con due film, “Ex machina” e “Testament of youth”, e che le fa un po’ da portafortuna. L’interprete svedese, infatti, vincerà l’Oscar come miglior attrice non protagonista per “The Danish girl” di Tom Hooper. Per Ischia Global arriva anche Jimmy Kimmel, il nuovo re della tv americana che ha radici proprio sull’Isola Verde, a Casamicciola. Radici che il popolare anchorman non ha mai dimenticato.
Riconoscimenti ai più importanti registi italiani della stagione: Francesco Munzi con “Anime nere”; Matteo Garrone per “Il racconto dei racconti”; Alessandro Siani per “Si accettano miracoli”; Mario Martone per “Il giovane favoloso”, il film dell’anno. Il regista napoletano viene premiato dal neogovernatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al festival per testimoniarne la forza di proposta culturale e realtà turistica internazionale per la Campania e l’intero Mezzogiorno d’Italia. Alla kermesse dell’estate arriva anche Teresa De Sio, una delle voci più interessanti dell’ampio rinnovamento che negli anni ’80 ha agitato le acque della canzone partenopea. Ma l’entusiasmo dei fan è tutto per Clementino, divo da hit parade dopo anni di scenari underground.
Il fascino di Madalina Ghenea, alla vigilia del suo primo film da protagonista, conquista più di uno spettatore, mentre Gabriel Garko, premiato con un Telegatto da Rosanna Mani di Tv Sorrisi & Canzoni si conferma uno dei beniamini del pubblico femminile. Spazio ai grandi nomi dell’industria dello spettacolo: da Ted Sarandos, numero uno di Netflix e fuoriclasse dell’entertainment globale, a Cheryl Boone Isaacs, Presidente dell’Academy of Motion Picture Art and Sciences, l’associazione che organizza e assegna i Premi Oscar. La vocazione anche umanitaria e sociale del Festival è confermata grazie alla presenza di Paul Haggis, Carolina Herrera e Paul Allen, co-fondatore di Microsoft premiato per la sua filantropia con l’Ischia Humanitarian Award.

2016- Canada
Al Galà di apertura della XIV edizione, l’anteprima di un film molto atteso: “Wiener dog” di Todd Solondz, il corrosivo autore di “Happiness” e “Palindromes”. Lui non c’è, ma a presentare il film arriva uno dei suoi interpreti più celebri: Danny DeVito. Artista dal sarcasmo corrosivo e produttore dal fiuto infallibile, DeVito è inseguitissimo dal popolo del festival. La sua simpatia rende scoppiettante la prima serata che schiera, tra gli altri, il bluesman italiano Zucchero, la signora della musica internazionale Dionne Warwick e il regista italiano Paolo Genovese, trionfatore della stagione cinematografica con la commedia “Perfetti sconosciuti”.
La variegata lobby dei cinefili trova pane per i suoi denti con l’omaggio al cinema canadese e a uno dei suoi filmaker di punta David Cronenberg, autore di un cinema visionario eprovocatorio, celebrato con una mostra ai Giardini Ravino di Forio. A Ischia Global arriva uno dei suoi interpreti più intensi: Jeremy Irons che, insieme alla moglie, l’attrice irlandese Sinéad Cusack , gira in lungo e in largo l’Isola Verde, restando incantato da suoi scorci più inconsueti.
L’Humanitarian Forum 2016, dedicato al tema della diversità e della discriminazione, ribadisce l’importanza di avvalersi di grandi appuntamenti artistici e culturali internazionali per favorire il dialogo su questioni di rilevanza sociale che toccano, anche direttamente, il mondo del cinema e della sua industria. Basti pensare alla polemica che ha investito l’Academy qualche mese prima sull’assenza di artisti di colore tra i candidati nelle categorie principali. A Ischia ne parlano, tra gli altri, Cheryl Boone Isaacs, Presidente Academy (per il secondo anno consecutivo al festival), Kerry Kennedy, figlia di Bob e Chair person dell’edizione 2016, e l’attore afroamericano Danny Glover. Anche Barry Morrow, sceneggiatore premio Oscar per “Rain Man”, affronta un tema importante come l’autismo e presenta il suo esordio dietro la macchina da presa, “Britten”, commedia con protagonista Madalina Ghenea, anche lei alla kermesse con un nuovo fidanzato, il milionario romeno Matei Stratan. Pubblico in delirio nella piazzetta di Porto d’Ischia gli Heffron Drive, la boy band americana amata dai teenager di tutto il mondo. Tantissimi i giovani fan che li hanno attesi durante le prove per farsi firmare un autografo o scattarsi un selfie con Kendall Schmidt. Più defilato, ma ugualmente atteso, Jack Huston, appartenente a una grande stirpe cinematografica che comprende il nonno John e zia Angelica.
Accanto ai grandi maestri come Vittorio Storaro (che racconta la sua recente esperienza con Woody Allen), il meglio del nuovo cinema italiano: Riccardo Scamarcio, Gabriele Mainetti, Matteo Rovere, Daphne Scocchia, Claudio Giovannesi, Claudio Bisio e Gianfranco Rosi, già vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino e qualche mese dopo candidato all’Oscar con il documentario “Fuocoammare”. L’Ischia Legend Award va a Tim Robbins, premio Oscar ed esponente di primo piano della Hollywood liberal e democratica, mentre la miglior attrice dell’anno è Valeria Bruni Tedeschi, magnifica interprete de “La pazza gioia” di Paolo Virzì, proiettato al Festival di Cannes e uno dei film più amati della stagione cinematografica.

 

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Anche se non fossi nata e cresciuta qui, sono sicura che sceglierei Ischia per il mio matrimonio. Il senso del viaggio quando aspetti per un’ora di attraccare al porto ti ripaga dell’attesa, perché nonostante sia un’isola viva, soprattutto in questo periodo dell’anno, è una cartolina da qualsiasi prospettiva tu riesca a guardarla. 

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Qualche tempo fa al telegiornale hanno trasmesso un servizio dedicato alle spose. A quanto pare  sono in aumento le italiane che mettono da parte la superstizione e si fanno accompagnare dal partner per scegliere il proprio abito.  Beh!  se la complicità c’è, ben venga, soprattutto se il matrimonio in questione è un po’ sopra le righe.

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E’ proprio quando le relazioni non sembrano andare come si spera, quando arrivano i divorzi e la famiglia si allarga, che si avverte la necessità di vivere la favola, come in un film dall’happy end. Per il mio terzo matrimonio immaginario (sempre che non abbia perso il conto e quindi debba chiedere gli alimenti all’ex marito che mi è sfuggito), grazie ai consigli di Federica della Nuages Eventi ho pensato...

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Si sa il momento più emozionante nel fatidico giorno del Si è quella lunga, interminabile ascesa al sagrato della Chiesa. E’ il momento dell’attesa, delle mille domande e delle poche risposte. E’ il momento in cui tra tante cose da guardare l’unica che riesci a vedere è lui che attende sorridente e sicuro sull’altare. Sarà per questo che la scelta della Chiesa è il momento più sacro in tutta l’organizzazione del matrimonio.

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Quando sono in una sala d’attesa mi diverto a sfogliare riviste e quotidiani datati, con la speranza di recuperare quella notizia di gossip o di cronaca che mi è sfuggita. Ho aperto Vanity Fair, come si fa con Il grande libro delle 1.000 risposte, e il mio sguardo è finito su un articolo a firma di Matteo Mafuggi che parla dei matrimoni alternativi. Ho pensato: ecco, proprio quello che fa per me!

macarons

Questa volta invece di strascico e bouquet ho pensato di rilassarmi e vestire i panni dell’invitata raccontandovi dell’ultimo matrimonio, organizzato dalla Nuages Eventi, che mi è piaciuto particolarmente. Il tema è stato quello dei colori, che racchiude un bellissimo messaggio, che va al di la dell’esasperazione di hobby e gusti personali che spesso impongono il tutto coordinato.

tritone-sposi-2

Donare un momento unico con l’amore e la cura di una famiglia, ma grazie alla presenza di uno staff specializzato: in poche parole, Hotel Terme Tritone & Resort s.p.a., albergo che vanta un’esperienza pluriennale, tramandatasi nel tempo.
Nulla viene lasciato a caso: dalla personalizzazione del menù alla scelta delle decorazioni.

torre-sant-angelo

Sono pochi i matrimoni che ogni anno possono godere della speciale ed unica location della Torre di Sant’Angelo. Il Residence, con vista privilegiata sul prezioso borgo di Serrara Fontana, riprende nei suoi piatti il sapore del mare, da cui è circondato. Servizio di wedding planner organizzato direttamente dal personale specializzato, alla Torre a Sant’Angelo sono solo due i matrimoni organizzati per ogni anno, con possibilità di sposarsi in loco, o di usufruire di uno staff di chef a domicilio.

romantica wedding

Il Park Hotel & Terme Romantica è in una posizione d’eccezione che fa capolino nell’esclusiva località di Sant’Angelo, con tramonti mozzafiato che suggellano la fine della giornata. È una location versatile adatta ad accogliere cerimonie di ogni tipo grazie agli ampi spazi e alle molteplici soluzioni.

Le Maioliche di Franco
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La continua sperimentazione di Franco fa della bottega "Le Maioliche" uno ...
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Un luogo affascinante che rende Ischia ancor più viva grazie all’arte...
La Conchiglia
Forio d'Ischia
Da noi troverete un'infinità di idee utili per i vostri regali più belli ed originali.
Miscillo Souvenirs
Serrara Fontana
Lungo il percorso che porta alla vetta più alta sorge uno dei negozi più suggestivi dell'isola d'Ischia.
Fischi di Ischia
Casamicciola Terme
Fischi d'Ischia è un'impresa a carattere familiare gestita da papà Luigi Mennella.
Ceramiche Mennella
Casamicciola Terme
L'Antica Fabbrica di Ceramiche Mennella è famosa per la lavorazione delle terrecotte e la produzione di vasi.
Keramos Ceramiche
Casamicciola Terme
La bottega dell’arte “Keramos d’Ischia” nasce dall’incontro di due maestri ischitani della terracotta.

I viaggiatori di tutto il mondo hanno bisogno di seguire alcune linee guida che aiutino loro ad avvicinarsi a nuove culture, imparare cose nuove e fare esperienze per ampliare il proprio bagaglio culturale. Beatrice Monti, classe 88’ nata e cresciuta ad Ischia e’ senz’altro una guida a portata di mano talmente amante della sua terra nativa, che riempirà il bagaglio di questo viaggio itinerante di preziosi consigli autentici. La sua laurea in Conservazione dei Beni Culturali, donerà al tour Ischitano un valore aggiunto,considerando la sua passione e l’interesse per la valorizzazione del territorio.

Lanciarsi alla scoperta di Ischia può essere coinvolgente soprattutto se la guida e’ una conduttrice giovane e intraprendente nata ad Ischia, Beatrice Monti, classe 88’, laureata in Conservazione dei Beni Culturali, organizzatrice di eventi e professionista poliedrica dalla personalità esuberante, amante dell’isola tanto da essere legata profondamente all’autentica tradizione che ha il potere di trasportare il turista verso la dimensione pura dei luoghi sconosciuti o al contrario celebri e frequentati; ogni tratto di costa ha il potere di regalare nuove sfumature e contrasti incredibili da scoprire in ogni sua sfaccettatura.

  • 1. Palazzo Scalfati

  • 2. Seminario

  • 3. Palazzo Corteglia

  • 4. Palazzo Malcovati

  • 5. Palazzetto Onorato

  • 6. Cattedrale e Torre Campanaria

  • 7. Palazzetto

  • 8. Casetta con cortile

  • 9. Casa con archetti

  • 10. Torre dell' Orologio

  • 11. Palazzo Lauro

  • 12. Santa Maria di Costantinopoli

  • 13. Chiesa dello Spirito Santo

  • 14. Palazzo Lanfreschi

  • 15. Complesso Edilizio

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Stemma del Seminario

Periodo: 1741/1823.
Destinazione originaria: seminario.
Destinazione attuale: vescovado.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: volte a padigione, solaio piano.
Scale: scala a tre rampe.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo con intonaco dipinto.
Pavimenti: mattonelle.
Decorazioni esterne: stucchi decorativi.

Timpano: spazio interno del frontone delimitato dalla cornice.
Modanatura: elemento architettonico decorativo che forma motivo rettilineo contino, lungo il margine di una struttura. Possono avere varia sagoma o profilo.
Bugne: pietre squadrate in modo più o meno regolare, sporgenti da una superficie muraria e distaccati uno dall'altro mediante smussatura degli spigoli.
Chiave d'arco: la pietra che chiude al sommo l'arcata fungendo da perno all'intera struttura. E' formata da un elemento cuneiforme ornato talvolta di motivo plastico.

 

Stemma Palazzo Corteglia

Periodo: XVI° secolo.
Destinazione originaria: edificio religioso.
Destinazione attuale: edificio religioso.
Copertura: tetto a spiovente, scodella estradossata.
Volte o solai: volte a botte lunettata.
Scale: scala a dua rampanti.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: quadrotti in marmo.
Decorazioni esterne: stucchi decorativi.

Palazzo Malcovati

Periodo: Seconda metà del XVI° sec.
Destinazione originaria: torre di difesa.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: a tetto e a terrazzo.
Volte o solai: a padiglione.
Scale: Scala a doppia rampa.
Tecniche murarie: Muratura in pietra lavica con intonaco a vista.
Pavimenti: mattoni, cotto.
Decorazioni esterne: portale in piperno.
Arredamenti: incisione del Castello Aragonese di Ph. Hackert.

Palazzetto Onorato

Periodo:XVIII° sec.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: piana e a terrazzo.
Volte o solai: a padiglione.
Scale: a tre rampe.
Tecniche murarie: muratura in pietra di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: mattonelle e cotto.
Decorazioni esterne: cornici e timpani in stucco.
Strutture sotterranee: cantine.

 

Periodo: XIII° sec.; inizi XVII°; 1751.
Destinazione originaria: luogo sacro.
Destinazione attuale: luogo sacro.
Copertura: a tetto e a cupola estradossata, cupolette ellittiche.
Volte o solai: volte a botte lunettata.
Tecniche murarie: muratuta in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: quadrotti di marmi bianchi e neri.
Decorazioni esterne e interne: stucchi decorativi.

 

Palazzetto

Periodo: XVIII° secolo.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: volte a botte, solaio in legno.
Scale: a doppia rampa.
Tecniche murarie: muratura in scaglie di pietra lavica con intonaco grezzo.
Pavimenti: battuto di lapillo e mattoni.
Decorazioni esterne: cornici in stucco.

 

Periodo: XVIII° secolo.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: volte a padiglione, solaio in legno.
Scale: aperta a due rampanti.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: battuto di lapillo.

 

Periodo: XVIII° sec.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: solai in legno.
Scale: scala a doppia rampa.
Tecniche murarie: muratura in pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: battuto di lapillo e mattonelle.
Decorazioni esterne: mensole in pietra lavica.

 

Torre dellOrologio

Periodo: XVI° secolo.
Destinazione originaria: edificio pubblico.
Destinazione attuale: museo.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: volte a padiglione, solaio piano.
Scale: scala a tre rampanti.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: pavimentazione in cotto.
Decorazioni esterne: orologio, lapidi marmoree.

 

Palazzo Lauro

Periodo: fine del XVII° sec.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione, negozi.
Copertura: tetto a due spioventi.
Volte o solai: volte a botte, solai in legno.
Scale: scala a doppia rampa.
Tecniche murarie: muratura in pietra di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: mattoni.
Decorazioni esterne: stucchi archittettonici e decorativi.

S. Maria Costantinopoli

Periodo: XVI° secolo.
Destinazione originaria: edificio religioso.
Destinazione attuale: edificio religioso.
Copertura: tetto a spiovente, scodella estradossata.
Volte o solai: volte a botte lunettata.
Scale: scala a dua rampanti.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: quadrotti in marmo.
Decorazioni esterne: stucchi decorativi.

 

Periodo: XVII° sec., modifiche tra il 1652-1674.
Destinazione originaria: edificio religioso.
Destinazione attuale: edificio religioso.
Copertura: a tetto a spiovente.
Volte o solai: volte a botte lunettata.
Scale: scalinata anteriore all'ingresso.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: quadrotti in marmo.
Decorazioni esterne: portale in piperno.
Decorazioni interne: stucchi decorativi; altari in marmo.

 

Periodo: inizio del XVIII° secolo.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione, attività commerciali.
Copertura: piana a terrazzo.
Volte o solai: volte a botte, a crociera e solaio in legno.
Scale: scala a tre rampe.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Decorazioni esterne: mensole in pietra lavica.

 

Complesso edilizio

Periodo: XVIII° secolo.
Destinazione originaria: abitazione.
Destinazione attuale: abitazione.
Copertura: piana a "U".
Volte o solai: volte a padiglione e solai in legno.
Scale: rampa esterna e scala a rampante unico interna.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco.
Pavimenti: mattone e battuto di lapillo.
Decorazioni esterne: mensole in piperno a sostegno dei balconi.

Nel 1847 l'artista P.Mattei dipinse uno scorcio dell'attuale via G.B. Vico evidentemente affascinato dalla particolarità della costruzione che si dispone intorno ad un'ampia rampa di scale.
Sullo sfondo la facciata del palazzetto è interrotta da aperture varie, sul lato lungo strutturato su diversi piani spiccano le ampie arcate e sul lato breve una deliziosa loggetta, un tempo coperta, offre un buon appoggio alla scenografica sovrapposizione dei piani.

 

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Ischia Terme, i centri benessere, le sorgenti naturali ed i parchi termali

L'Isola d'Ischia, già ricchissima di sorgenti di acque termali dalle innumerevoli virtù terapeutiche, rinomata nel mondo per le Terme di Ischia, gode anche di una fortunata collocazione geografica che assicura all'intero territorio isolano condizioni climatiche ed ambientali ideali per ritemprare il corpo e lo spirito. Ischia e le sue terme, o meglio, le Terme di Ischia, le sorgenti termali, i parchi termali, i centri benessere, in un ambiente composto dalle balze rocciose dell'Epomeo, dalle riposanti pinete, dalla fresca brezza marina e dalle spiagge ed i tanti, suggestivi, panorami fanno dell'antica terra di Inarime una sorta di dolce giardino incantato dove godere degli effetti benefici delle fonti dell'eterna giovinezza.
Ischia.it e le Terme di Ischia

centro benessere

Un rimedio semplice e naturale per difendersi da raffreddori e bronchiti, tipici mali della stagione invernale.
Ultimamente si è registrato un crescente aumento nell'uso della terapia termale per i trattamenti dell’apparato respiratorio.

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Un valido aiuto per combattere i problemi ginecologici viene dalle acque termali salsobromoiodiche. Bagni, fanghi pelvici, irrigazioni vaginali e aerosol locali contrastano infatti molti disturbi cronici di carattere infiammatorio come le annessiti, le vaginiti, gli esiti di interventi chirurgici, le infiammazioni pelviche, talora concausa di alcune forme di sterilità.

terapie

Tutti i cittadini possono usufruire di un ciclo di 12 trattamenti termali in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale scegliendo liberamente il Centro Termale.
Per usufruire della convenzione ? sufficiente presentare la richiesta del medico di base con l'indicazione esatta della patologia e del relativo ciclo di cure correlato secondo il prospetto seguente.

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Non ? raro recarsi in un centro termale per migliorare il benessere della propria pelle. Sono moltissime le malattie della pelle che traggono giovamento dalle cure termali e numerosi i centri termali specializzati nelle patologie dermatologiche: psoriasi, eczemi, dermatiti, ma non solo.

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Le Cure Termali sono una meta obbligata per chi ha bisogno di ricaricarsi e lasciarsi alle spalle lo stress della vita quotidiana, hanno origine da abitudini antiche ma ancora oggi sono validissime per combattere tanti disturbi fisici grazie ai bagni vapore, ai massaggi, alla fangoterapia, ai trattamenti con oli aromatici e persino con le pietre posizionate in punti energetici del nostro corpo.

fumarole

L'eruzione del 1301, che ha originato la colata trachitica dell'Arso, costituisce l'ultima verificatasi sull'Isola in ordine di tempo. Tuttavia i bradisismi differenziali, i terremoti e, in particolare, le manifestazioni esalativo-idrotermali dimostrano che il bacino magmatico ischitano è ancora attivo, conta 29 gruppi di sorgenti termali, da cui scaturiscono 103 "emergenze sorgive" e 69 gruppi fumarolici.

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Le acque termali dell'Isola d'Ischia sono ben conosciute ed utilizzate fin dall'antichità, come dimostrano i numerosi reperti archeologici conservati presso il Museo Archeologico di Villa Arbusto a Lacco Ameno. I Greci infatti utilizzavano le acque termali per ritemprare lo spirito ed il corpo e come rimedio per la guarigione dei postumi di ferite di guerra attribuendo alle acque poteri soprannaturali.

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  • Sito web www.ischia.it
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Info su Ischia

  • Superficie: 46 Kmq
  • Altezza: 789 mt
  • Lat.: 40° 44',82 N
  • Long.: 13° 56',58 E
  • Periplo: 18 miglia
  • Coste: 51.2 Km
  • Comuni: 6
  • Abitanti: 58.029

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