La leggenda di Vito

san-vito-patrono- La Festa di San Vito, Patrono del Comune di Forio va ad incastonarsi come una splendida perla in un mese, Giugno, che parla di sole, calore e colori intensi donatici dalla natura.
Mons. Giuseppe Regine è Parroco di San Vito da 45 anni e lì è possibile trovarlo ogni giorno, intento nella preghiera, nella lettura dei quotidiani cattolici, nell’ascolto della sua gente, nell’amministrazione del Sacramento della Confessione, nella cura del tempio dedicato al Santo Patrono.

Chi si reca a San Vito sa di poter trovare sempre, ad ogni ora del giorno un punto di riferimento per il proprio cammino; ma mons. Regine è anche una grande fonte di saggezza e di sapienza: è con lui che in una soleggiata mattinata di maggio ripercorriamo un po’ la storia della Chiesa di San Vito e il culto verso il giovane Santo lucano a Forio e sull’isola d’Ischia.
La leggenda popolare unisce la devozione al Patrono con la coltura della vite e sostiene che verso la metà del XIX secolo, mentre imperversava la temibile peronospora sull'isola e i Foriani soffrivano per la scarsità delle vendemmie, una nave siciliana, carica di zolfo approdò a Forio. I Siciliani sostennero di essere stati mandati a Forio, da un fanciullo che aveva dato in pegno un anello e che la fantasia popolare identificò proprio con San Vito.
Fatto sta che la venerazione per il giovane Vito a Forio ha radici antichissime, che risalgono al medioevo e già da allora molto probabilmente esisteva un tempio a lui dedicato nel centro abitato di Citara, andato distrutto tra l’897 e il 902 dalle incursioni dei saraceni che facevano razzìa di tutto quanto incontravano sul loro cammino; fu così che per la prima volta la Chiesa dedicata a San Vito fu edificata dove oggi si trova la maestosa Basilica, tra l’827 e il 902.
In realtà a Forio era molto forte anche il culto di Santa Caterina d’Alessandria, che pure ritroviamo raffigurata ben 4 volte nella sola Basilica di San Vito, ma il titolo di Santo Patrono del Comune di Forio è spettato sempre al giovanissimo martire lucano; già in un documento del 700’ dove la Congregazione dei Riti stila la Messa propria del Santo si parla di lui come Patrono del Comune di Forio.
Tornando all’attuale Basilica di San Vito a Forio, essa è già definita Parrocchia nel più antico documento cartaceo della Chiesa di Ischia, risalente al 12 giugno 1306, e conservato in Vaticano: in esso si stabilisce che, essendo stata costruita la seconda Chiesa, la S. Sede confermava il diritto dell’elezione del Parroco da parte del popolo foriano; tale diritto nacque perché la Parrocchia di San Vito inizialmente dipendeva dal Capitolo Cattedrale isclano e nessun Sacerdote voleva venire regolarmente da Ischia a Forio, così i foriani reclamarono il diritto (tuttora esistente ma nella forma della presentazione di una terna di nomi al Vescovo) di eleggere un Parroco del posto che potesse assisterli stabilmente.
La Chiesa Parrocchiale di San Vito poi fu elevata alla dignità di Basilica il 18 luglio 1988 dall’allora Vescovo Antonio Pagano.
Prima di addentrarci nuovamente nel rapporto tra San Vito e Forio bisogna aggiungere che il culto verso questo Santo si è diffuso un po’ in tutta Europa e solo in Italia ben 15 Comuni portano il suo nome e 74 si onorano di averlo come Patrono; sulla nostra Isola anche nel Comune di Ischia era presente il titolo parrocchiale di San Vito, dapprima nel 1300 in una Chiesa situata in Via Vecchia Campagnano e andata successivamente distrutta, poi nell’attuale Chiesa dello Spirito Santo a Ischia Ponte.
Tornando a Forio possiamo notare come già nel 1600 veniva portata in processione la statua di legno di San Vito, oggi posta alla sinistra dell’altare maggiore in Basilica, i foriani però, una volta ultimati i lavori di costruzione della Basilica vollero rendere maggiore onore al Santo commissionando la realizzazione di una statua d’argento datata 1787; lo storico D’Ascia ci fornisce molte e dettagliate notizie sulla statua: "il disegno fu del celebre scultore Giuseppe Sammartino che ne compose il modello. Gli orefici che eseguirono l'opera si furono i fratelli Giuseppe e Gennaro del Giudice. Questa statua arrivò a Forio li 21 marzo 1787. L'opera fu modellata ed eseguita in un anno, perché il contratto fra gli orefici artefici ed il Sindaco di Forio fu stipulato addì 18 aprile 1786 per Notar Carlo Pollicino di Napoli. Il costo intrinseco di detta statua fu di ducati 2848:74". L'opera appare lontana dai modi di Sanmartino, pertanto è da ipotizzare che sia stata modellata su un preesistente simulacro tardocinquecentesco”.
Tale statua, ci racconta mons. Regine, si trova in Sacrestia, in una nicchia chiusa da un portone di legno a due ante, e viene aperta solo in occasione della festa di Giugno e il 6 gennaio al termine delle Sante Quarantore parrocchiali, questo perché all’epoca non venne posto alcun vetro e tale collocazione permette anche una migliore conservazione dell’argento, inoltre in Basilica l’immagine di San Vito è presente oltre che nella statua di legno, anche nella splendida tela dell’altare maggiore  (la più grande dell’isola per dimensioni) datata 1742 e realizzata da Alfonso Di Spigna, che ritrae il Santo Patrono con Santa Caterina D’Alessandria ai piedi della Ss.Trinità.
La festa del Santo fino agli anni 60’ si teneva nel mese di Agosto, quando i contadini erano più liberi dalle fatiche dei campi, fu l’allora Parroco don Vincenzo Avallone a riportarla al giorno proprio della Solennità liturgica del Santo, il 15 giugno. Anche quest’anno attorno a questa data ruoteranno i principali momenti della festa, con la processione via terra domenica 15 e quella via mare lunedì 16, in un alternarsi di fede, tradizione, musiche e colori, per ricordare la nascita al Cielo del martire Vito e chiedere ancora una volta la sua protezione e la sua benedizione su Forio tutta.
Un grazie speciale a don Giuseppe Nicolella per le ulteriori notizie storiche presenti nell’articolo.

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